“Intensificazione dei controlli della Polizia locale sul sistema delle auto a noleggio con conducente anche in orari serali per contrastare soprattutto l’esercizio abusivo dell’attività”
Questa è la promessa fatta dal Comune di Milano dopo che per qualche ora centinaia di tassisti inferociti si sono astenuti dal lavoro per recarsi alle assemblee informative nate spontaneamente dalla base. Perchè? Perchè siamo arrivati al punto di astenerci dal servizio (un servizio pubblico, ricordiamocelo sempre) per andare ad informarci, per cercare di capire una situazione che è sfuggita letteralmente di mano a tutti?
Ne parliamo da settembre 2012 (NY dice no alle app taxi per smartphone), il 20 aprile 2013 il vicepresidente di Fai Autonoleggio, Francesco Artusa (dopo avermi tartassato per giorni per convincermi a presenziare) convoca il Meeting taxi/ncc ed emette poi il Comunicato di Francesco Artusa vicepresidente FAI, seguono poi la Richiesta di incontro all’assessore Maran dalla categoria Unita e il relativo bidone Incontro con l’assessore Maran. Insomma se avete voglia di leggervi tutta la storia cliccate qui, è una storia abbastanza triste che racconta come una azienda americana sia entrata nel nostro mercato a gamba tesa prendendo letteralmente per la gola centinaia di lavoratori ncc, proponendogli di lavorare commettendo illeciti amministrativi, infilandosi nei meandri di una legge (la 21/92) che regola il trasporto pubblico, e della incapacità del comune di Milano, quindi, di fare fede al suo principale contratto morale col cittadino: rispettare e fare rispettare la legge.
Quindi è lecito moralmente che un lavoratore a cui vengono negati i diritti fondamentali e gli vengano cambiate le regole senza neanche chiederglielo si incazzi, ma come diceva Cicerone: “Licere id dicimus quod legibus, quod more maiorum institutisque conceditur. Neque enim quod quisque potest, id ei licet” (“È lecito ciò che è consentito dalle leggi e dai costumi degli antenati. Non tutto ciò che si può fare è lecito”), facciamo quindi in modo che venga rispettata la legge, facciamolo però in un modo un cui non siamo noi stessi a violarla, Neque enim quod quisque potest, id ei licet!
Saggio.