Lucini (Uber), assurde accuse taxi e Comune, noi muoviamo mercato

balenada liberoquotidiano.it L’ingiustizia, per Benedetta Arese Lucini, viaggia su piu’ piani. Innanzitutto, le multe con cui gli autisti vengono sanzionati. “Diamo lavoro – precisa – a centinaia di autisti tra Roma e Milano, in un periodo difficile come questo. E le multe comportano la sospensione del libretto. Noi facciamo sempre ricorso perche’ agli autisti, questo dettaglio, crea seri problemi”. Il discorso si fa invece piu’ generale su un altro punto: “E’ inevitabile- dice – che il mondo dello smartphone rivoluzionera’ la mobilita’. In Germania ce ne sono gia’ almeno 18 di applicazioni di questo genere”.

A fare la guerra a Uber, per Lucini, Milano rischia di stroncare anche i sogni di tutti i giovani che vorrebbero trovare lavoro attraverso le ‘start up’. “In America queste app sono nate da un’economia in crisi e alla lunga creano opportunita’ di lavoro. In Italia, soprattutto nel settore del ‘payment’ nessuno – spiega – aiuta chi prova a emergere”. E lo dice chi lavora “in un co-working, con altre start up e con una clientela molto giovane. Non possiamo rimanere indifferenti”.

Il desiderio di arrivare a un compromesso c’e’, ma i piu’ restii potrebbero essere i tassisti, che gia’ allo scorso Wired Next Fest, a Milano, se l’erano presa con i manager di Uber, invitati a una tavola rotonda: “Noi qui – avevano detto – siamo a Milano, non a San Francisco”. Prossima tappa per raggiungere un possibile accordo e’ il prossimo 1 luglio. Uber incontrera’ il Comune di Milano con un obiettivo: dimostrare che “noi risolviamo il problema della mobilita’ della citta’ quando e’ piu’ in crisi”.

33 commenti

  1. Anche la mafia crea lavoro,e allora che facciamo.il lavoro va creato rispettando le regole.

  2. Cercati un lavoro che si possa definire tale e in fretta, il giochino sta per finire!

  3. A meno che le “regole” come troppo spesso capita in Italia paiano fatte “ad hoc’ e siano solo un pretesto per favorire sempre i soliti come mi pare in questo caso. Sarebbe interessante sapere se non siano proprio queste “regole” a violare la libera concorrenza, perche’ se cosi’ fosse dovremmo chiamarle privilegi. Chissa’ cosa potrebbe dire la Commissione Europea sulle regole del mercato interno in un caso come questo. Ma ormai ci siamo talmente abituati all’idea che i privilegi siano “solo“ della poltica che si sa… le caste sono sempre quelle degli altri.

  4. Paolo svegliati la comunità europea , proprio perché il servizio pubblico locale varia da città a città ha lasciato libero arbitrio alla nazione di appartenenza, con regole interne , proprio in questo periodo una causa di questo tipo e stata intrapresa a livello europeo , e guarda caso sembra proprio che la comunità europea se ne lavi le mani lasciando in vigore le leggi nazionali (non può fare altrimenti ) pertanto U… può spaziare dove vuole ma non in Italia con le sue regole . Pertanto è inutile che aspetti il 1luglio o si adegua come sembra abbia fatto Z driver che essendo italiani sia di nascita che di testa conoscono le leggi o se ne vanno , dopo di che con regole che rispettano le leggi italiane di app. Ne possono nascere anche 1000 non 18!!!! Come dice la biondina. Il suo problema e che con il rispetto delle leggi non è che non può lavorare e che non può fregare i clienti e approfittarne. È poi non da lavoro a nessuno perché gli NCC il lavoro l’anno già questo per loro e in più a meno che un domani usi auto abusive di disoccupati ma allora a questo punto diventiamo come il Burundi !!!!

  5. Non ho più voglia di spiegare come il contingentamento e la regolazione delle tariffe sia a tutela dell’utenza, in primis, in quanto i prezzi sono così contenuti.
    Che farlo saltare “de jure” o tramite escamotages (come è Zanzer) provoca solo un aumento dei costi.
    Che l’UE nel documentazione A FAVORE delle liberalizzazioni si esprime chiaramente sul concetto per cui “dove c’è asimmetria tra potere di domanda ed offerta, lo Stato deve intervenire, regolando i prezzi, in modo proporzionato e risolutivo alle asimmetrie”. Esempi di settori: Acqua, Luce, Gas, Traghetti, Sanità, Trasporto pubblico privo di alternative (traghetti, taxi etc).

    Prima di sparare ca*ate contrarie (tipo “il taxi è caro”), leggersi il rapporto UBS su costo beni e servizi nel mondo, dove si vede che deregulation = tariffa cresciuta.
    Il servizio gestito da privati con tariffe concordate funziona talmente male che quest’anno il prezzo NON è stato aumentato. ATM, gestita dal pubblico, dopo un aumento mostruoso del biglietto (+50%) parla di un altro aumento tra il 20% e il 30%.
    Liberalizzare ATM? Manco per sogno: un mercato libero (senza contributi pubblici, come noi tassisti che non costiamo un ghello a chi non ci usa) vedrebbe il biglietto più che raddoppiato. Oppure vedrebbe i bus solo dove sono in utile. Oppure, scordatevi che la nonna in periferia possa muoversi.
    Che vorrebbe dire, traversare Milano col tram in 4 = 1,50 x 4 = 6,00 più che raddoppiati senza contributi pubblici15,00. In taxi traversarla tutta costa circa 20 Euro. CHI E’ CHE E’ CARO?
    Magari, ragionare su questo…

    Gente tipo il buon Paolo qui sopra, sono almeno una cosa tra queste 4:
    a) bugiardi che mentono sapendo di mentire ed auspicano un mercato in mano a pochi con andamento delle tariffe pari ai traghetti.
    b) poveri mentecatti
    c) un tantino suggestionati dalla stampa e un tantino non capaci di ragionare da soli
    d) superficiali

  6. A parte il fatto che le regole di cui tanto parli stanno gia’ cambiando nel mondo del lavoro e cambieranno ancora. Comunque faccio l‘operaio di un‘azienda che rischia il fallimento perché accusata dall’ Unione Europea di aver violato le regole di di libera concorrenza. In caso contrario ne risponde il Governo della Nazione inadempiente. Altrocchè l’Europa non puo’ fare nulla. Puo’ fare eccome. I Governi poteri non ne hanno quasi piu’. E nemmeno soldi. Perche’ dovrebbero pagare una multa per salvare i taxisti? Ma resta pure nella tua isola felice dove “tanto non cambia mai nulla”.

  7. Caro Paolo, mi pare tu abbia le idee un pò confuse. Intanto non si tratta di multe da pagare da parte dell’Italia.
    E’ una piccola meschina diatriba degli NCC TUTTA italiana che a dispetto delle 21/92 vorrebbero “allargarsi” un tantino.
    Un esempio veloce: in pratica, appellandosi alla libertà di impresa, stanno chiedendo che un NCC di Roccacannuccia minore in provincia di Caltanisetta abbia la libertà di operare a Milano o Roma (dove già lo fanno adesso).
    Tutto il resto te lo ha spiegato perfettamente Schieppati.
    Per quanto riguarda il resto, ammesso che sia tutto vero quel che dici, c’è qualcosa che non torna:
    1) il mondo del lavoro è verissimo che sta cambiando, e con questo? Per esempio sta cambiando perchè molti (anche operai) per 20 anni si sono scordati della lotta di classe troppo inpegnati a firmare cmabiali per comprarsi un SUV che comunque non potevano mantenere. Sta cambiando perchè da 20 anni i sindacati anzichè inchiodare Confindustria ai tavoli delle trattaive per difendere diritti e salari dei lavoratori erano impegnati (indisturbati) a trattare col governi la concessione dei CAF (e relative parcelle). Oppure a trattare con Banche e finanziarie le commissioni sui TFR di quei lavoratori che avevano deciso di “investirlo” nei fondi di previdenza integrativa PRIVATA. E tutti felici e beati mentre la nostra classe dirigente (politica ed industriale) consumava la grande abbuffata appropriandosi di aziende pubbliche per 4 soldi (a volte addirittura gratis) per poi spolparle dall’interno. Es. Alfa Romeo, Telecom, Montepaschi.
    Tutti felici e contenti è il mercato, è il liberissmo baby!
    I taxisti invece non se la sono bevuta la storiella del “mercato” e hanno lottato con le unghie e con i denti contro tutto e tutti, testardi come muli, a difendere le “regole” che col tempo si erano conquistati sputando sudore e sangue.
    E’ una colpa così grave?
    Guarda caro Paolo che quelle regole sono prima di tutto un tutela per il clente.
    2) la comunità europea NON sanziona le aziende ma gli stati, quindi non si capisce perchè la tua azienda debba fallire per questo.
    Non si capisce di cosa tu stia parlando, in ogni caso hai sempre l’alternativa di unirti a noi.
    Supera i tuoi bravi esami, investi i tuoi risparmi (se li hai) oppure fai un bel mutuo ventennale e via, hai di nuovo un lavoro ed un reddito che ti permetterà di sopravvivere (con fatica) senza dover chiedere l’elemosina al potente di turno. Sarai il benvenuto e forse dopo qualche anno potrai pontificare sul lavoro altrui con cognizione di causa.
    In bocca al lupo!

  8. come ribadito dalla commissione europea in base alle leggi vigenti (alle quali i tassisti italiani si sono adeguati) , i taxi non sono soggetti a liberalizzazioni per diversi motivi (legge bolkestein) , io vorrei capire fare qualche domanda:
    – perchè tassisti e Ncc rispettano le regole e U… deve poter fare quello che vuole?
    – tassisti ed Ncc devono avere e quindi hanno la sede legale in italia e pagano regolarmente le tasse qui, perrchè U… deve essere avvantaggiata e pagare le tasse in un altro paese(olanda) con fiscalità migliore rispetto alla nostra?
    – ritengono che le leggi italiane ed europee siano superate. Chi li autorizza afare come vogliono ?
    – i radiotaxi di milano sono arrivati prima di U… con le app per i cellulari, con i pagamenti con pos… i prezzi vengono stabiliti dalla regione e sono sempre validi ed esposti in vettura. Vorrei capire perchè U… è il meglio e gli altri sono nessuno.
    Se i giusti sono solo quelli che escono da un certo ateneo non ci siamo proprio.
    Chiedo scusa ma qualcuno sa rsipondere? Grazie e buona serata

  9. Solito articolo pagato da sappiamo chi a suon di CORSE GRATIS, vero?!
    Comunque x dovere di cronaca e onor di verità non sono solo i tassisti, ma anche i noleggiatori con conducente ( NCC) ad affermare che U…:

    1) va contro leggi e regolamenti comunali e italiani ma nonostante questo ha cominciato a lavorare comunque pur sapendo di essere in torto, tanto poi ci saranno giornalisti venduti e clienti/amici che faranno pressioni per far cambiare le leggi, vero?!
    A sto punto pure le varie mafie italiane potrebbero fare lo stesso chiedendo di modificare tutte le leggi italiane che sono contro i loro interessi !!!!!

    2) non ha creato un solo posto di lavoro in più in quanto non fa altro che SFRUTTARE coloro che già lavoravano in strada con un’auto blu TRATTENENDOSI UNA PERCENTUALE sul prezzo finale della corsa.

    3) utilizzano un’app installata nel telefono che viene dato in comodato (al conducente che si è fatto schiavizzare) per il calcolo finale della corsa, di fatto un tassametro NON OMOLOGATO che ha una progressione tariffaria stabilità dal direttivo U… nel momento in cui scendono dal letto la mattina:
    Esempi di corse che le auguro vivamente di fare, ah già dimenticavo….
    scrivendo questo articolo lei viaggerà gratsi per il resto della vita, vero!?

    http://soentrepreneurial.com/2012/01/02/hey-U…-i-like-your-ride-but-not-sure-its-worth-the-143-you-charged-me/

    http://gothamist.com/2012/11/04/U….php

    4) la bene amata U…( poverina) ha la sede in Olanda per NON PAGARE UN SOLO EURO DI TASSE AL NOSTRO PAESE che invece avrebbe bisogno di aziende che operano in italia e pagano per quanto guadagnano per poi far funzionare scuole,ospedali,sicurezza,infrastrutture, ecc,ecc
    Questi di U… che gran signori,ehhhh….!!!!!!!!

    5) cattivo, cattivo,e cattivo sto comune milanese che non ha ascoltato U… e pretende che:

    http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=%2Fwps%2Fwcm%2Fconnect%2FContentLibrary%2Fgiornale%2Fgiornale%2Ftutte+le+notizie+new%2Fmobilita+ambiente+arredo+urbano+verde%2FU…_start-up_benvenute_rispetto_norme&sizeStyle=defautSize&colorStyle=defautColor

    Buona vita e complimenti per l’integrità professionale, se il buongiorno si vede dal mattino….. A posto stiamo!!!!!!!!!

  10. Ancora con sta rottura/favola che hanno aperto la loro app 400.000 volte…..??????!!!!!!!!
    Ok, l’avranno pure aperta ma poi l’hanno richiusa subito dopo aver visto prezzi e tempi di attesa !!!!!

  11. Paolo la tua azienda sta per chiudere perché non ha dipendenti all’altezza di fare il proprio lavoro…
    Invece di guardare il lavoro degli altri cerca di migliorare il tuo.. Magari salvi la tua azienda!

  12. Guarda caro Milano32 che io qui non sto pontificando sul lavoro di nessuno.
    Ne tantomeno ho offeso qualcuno, però il buon Schieppati non ha trovato di meglio che insultarmi pesantemente. Non è che mi aspettassi il tappeto rosso e i fiori ma a tutto c’e’ un limite. Non ho nulla CONTRO i tassisti o a FAVORE di U… né ho espresso auspici CONTRO qualcuno. Ho espresso dei concetti generali, ma si vede che qualcuno ha la coda di paglia se si arrabbia tanto. Io scrivo in italiano, per cui se qualcuno ci legge qualcosa di diverso da quello che scrivo è un SUO problema non MIO. Per cui Schieppati le tue sono illazioni gratuite che ti rimando indietro in pacco regalo con tanto di fiocco. E’ tutta lì la forza dei tuoi argomenti? A urlare siamo capaci tutti.
    Come quella della tutela dell’utenza che ha tutta l’aria di essere la classica scusa che salta fuori ogni volta che si va a toccare l’orticello di qualcuno e non si ha altro da dire di meglio. Come certi scioperi dei giornalisti “a tutela dell’informazione”, cioè resti senza telegiornale ma intanto il canone lo paghi lo stesso. L’utenza vuole più taxi ma Milano e Roma sono tra le grandi città d’Europa con meno taxi in proporzione agli abitanti. Ti pisciano in testa e ti dicono che piove. No, grazie. Quando mai in Italia a qualcuno gliene è fregato qualcosa di tutelare l’utenza? Io nemmeno ho parlato di prezzi cari o non cari, ma visto che introduci l’argomento… i tuoi numeri Schieppati senza offesa ma sembrano presi dal Monopoli. Venti Euro li ho spesi per fare 4 km e nemmeno c’era traffico altrocche’ attraversare Milano.
    E non ti preoccupare per ATM che qualcuno DAVVERO ha già in progetto di privatizzare le singole linee.

  13. Caro Paolo U (ti chiamo così tanto per chiarire e non confondere con l’altro nostro amico Paolo fidanzato della povera Raffaella schiantata e rovinata da un deficiente ubriaco in via Papiniano), abbiamo sopportato le tue sbrodolate false e interessate fin’ora e adesso ti sei meritato il ban dal blog: VENTI EURO per fare QUATTRO Km qui non ci crede nessumo. Vai a fare le tue leccate di culo alle balene bicognomate, qui fai solo casino.

  14. Per concludere caro Paolo U…dopo tutte le stupidaggini che hai detto …hai concluso che ” sono tra le grandi città d’Europa con meno taxi in proporzione agli abitanti. “..forse neanche le divisioni sei capace di fare…Milano è la seconda città d europa per numero di taxi…(ab1400000…taxi..4900..3.7 taxi per 1000 abitanti)
    Roma è la sesta 2.8 taxi per 1000 abitanti..barcellona. 3.4….madrid 3.1…londra…2.9…parigi..2.5…è una divisione…rieaci a farla anche tu…forse…

  15. ma che succede? chi tocca certe cose muore? io viaggio tanto in taxi mai avuto problemi perciò sto paolo qua non so che gli sia capitato magari avrà avuto un po di sfiga ma se alla prima minchiata che scrive uno gli dà del mentecatto chiunque si incazzerebbe io credo
    magari servirebbe un po’ di camomilla per tutti quanti

  16. No. Nessun insulto. Solo oggettività (sa cosa è?). Sarà stata la opzione d. Semplicemente e (augustamente) superficiale.

    Quanto ai numeri presi dal monopoli, sulle tariffe taxi il monopoli sarebbe UBS?
    Quanto ai numeri di ATM 1,50 è il biglietto ordinario urbano. Il quale incide sul costo della corsa per circa il 35-40%, il resto sono contributi; l’ipotesi del rincaro dei biglietti da 1,50 a 1,70 è tra le soluzioni proposte per non incidere sulla fiscalità e tappare il buco di bilancio.

    Io non auspico certo la privatizzazione del trasporto di ATM: mi sta benissimo così, a prezzo politico, altrimenti
    a) aumenta esponenzialmente il ricorso all’auto privata
    b) chi abita fuori da tratte frequentatissime o non ha più il bus, o lo paga come il taxi. Il che non va bene.

    Quanto ai 4 punti finali, non sono insulti, ma ipotesi logiche. Se uno scrive certe cose, o è in mala fede, o è ignorante.
    Nessuna coda di paglia, sono tutte argomentazioni già sentite e arcinote. E si sa benissimo dove vanno a portare.
    Non è che si ha il diritto al rispetto a senso unico: lei pone che una certa categoria (tra cui il sottoscritto, quindi anche me) sia una casta di privilegiati (ossia ladri legalizzati, per dirla pane al pane e vino al vino, perché il contesto è in questa accezione, indiscutibilmente) e poi si indispettisce perché si chiamano ignoranza l’ignoranza, malafede la malafede o col suo nome l’incapacità a formulare il pensiero critico, invece di dire “chiedo scusa per tutti i miei errori” (chi ha visto Via col vento, sa cosa intendo; ma io non sono Rhett Butler…)?
    Forse non se ne è reso conto, diciamo così. Non si è reso conto (ma non ci credo, diciamolo per carità di patria) che ha esordito dando del ladro a me e ai miei colleghi.

    Infine, se viene a spiegare a qualcuno, a casa sua, come fare il suo mestiere senza avere la minima cognizione di causa (e senza almeno essersi informato un bit prima) supporre la… supponenza o il luogo comune da plagio da giornale (rigorosamente bevuto e accettato tout court), è il minimo sindacale.
    Insomma, per farla semplice, è come se tizio andasse al Policlinico ed iniziasse a rapportarsi coi medici dicendo
    “Siccome i dottori operano brilli…”
    Data la premessa falsa ed infamante, che si incavolino è il minimo sindacale…
    Tanto dovevo.

  17. Vede Roberto NO, e’ una pura questione di esasperazione. Questa Categoria, alla quale io appartengo da 7 anni e 6 mesi, continua ad essere attaccata indegnamente soprattutto da chi, di questa Categoria, non conosce una beata cippa. E più non conoscono e più attaccano e più attaccano, basandosi su dati errati, luoghi comuni e quant’altro, più la Categoria si arrabbia e, più si arrabbia e meno e’ disposta al dialogo accomodante. Non ci siamo mai sottratti ai confronti ne al dialogo. Io comunque non mi permetto e non mi sono mai permesso di disquisire delle altrui professioni senza eventualmente prima informarmi, conoscere, poi magari……Cerchi di capire, qui invece di gente che parla senza conoscere ce ne purtroppo assai, troppa. Saluti.

  18. Mi sembra corretto spiegare e i nostri argomenti sono più che validi e ben poco conosciuti,sono però allergico alle statistiche e alle comparazioni con altre nazioni o città,sarebbero così tanti i dati da esporre che ci perderemmo nelle differenze e cifre,varrebbe però la pena di confrontarci,come giustamente fà Luca e si evidenzierebbe che il nostro costo lordo è ben lontano da quanto costerebbe alla collettività un tassista coi parametri del conducente pubblico ,da un mio piccolo compitino si evince che un dipendente ATM milanese nel 2011(bilancio consuntivo)costa la bellezza di 51.000 euro..Ecco perchè siamo creditori e non debitori di chi ci critica e se fossimo un pò più agguerriti potremmo tranquillamente rimandare al mittente ogni contestazione.Sarebbe ora di finirla di comportarci come piccoli artigiani indifesi,ma rispondere per le rime e anzi pretendere il rispetto per il nostro lavoro ,che sappiamo tutti ben faticoso e privo di quei vantaggi che tutti ci appiopano,

  19. schieppati mi scusi ma quando lei dice che l’accusa di appartenere ad una casta di privilegiati sia equivalente ad un furto legalizzato
    e poi la discussione era partita sulla libera concorrenza si può parlare serenamente anche dei temi più spinosi io credo
    io sono un dipendente pubblico per cui si figuri quante volte me lo sento dire ogni giorno da anni di essere privilegiato e scansafatiche da gente che non sa nulla del mio lavoro
    però devo anche ammettere che avere un lavoro sicuro ed uno stipendio sicuro (ribadisco che sto parlando del mio lavoro e non di altri) in un contesto di crisi mondiale come questo dove le aziende chiudono come mosche ogni giorno (e non perché i dipendenti lavorino male magari anche per quello ma soprattutto per clienti che se va bene pagano tardi altrimenti neppure pagano con mille pretesti e per tutelarti dai quali le leggi sono praticamente inesistenti e per una tassazione assurdamente esosa specialmente in questo periodo) beh oggettivamente un po’ privilegiato mi sento davvero perché ho tutele che altri si sognano non vivo gli stessi rischi di quasi tutti gli altri lavoratori e ad ammetterlo non mi sento sminuito ne offeso mi sento solo di offrire un servizio alla verità ma sto parlando per me stesso e lo ripeto

    e per concludere le dico che sì è vero che c’è anche tanta malafede nelle critiche (e so di cosa parlo si veda sopra) e posso quindi capire l’esasperazione ma davvero lei pensa che ci sia solo quella o magari ci può essere anche qualcosa di vero magari solo una briciolina o sono davvero tutti quanti in malafede quelli che vi criticano?
    anche una persona serena come me ed aperta al confronto prova un forte senso di disagio di fronte a certi post che leggo qui col timore di essere sempre male interpretato anche quando l’intenzione non è quella magari di affrontare argomenti tabù o di usare una parola fuori posto come giocare sempre in trasferta al maracanà ok questo è indubbiamente un sito di tassisti ma non è una bella sensazione

  20. Vede ,mio omonimo Roberto,le banalità sul nostro lavoro si sprecano e gliene citerò qualc’una ricorrente e che hanno creato al tassista igiusta fama negativa:Guadagnate e non denunciate ,senza specificare che la ricevuta fiscale ci è stata tota e con essa l’iva in recupero snche sui mezzi e gestione del nostro lavoro,e infine che esiste lo studio di settore.Altra barzelletta .Io all’estero ho speso meno,senza considerare le condizioni del paese in cui è stato;cambio moneta,velocità commerciale,ecc,ecc./Se vado in aereo costa di meno che dall’aeroporto a casa.Senza tener conto chi noi trasportiamo solo lui e invece in aero ci stanno 250 persone .Insomma sarebbe ora che anche noi rispondessimo ai soliti diffusori di false notizie che oltretutto il nostro costo è un servizio comprensivo delle ore di sosta in attesa e la tempo trascorso in taxi deve sommare anche quello e non rompere più di tanto,che se vuole facciamo cambio.

  21. Effettivamente l’idea del ” se vuole facciamo cambio” non mi dispiacerebbe. Scambio licenza di taxi con posto statale, pensione (soprattutto quella) e malattie/ ferie/benefit compresi.

  22. @roberto no,
    è proprio come dici tu.
    Questo è il sito dei taxisti.
    Quindi cosa ti aspetti?
    Se qualcuno interviene sparando la solita razione di minkiate che ci propinano da anni su giornali e Tv giornalisti prezzolati (lunga mano dei capitani coraggiosi de noantri), sperando di trovare dei Taffazzi che si lasciano bistrattare impunemente, beh, ha proprio sbagliato palcoscenico.
    Roberto U o ci è o ci fa.
    In entrambi i casi cosa dovremmo fare: invitarlo a cena, stendergli un tappeto rosso pregandolo di continuare a diffamarci tranquillamente?
    Una cosa deve essere ben chiara: i taxisti NON sono dei privilegiati!
    I taxisti sgobbano 10 ore al giorno e si ciucciano tranquillamente 60 ore di lavoro (duro) a settimana.
    I taxisti non hanno ferie, malattia, 13ma, 14ma, liquidazione e tutti i confort che hanno i dipendenti pubblici e privati.
    Quando vanno in pensione (quelli che ci arrivano ancora vivi) hanno una pensione da fame.
    TUTTE i costi per mandare avanti l’attività sono sulle loro spalle. E non sono noccioline.
    Lo stato non gli dà nulla. Anzi gli succhia anche l’anima (come a tutti del resto).
    I taxi italiani NON sono cari e non sono nemmeno insufficienti.
    I taxi italiani stanno nella media europea come costo e Milano ad esempio anche ai vertici come qualità del servizio fornito. Certificato da ente indipendente.
    Se non sei convinto informati e troverai tutti i numeri che confermano quello che continuiamo a ripetere continuamente ovunque.
    Certo le leggende metropolitane sui taxisti sono molto più affascinanti dei semplici numeri. E allora avanti a ripetere come un mantra sempre le stesse coglionate.
    Ma attenzione i taxisti non sono buoni cristiani, dopo uno schiaffo, non porgono nè l’altra guancia nè altre parti meno nobili!
    Voi dipendenti pubblici invece che fate?

  23. “A meno che le “regole” come troppo spesso capita in Italia paiano fatte “ad hoc’ e siano solo un pretesto per favorire sempre i soliti come mi pare in questo caso. Sarebbe interessante sapere se non siano proprio queste “regole” a violare la libera concorrenza, perche’ se cosi’ fosse dovremmo chiamarle privilegi. Chissa’ cosa potrebbe dire la Commissione Europea sulle regole del mercato interno in un caso come questo. Ma ormai ci siamo talmente abituati all’idea che i privilegi siano “solo“ della poltica che si sa… le caste sono sempre quelle degli altri.”

    L’ho riletto, perché mi sono detto, ho travisato.
    Non ho travisato. Qui c’è scritto proprio quel che avevo capito. In modo molto professionale, peraltro, glie ne va dato atto. Lei è un bravo retore. C’è scritto, con un breve ed incisivo processo logico, utilizzando l’insinuazione, il dico-non-dico, la domanda retorica e il paragone indotto per giustapposizione che:
    a) ci siamo fatti le regole ad hoc
    b) che esse violano (la domanda è retorica) la libera concorrenza, dunque sono privilegi
    c) che la Commissione UE avrebbe da dire
    c) che per ciò siamo una casta, paragonata ai politici.
    Chiedo scusa.
    Anzitutto ai miei colleghi, perché sono caduto in una evidente provocazione. Di solito non mi arrabbio, ma così ho dato modo di far partire la tiritera. E far arrabbiare anche gli altri.
    In seconda battuta, a Lei, signor Paolo. Perché tecnicamente lei non ha detto (anche se ha detto, e come) quindi mi sono comportato come un brutto orco cattivo. O un troglodita. Faccia lei.

    Ciò detto, rispondo al post.
    Primo, non penso affatto che ci sia solo malafede. Qui, avevo la sensazione di annusarla. Ma diamo per acquisito che non ci sia. Avevo anche detto che c’è tanta, ma tanta disinformazione. E purtroppo tanta, ma tanta non voglia (non tempo, stanchezza, non capacità) di verificare o di leggere criticamente quel che si legge sulla stampa.
    Secondo, non penso che siamo esenti da critiche. Anzi, per molte cose siamo criticabili.
    Ora, nel prossimo post, cercherò di spiegarle la ragione del senso di disagio che lei prova, e perché nei tassisti c’è una sindrome di accerchiamento. La ragione, caro Paolo, è connessa proprio al tema che voleva toccare lei. La libera concorrenza.

  24. Allora, andrò per flash, perché non voglio, né posso essere troppo lungo.

    Anzitutto, la UE. La direttiva UE “dell’idraulico polacco”, quella a favore della libera circolazione delle professioni, quella che è stata criticata dagli stessi liberisti per essere troppo spinta, più liberista del liberismo, la direttiva Bolkenstein (la ricorderà, lei, da come scrive, si vede che è colto), ESCLUDE i taxi (ed altri settori del trasporto pubblico, come i traghetti, le ambulanze etc) dai servizi da liberalizzare o deregolamentare, affidando le scelte ai parlamenti nazionali (quindi la UE nulla ha da dire).

    Perché sono stati esclusi? Perché il dio mercato non regola il prezzo in assoluto, lo regola solo quando domanda ed offerta hanno pari poteri. In caso di presenza di quelle che in economia si definiscono asimmetrie, sostanziali od informative, il mercato tenderà a portare il prezzo “al massimo sostenibile dalla norma matematica della media dei consumantori o utenti”. In alcuni settori, il prezzo va regolato. E badi, non ho detto che lo Stato debba metterci dei soldi, dico solo che il prezzo va regolato. Faccio alcuni esempi, il primo volutamente paradossale. Se in un regime di libero mercato, il prezzo lo fa il mercato, nel caso Tizio abbia un infarto, quale è il giusto punto d’incontro per trovare il prezzo del trasporto in ambulanza? Be’ di girargli tutto quel che possiede è una giusta richiesta iniziale da parte del trasportatore, cui Tizio, se ha tempo e voglia di contrattare, può replicare… E siccome non può, deve scegliere: o dà la casa e conto in banca all’ambulanza, o la dà agli eredi — Ma, chiarito il concetto, facciamo un esempio serio. Acqua. Il giorno che il prezzo non fosse regolato dallo Stato, qual è il giusto punto d’incotro tra domanda ed offerta per questo servizio, dato che chi fa la domanda non può farne a meno? Luce e gas: stessa cosa, infatti esiste la “maggior tutela” proprio per dare un limite al mercato. — Ma andiamo sul trasporto: Traghetti. Purtroppo, in Italia lo Stato non regolava i prezzi de jure, ma lo faceva giocando all’imprenditore, con la Tirrenia. E lo Stato non è un buon imprenditore. La Tirrenia è fallita, ed in una settimana i prezzi sono schizzati su del 60%, per raddoppiare nell’arco di un anno. Prima, gli armatori non lavoravano per coscienza civica. Questo è il mercato.

    E i taxi? Ci sono Paesi in cui sono stati liberalizzati? Primo, è meglio dire “deregolamentati”, non liberalizzati, perché noi tassisti di Milano siamo liberalizzati (il bacino di lavoro è interscambiabile in gran parte delle Province di Milano, Bergamo e Varese) ma regolamentati. Sì. Ci sono. E sono quelli che hanno immancabilmente visto il prezzo schizzare verso l’alto, come la Svizzera, l’Olanda, la Svezia. La Spagna (dove il taxi, dato il regime di prezzi fissati dallo Stato, costava poco, come in Grecia, perché aveva tariffe base tarate su un’economia povera) ha provato a liberalizzare nel periodo delle Olimpiadi del 1992. Risultato: impennata dei prezzi, che ora sono ancora bassi, a livello dell’Italia, ma non più come in Grecia o Portogallo, i due Paesi Occidentali ove costa meno; si è andati nella fascia di costo immediatamente superiore, accanto all’Italia (fonte UBS). Da Madrid, immediato stop della cosa e ritiro graduale delle troppe licenze emesse.

    A cosa serve il contingentamento del numero delle licenze affiancato al prezzo stabilito dalla pubblica autorità?
    Due sono i modi per tenere basso il prezzo di un servizio. Dare dei contributi pubblici (scelta per bus e tram), oppure regolarne il prezzo per legge (scelta per i taxi). Nel secondo caso, il numero degli operatori è regolato in modo da garantire loro una situazione accettabile, rispetto agli obblighi assunti. In questo senso ho scritto che il contingentamento è a tutela dell’utenza. Se alzi il numero delle vetture, alzi p perzzi, come un albergo che garantisse un cameriere davanti ad ogni stanza (anche se vuota) costerebbe di più di una albergo identico e posto di fianco che non lo facesse, ma ne garantisse un paio per piano.
    Insomma, il prezzo del tassametro ha dentro tutto, ma proprio tutto, nulla è passato dallo Stato, se non un contributo sulle auto ecologiche ogni tanto (che c’è, quando c’è, per tutte le aziende e in tutti i settori; serve a portere il costo di un’auto altrimenti troppo cara per essere usata)

    All’estero c’è contingentamento? E funziona?
    Prendiamo la nazione madre del liberismo, gli USA. E prendiamone la città simbolo: New York. Licenze da sempre contingentate, prezzo da sempre stabilito dalla cIty authority. Risultato? Taxi decisamente a buon mercato, per ragioni squisitamente fiscali, di costo carburanti ed autovetture e, soprattutto, per il fatto che a NY i taxi sono decisamente POCHI, forse troppo pochi, fuori Manhattan, ma lavorano a getto continuo. Anche perché usare l’auto, in centro a NY, è quasi impossibile. L’unica differenza normativa con noi è il cumulo delle licenze, che là è possibile. Francamente, sono fiero che in Italia non sia possibile uno schiavismo legalizzato come quello delle cab company a NY. Che non influsice sul prezzo, perché gli indipendenti stanno bene con lo stesso tassametro.
    Nel resto degli USA, la situazione è un po’ più differente, Chicago è simile a Milano, e simili sono le tariffe. Non parliamo delle tariffe di Los Angeles e Miami. Carissime e doppie. Cala la domanda, troppe auto fuori…
    In Francia? Contingentate. Spagna? Idem. Germania? Idem (a Berlino sono state liberalizzate, e si ha fatto rapido dietro front, dopo un periodo drammatico per l’utenza).
    In Irlanda, dopo la liberalizzazione, si sta facendo dietro front. Come si ha fatto negli altri paesi dove è stata fatta, ma si è trattato di un chiudere la stalla dopo che i buoi erano scappati: le tariffe sono andate su. Talora, molto. Basta leggere il citato rapporto UBS.
    E Londra? A Londra, i prezzi del Black Cab sono decisi dal pubblico, ma le licenze sono a libero accesso. Com’è possibile questa magia? Semplice: la Commissione che regola i taxi ha la facoltà di decidere se chiudere o meno il numero di concessioni. E c’è modo di sapere in anticipo quanti nuovi tassisti chiederanno una licenza, perché il corso di studi per diventare tassisti e passare l’esame dura ANNI. Ad oggi il numero degli aspiranti tassisti è appena sufficiente per coprire le uscite per pensionamento e il moderato aumento di numero vetture programmato, in modo graduale, per questi anni. Quando la Commissione lo riterrà opportuno, chiuderà gli accessi, rendendo di fatto la situazione identica a Milano.

    Chi vuole far saltare questo sistema? E’ semplice, gli stessi che vogliono investire nel settore servizi, consci che, dopo il periodo di dumping in cui si eliminano gli indipendenti, aumentando poi i costi (al massimo si rischia una multa pari alle maggiori entrate di due mesi di esercizio, come successo ora per i traghetti, ma poi gli aumenti restano) e mettendo al volante degli schiavetti come a NY (ma NON coi prezzi di NY) gli utili volano. Poi ci sarebbe chi vuole riciclare denaro. Queste argomentazioni sono recepite e sostenute dai Prefetti.

    Il sistema può essere migliorato? Certo. Uno dei cancri del sistema italiano è che ha delle difficoltà grosse a far scedere di numero le licenze, perché esse possono essere vendute. E perché possono essere vendute? Per ragioni squisitamente “mandruffesche” relative ai conti dello Stato. VAdo sintetico con l’accetta. Anni addietro, il tassista, anche l’indipendente, era dipendente della sua impresa. Ciò significava che saerbbe andato in pensione col 70% dell’ultimo stipendio. Avvicinandosi alla maturazione della pensione i tassisti che avevano iniziato col boom economico (e conseguente aumento delle licenze, un numero enorme, si parlava di un 20 / 25.000 lavoratori minimo) lo Stato che fece? Li trasformò, in una notte, da dipendenti ad artigiani, ossia in pensionati al minimo. Un bel risparmio per le perenni difficoltà INPS… In cambio diede la possibilità di vendere la licenza come liquidazione.

    Le dò qualche link
    una mia intervista a Il Giornale (finita sul tavolo dell’ufficio stampa INPS, che non ha smentito) http://www.ilgiornale.it/news/provocazione-tassistarestituisco-gratis-licenzase-linps-mi.html

    da lì, può vedere un sunto di luoghi comuni “scritto dal CdA del RAdiotaxi 8585” (l’ho scritto io, loro lo hanno firmato)
    nonché trova il link al rapporto UBS. L’edizione cui mi riferivo io, dato che era gennaio del 2012, è quella del 2009.

    Come vede, voglio crederle, e un po’ di tempo l’ho investito per darle un assaggio di risposte coerenti.

    Buona domenica

  25. Grazie a questa discussione, ho letto il nuovo rapporto in francese (di solito attendo che esca in Italiano), e secondo me c’è un errore sulle tariffe taxi di Milano: è stata indicata grossomodo la tariffa di U…, non quella dei taxi.(puzza di tariffa demo provvisoria).

    Loro dicono che una corsa urbana diurna di Km 5 entro il limiti della città costava a Milano
    nel 2009 Euro 9,67
    nel 2013 Euro 13,00

    Mi domando come sia stata calcolato il costo della corsa urbana taxi diurna di 5 Km nella città di Milano, dal momento che le tariffe omnicomprensive sono:
    EUR 3,20 all’avvio corsa diurna feriale = 3,20
    EUR 1,03 al Km (x 5 Km) = 5,15
    EUR 26,86 all’ora (si aplica quando il taxi non è in movimento, quindi è alternativa alla tariffa chilometrica, non da applicare su tutto l’arco temporale del percorso). Volendo supporre i semafori e un po’ di traffico, si ottengono 4/5 minuti di taxi fermo (tanti), quindi 1/15 – 1/12 della tariffa oraria = 1,79 / 2,24
    Il totale è tra Euro 10,14 e 10,59
    Grosso modo questo era il metodo che col tariffario del 2009 dava il vecchio risultato (Euro 9,67).

    Reputo fondamentale capire COME han fatto, ed eventualmente ottenere una errata corrige.
    Perché il danno d’immagine, da UBS, è mondiale ed enorme, specie sulla clientela business. Oltre che politico.

  26. se non fosse che senza correzioni ciò che si scrive diventà verità non mi permetterei di contestare ciò che tu.Luca,hai scritto:Vorrei appuntarti che la legge non si è mai sognata di considerare la licenza come liquidazione,ma essendo l’unica licenza non gratuita non aveva mai affrontato il problema,lo stesso ora è affrontato con sentenze controverse e non ancora ,a distanza di anni, di Cassazione,e mai ci si arriverà perchè la paura del tassista indifeso dalle sue associazioni ha preferito subire e pagare.Per i soldi che la regione ci dà per le vetture sappi che la legge 10/2000 è nata,propugnata dal sottoscritto e dal povero Falco, per lo sviluppo tecnologico della categoria e solo dopo averla trascurata,rendendo i soldi in bilancio,Formigoni la dedicò a aiutare l’acquisto delle vetture ecologiche.Infine vorrei ricordarti che la regione nel disciplinare il servizio taxi nel bacino aeroportuale 2003 all’11 parlò espressamente della legge 22/98 art.25,comma7 finanziata dalla 31/96 e !0/2000.per unire e fornire un servizio radio-taxi omogeneo,ma l’oligarchia che ci governa da 20 anni preferisce non essere controllata,ricevendone i soldi di finanziamento,dal potere pubblico e in nome dell’indipendenza del tassista soldi privati dallo stesso .

  27. No, Martano, certo, non la considera tale de jure, e de jure non lo è, ma lo è de facto. Il sistema delle licenze compravendute nacque contestualmente alla trasformazione coatta in artigiani.

    Quanto a fornire un radio taxi omogeneo, unico, non lo si crea perché le radio non vogliono unificarsi. E la base non è vittima della cosa, ma attore in primis: se ad esempio in 8585 parli di volerlo fare, ti fanno a pezzetti piccoli piccoli. La risposta al tentativo del 4040 è stata il 6969. Poi ci fu l’avventura del 4000. Capisco le ragioni dei fondatori. Ma chi ci è andato?
    Non raccontiamocela troppo. Sei, in senso positivo, più sognatore di un ragazzino (e te lo invidio). La realtà (anche se non piace sentirsela dire) è che assomigliamo molto, ciascuno di noi, ai clan scozzesi, o se preferisci ai Greci delle Poleis.
    Io comunque spero che presto la Regione dovrà sganciare il contributo per la radio unica.

  28. La radio unica era il sogno di Nereo Villa all’interno della conurbazione regionale ,che poi si restrinse nel bacino aeroportuale.Purtroppo nel 98 perse un confronto sindacale su tesi diverse e da allora la categoria non fù più tale.Non ci fù più una riunione di tutte le sigle ..alcune si nascosero dietro nomi di unità che non esisteva e con trucchetti quali accordi preelettorali(3 con la Moratti)due intese con Formigoni,si sono sottratti al confronto con la piazza:Mi dai del sognatore come se fosse un difetto,forse lo è perchè guardo sempre avanti e mai indietro nella speranza che un giorno siano tutti sognatori come mè invece dello schifo che ci tocca sopportare.Per la radio unica la tecnologia ci permette tutto e sarebbe ora che ci dessimo una sveglia senza pregiudizi perchè coloro che perdono tempo per gli altri la categoria è sempre stata tangilmente riconoscente.,io escluso perchè da buon sognatore ci ho sempre rimesso e soldi e tempo.Buona notte Luca,poi mi spieghi la storia dei clan scozzesi perchè senza mutande non mi piace stare.

  29. Beh, Martano, che non ci fu più una riunione unitaria delle sigle… non credo di dover tornare io sul fatto che alcuni decisero di fare da soli, senza avere il vincolo di discutere prima con gli altri, per avere le mani libere. L’unità sottoscritta non è un dogma, se c’è dissenso è normale, se si pensa di tarne vantaggi, idem. Non si è traditori di nessuno, né si è eroi, per questo.
    Ti dò del sognatore. Certo, lo sei. E’ in senso negativo? No. Te lo invidio, soprattutto alla tua età.

    La metafora dei clan scozzesi, è semplice. Ciascun Scozzese appartiene ad un clan, e alcuini clan sono imparentati con altri. I clan si combattono tra loro, facendo alleanze, talune stabili, altre, meno. Quando arrivano gli Inglesi, il nemico storico, certo, trovano una relativa unità. Quando combattono, non amano la strategia, ma prediligono la carica e lo scontro frontale per dimostrare coraggio.
    Ma c’è sempre l’eccezione, il clan che si si rifiuta di combattere perché sul campo non è stato schierato nel posto che per rango gli compete, il clan che fomenta gli altri, ma sottobanco spera che vinca il nemico, perché ne uscirebbe rafforzato… Come avvenne coi MacDonald a Culloden, la prima fu la scusa, la seconda il motivo reale.
    Ecco, tra tutti i gruppi che ci sono cui i tassisti fanno capo, e sul modo di muoversi, tra noi, e di rapportarsi col mondo esterno, la cosa rispecchia un po’ la nostra mentalità. Nel bene, ma purtroppo, anche nel male.

  30. vedi Luca,nel 2007 ,scioperi in corso fù sottoscritto un documento di unione tra le sigle sindacali,finita l’emergenza divenne carta straccia e non da me.Non si può chiedere l’unione quando fà comodo e dimenticarsene il giorno dopo.Questo succede troppo spesso da noi e il discorso sarebbe più lungo se non fossimo a dialogare su un piacevole blog di tassisti.Per gli scozzesi lasciamoli in Scozia che quà prevale l’italica virtù di fotterci tra di noi e purtroppo i sognatori………………ciao

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