hindustantimes.com Il sistema di chiamata Uber è ancora sotto accusa per la scarsa sicurezza data ai passeggeri dopo che una 21enne è stata molestata da un “driver” nei pressi di Gurgaon (New Dehli).
La denuncia è arrivata appena sei mesi dopo che una analista finanziaria di 25 anni è stata presumibilmente violentata a bordo di un taxi Uber a Delhi.
In una intervista telefonica la vittima ha raccontato di essere stata molestata dal driver quando ha preso il taxi Uber dopo le sue lezioni di danza a Tagore Garden. “Quando abbiamo raggiunto la svolta a sinistra per entrare in Gurgaon, ho avuto una brutta sensazione e gli ho chiesto di fermare la macchina in modo da potermi sedere sul sedile anteriore“.
“Raggiunta la destinazione, mi ha consegnato le mie borse e mi ha preso la mano stringendomela. Mi ha baciato la mano e mi ha tirato verso se stesso. Ho tirato indietro la mano e sono scappata“, ha detto. Una FIR (chiamata di emergenza) è stata registrata dalla la polizia di Gurgaon lunedi sera.
In un post di domenica su Facebook il fratello della vittima ha detto che la denuncia contro il conducente solo è riuscita solo a suscitare una risposta automatica da parte della società.
Nel post su Facebook il fratello ha detto: “Mia sorella si è avvalsa il servizio taxi la scorsa notte per Gurgaon e il driver Vinod cercato di baciarla con la forza e anche dopo una denuncia non c’è stata alcuna azione. Ancora non hanno messo in atto alcuna risposta“.
Guarda: Vittima racconta l’orrore delle molestie, “il driver Uber ha forzatamente cercato di baciarmi”
Più tardi il Lunedi, Uber ha rilasciato una dichiarazione. “Il nostro team ha telefonato al driver pochi minuti dopo il ricevimento dela segnalazione. Più membri del team Uber hanno parlato con l’autista. Uber ha una politica di tolleranza zero nei confronti dei comportamenti scorretti e un’azione è già stata presa verso il conducente che è in fase di disattivazione, mentre la questione viene accuratamente studiata “, ha detto Gagan Bhatia, direttore generale Uber di Delhi.
Si, stiamo parlando dell’India, dove notoriamente guai ad uccidergli dei pescatori, ma dove la donna è al livello più basso, la sua vita conta meno di niente e dove un giorno sì e uno no si contano episodi di violenza su donne e bambine. Anzi, paradossalmente si potrebbe dire che le è andata anche bene che è stata solo molestata, se camminava per strada rischiava stupro e femminicidio.
Quindi stai dicendo che cavandosela solo con una sbavazzata sulla mano dovrebbe essere contenta e ringraziare U…?
eppure, da una parte all’altra del pianeta, siamo noi tassisti a provocare le risse…link del vergognoso articolo de La *tampa (e non sono nuovi a queste imprese), leggete di cosa siamo capaci, noi e solo noi, che razza di gente!!
… La sicurezza deve essere sempre presente, sia per strada dove si è alla mercè di chiunque sia su un servizio a pagamento. Su quest’ultimo non deve esistere alcun tipo di rischio!!! Non fanno eccezione bavosi o allupati!!!
No, Marco, intendevo dire che è inutile dare spazio ad un articolo che sembra pretestuoso, quella è l’India non è l’Italia, se continuiamo a criminalizzare U.. sortiamo l’effetto contrario.
Per quanto riguarda l’articolo della Stampa, sembra riportare la notizia così come l’hanno riportata altri quotidiani; la faccenda è ancora poco chiara, ma anche qui, abbiamo portato la diatriba a livelli eccessivi e questo ci si ritorcerà contro. Credete che la sentenza di Milano abbia messo la parola fine? Pensate che i toni violenti e le minacce di guerra saranno garanzia di salvaguardia per il ns settore? Io credo di no.
Io proprio non riesco a capire, traduco un articolo di un giornale indiano e non va bene? Allora mi spieghi tu che cosa devo pubblicare su taxistory?
Calma amici , tanto qui sul blog c’è la cantiamo e ce la suoniamo tra noi. Ci critichiamo e poi ci diamo ragione ci fustighiamo e ci perdoniamo. Tutto tra noi
Caro Vittorio non esserne troppo sicuro 😉
Lorenzo scusa … ma tu sei un taxista? … se si , hai un modo di ragionare davvero originale e bizzarro