UberPop vietato in Francia dal 1° gennaio 2015

taxi_parisiencnbc.com L’ultimo ostacolo normativo per la controversa società di servizi di auto è che oggi (lunedì 15) il ministero dell’Interno francese ha detto che il servizio di trasporto UberPop sarà vietato in Francia a partire dal 1° gennaio 2015. L’annuncio è arrivato dopo che i sindacati dei taxi hanno indetto un giorno di manifestazione per protestare contro Uber, promettendo di bloccare 260 km di strade intorno a Parigi guidando lentamente i taxi durante l’ora di punta del mattino. Il ministro Brandet ha detto che la legge appena votata, che avrà effetto da gennaio, sarà molto restrittiva per questo tipo di imprese. Uber non ha ancora commentato. 

I tassisti “regolari” hanno protestato dicendo che il sistema di chiamata tramite lo smartphone di Uber negli ultimi quattro anni ha messo in crisi la loro attività.

Venerdì scorso, un tribunale commerciale di Parigi ha rifiutato di accogliere una causa intentata dai concorrenti di Uber che hanno chiesto di vietare UberPop per motivi di concorrenza sleale.

La corte ha detto che la richiesta era ingiustificata e che eventuali ulteriori azioni per vietare il servizio dovrebbero essere esaminate in un tribunale penale.

La filiale francese di Uber è stato multata per 100.000 € nel mese di ottobre per pratiche commerciali fraudolente, la corte ha constatato che UberPop è stato pubblicizzato come car-pooling invece che servizio di trasporto a pagamento.

Uber ha continuato a gestire il servizio in attesa dell’appello.

In una dichiarazione, il presidente del sindacato Taxi de France ha invitato i tassisti a reagire con “fervore e fermezza a questa ingiustizia.» «Venite in massa per difendere il nostro lavoro, è un momento importante“, ha scritto il presidente Ibrahim Sylla.

9 commenti

  1. IL nostro ministro”LUPI” ha del lupo solo il cognome,per il resto pare un agnello.

  2. Lancio una scommessa: Scommettiamo che prestissimo U… sarà vietato in tutta Europa (I fatti lo stanno dimostrando) tranne che nel paese dei buffoni?

  3. Ieri sera intorno alle 24 in San Gregorio angolo Buenos Aires ho visto le frecce che bloccavo uno questi “tassisti improvvisati”….
    Non potete immaginare la faccia da tonno di questo pseudo tassista al momento del fermo

  4. Anche io domenica notte ho seguito un altro fermo….poverino piangeva perche’ gli stavano sequestrando la macchina…U… stai rovinando ancora
    di piu della povera gente per i tuoi sporchi lucrosi affari.

  5. A prescindere dall’efficacia o meno dei controlli delle frecce. Qui si debomo dare una bella mossa! Non se ne può più di questi lestofanti! La finiscano una volta per tutte di spacciare una cosa per un’altra: in galera!
    Adesso facciano pure il loro tavolo come avevavo concordato ma poi o li fanno chiudere la app oppure “operaxione lumaca” a “go’!go!” fino de definizione del problema: adesso non ci dobbiamo più accontentare delle “belle balle al vento” con le quali ci ha condito il ministro di turno!
    E poi ora basta col subire. ….che anche il nostro sindacato prenda una posizione di opposizione netta e forte: se lo stato non tutela la nostra professione noi non dobbiamo più riconoscergli una tassazione basata su studi di settore ormai lontani dal rappresentare la situazione di danno economico subito dopo l’avvio della app che organizza il lavoro degli abusivi!
    E dov’è ispettorato del lavoro qui c’è un evidente sistema di lavoro sommerso di sfruttamento (caporalato) infine di irregolari trasferimenti di corrispettivi ed evasione fiscale.
    Nessuno si muove perché la politica accetta sponsorizzazioni da questa società piratesca americana e allora cosa aspettiamo a denunciare tutti i reati a chi di competenza e poi a chieder conto dell’eventuale mancato provvedimento d’ufficio?
    A voi piace un mondo così? A me no mi fa schifo!

  6. Gira un video su Facebook, è il commento di un collega di Torino nonchè rappresentante sindacale di categoria di non ricordo quale sigla. Racconta della recente riunione del consiglio comunale a cui era stata invitata come ospite la nobildonna bocconiana, che si è prodigata nel solito monologo ininterrotto. La posizione del comune di Torino, secondo una dichiarazione di circa un anno fa, sembrava chiaramente orientata verso il contrasto del fenomeno americano; la presenza decisamente fuori luogo, di un soggetto che promuove l’illegalità, lascia presagire che ci sia una “voglia di sapere” (!) da parte dell’amministrazione comunale, che lascia presupporre probabili o possibili conciliazioni in un prossimo futuro. Le amicizie, nel nostro paese, contano molto tra la gente che conta.

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