Alien 2013: L’americano e il tassinaro

E.T., E.T., 1982, (c) Universal/courtesy Everett CollectionNon poteva che svolgersi al Planetario l’incontro fra Ryan Graves, qualificatosi come direttore operativo della UBER (sopra in tedesco)  e i tassisti e gli ncc milanesi. Le stelle non c’erano perchè la meravigliosa sfera rotante che tanto mi aveva affascinato in una delle rare mattinate scolastiche che avessero avuto un senso, quando mi portarono ad osservare per la prima volta il cielo stellato riprodotto al civico planetario milanese, quelle luci fittissime nel buio che mi fecero capire che non potevamo essere soli nell’universo infinito e, come tutti i tassisti sanno, in perenne espansione, la sfera magica era ferma e in sala filtrava la luce del giorno e quella elettrica. In quel tempo innocente e lontano mai e poi mai avrei pensato che quarant’anni dopo, un destino beffardo mi avrebbe fatto incontrare, trasformatomi in tassista, cose da pazzi, un extraterrestre in carne ed ossa, un mutante, insomma un ultracorpo che si insinua in sembianze umane per non spaventarci e conquistare il pianeta sotto spoglie rassicuranti.

Se dici di essere americano, se parli di smart mobility, se vai a recitare il tuo spettacolino in una sagra di paese che però si chiama “Innovation park -futuro , innovazione e creatività in festa” , se sei  presentato come “una delle persone che stanno cambiando il mondo”  non puoi che essere alto, giovane, capello corto ossigenato, jeans di marca, camicia bianca fuori dai pantoloni, sneakers. Non puoi che muoverle le braccia con gesti larghi come ti hanno insegnato ai corsi di comunicazione e parlare in pubblico e non puoi che avere le immancabili slides proiettate sul soffitto che ti ricordano e illustrano che diavolo devi dire. Alla centesima esibizione però ti puoi permettere persino qualche variazione, la battuta spiritosa, ammiccante, insomma la solita americanata.

Certo se ti trovi davanti dei bifolchi urlanti che sembrano proprio avercela con te e ti gridano cose che non capisci ma che non sembrano proprio amichevoli ancor prima della traduzione simultanea, la faccenda si complica un pò, ma come dice il profeta show must go on e quindi ti tocca andare avanti tanto sai che c’è la polizia a proteggerti, mal che vada, e  in più se te la giochi bene ti fai anche dare l’aumento  e chissà non ci scappi pure una cena romantica con l’eroe.

Ed ecco l’idea per QUESTI gonzi: ti proietto la foto di un tizio vestito di nero, cravatta nera, faccia di terracotta,  john o bob,  rajhiv o ahmed, (damn, non potevano metterci anche gennaro o antonio this stupid hassle?), che grazie a uber da povero disoccupato che era, si è comprato 9 macchine, ha assoldato 18 autisti e adesso, adesso ci potete giurare, la sua vita è cambiata, sta in un bel quartierino con garden, barbecue e tutto quanto, e tutto grazie a uber che migliora la vita a utenti e imprenditori e autisti, che collega tutto e tutti, grazie alla tecnologia e al progresso che come sanno anche i bambini è inarrestabile. Certo il miracolo a volte è ostacolato momentaneamente da una LEGISLAZIONE POCO SMART CHE IN ALCUNI PAESI ARRETRATI DEVE ESSERE MESSA AL PASSO CON I TEMPI, MA PER L’APPUNTO E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO.

I bifolchi però non sembrano convinti. Anzi si arrabbiano ancora di più. Qualcuno fà addiritura gesti minacciosi e pare sul punto di avanzare. Il direttore operativo non si scompone, fa un gesto sconsolato, come di fronte a degli aborigeni in tutù,  dice grazie a tutti per essere intervenuti, e molla il microfono all’agente locale, l’aborigeno civilizzato  che parla la lingua primitiva. Dal suo sguardo non traspare nulla, magari sta pensando questa stasera la licenzio, oppure dove diavolo sono finito, oppure che s’ha da fa pè campà, oppure fuck you all dirty bastards, guarda il soffito con fare distratto senza sospettare che sopra di lui  c’è un cielo stellato che brilla da molto molto prima della sua fugace e insensata apparizione. Come le leggi.

15 commenti

  1. Bravo Khoolaas
    parliamo un pò di questi alieni.
    Guardateli, un quadretto modello mulino bianco.
    Chi ha frequentato questo genere di umanità probabilmente sa di che parlo.
    Sto parlando di giovanotti strafottenti, saputelli che pontificano senza sapere NULLA né della vita reale né di quella professionale, figli di papà che non si sono mai guadagnati col proprio sudore nemmeno un bicchiere d’acqua (del rubinetto) che con in tasca una laurea (a volte pure scarsina) e/o un Master si approcciano al mondo reale come le pulzelle di buona famiglia al ballo delle debuttanti, semidei pagani da adorare solo perchè ti concedono il privilegio di stargli vicino.
    La loro meta dichiarata è il management che nella loro testolina significa Potere.
    Non importa di cosa, l’importante è avere POTERE sugli altri certificato da biglietti da visita aziendale che favoleggiano di ruoli esotici “impressive/striking” rigorosamente in inglese che metta ko il collega della scrivania a fianco e farlo schiattare di invidia.
    Sempre pronti a prostrarsi davanti al capo e mettere sotto il calcagno chi gli sta sotto.
    Giovanotti la cui mission quotidiana si sviluppa tra brainstorming, meetings, conference room, mail random (tanto per fare sceneggiata) a cani e porci, conference-call, minute of meeting, lunch e infine arriva sera.
    Dopo estenuanti e stressantissime giornate di lavoro (del nulla), inizia la movida e allora via a traccheggiare nei locali COOL dove socializzare consumando brunch, drink e attaccando bottone con propri simili sperando nel gancio che gli procuri “contatti importanti” da sfruttare per la carriera.
    Persone tutta APPARENZA e nessuna SOSTANZA qualcuno direbbe tutto chiacchiere e distintivo.
    Persone brutte “dentro” e “fuori”, persone odiose che trasudano volgarità, superficialità, protervia e spregiudicatezza da ogni poro.
    E’ la razza della “new economy”, la razza dei predicatori della nuova religione che in vent’anni ha riportato l’orologio della civiltà indietro di secoli. Un religione che adora il Potere, il Mercato ed il Denaro (solo per loro) facendosi beffe di etica, legalità, democrazia, solidarietà e dignità.
    E’ una razza che non sopravviverebbero un secondo nella giungla della vita reale che loro stessi hanno creato.
    Ed infatti sarà sotterrata dalla storia e ricordata come l’epopea dell’infamia.

  2. E adesso parliamo di sostanza.
    Tutto il dibattito si è finora concentrato sul rispetto della legge 21/91 da parte nostra ed NCC e l’aspetto “tecnologico” da parte U….
    Secondo me invece ai padroni della melonera U… in realtà non fotte nulla nè dell’uno nè dell’altro.
    A Goldman&Sachs delle nostre leggi e della tecnologia non gli ne può fregar de meno.
    Il loro vero obiettivo (target) è il CASH.
    Provate a fare 2 conticini di quanto CASH (Attenzione CASH non MONEY soldi VERI contanti, moneta sonante mica farfalle come i loro derivati/bond/edge found e palle varie) passano tra le nostre mani?
    Fate una media dell’incasso giornaliero moltiplicate per 5000 moltiplicate per 30 e avete il CASH FLOW mensile poi moltiplicate per 11 (almeno 30gg in un anno ce lo potremo pure prendere) e si ottiene il totale annuo. Questo solo a Milano. Mettiamoci Anche Roma e Firenze e si fa presto a vedere cifre iperboliche.
    Roba da far impallidire perfino i capitani coraggiosi de noantri!
    Ecco quel che a loro interessa VERAMENTE è questo! Mettere le zampe ed intercettare il malloppo che transita nelle ns. mani.
    Se il loro fosse un semplice servizio di intermediazione gli dovrebbe pagare semplicemente una commissione per QUEL servizio (diciamo 1 Euro a corsa).
    Invece non a caso vogliono che il pagamento venga fatto sul loro Conto. In questo modo hanno il CONTROLLO del cash e quando sei tu ad avere i soldi in mano, puoi fare ciò che vuoi.
    Nella fattispecie puoi ricattare cliente e driver contemporaneamente.
    Ed infatti è proprio quello che fanno laddove si sono affrancati.
    Il markeTTing che fa U… puntato sull’aspetto tecnologia e TUTTA FUFFA!
    Di App’s come U… ce ne sono dozzine in giro per il mondo. Un’App’s come U… è alla portata di qualsiasi programmatore Android appena un pò esperto. Tant’è vero che ne hanno appena fatta una anche i ragazzi del Poli. Quindi dov’è tutta questa tecnologia? Quale sarebbe la superiorità tecnologica di U… rispetto a tute le altre?
    Non c’è. E’ tutto e SOLO fumo negli occhi.
    L’unica superiorità che hanno sono i soci finanziatori cioè quelli che ci sono alle loro spalle (i Godman&Sachs di turno).
    Questa è gente che non esita a ricorrere ad ogni mezzo (ne dico uno il più facile di tutti: la CORRUZIONE) per raggiungere i loro scopi e ammesso che non l’abbiano già fatto, è sicuro che riempiranno le tasche di tutti coloro avranno nelle mani il potere di decidere le loro sorti.
    Ad esempio il Comune di Milano! Come mai la giunta ed il sindaco sono così “timidi” davanti ad una forma di illegalità spudorata come questa?
    Come mai Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate così solerti quando si tratta di fare accertamenti a noi, non li ha ancora inchiodati sull’aspetto fiscale?
    Per caso non sarà che il Comune è indebitato con Golman&Sachs e quindi in qualche modo è sotto schiaffo?

  3. Scrivendo su Google “Comune di Milano – Goldman Sachs” non sembra ci siano collegamenti. Certo e’ che Goldman tiene per le palle il Mondo intero ed è per questo che si permettono di invadere Paesi e città fottendosene beatamente di leggi e regolamenti ben sapendo he potrà ricattare il governo di turno. Per quanto riguarda il nostro, di Governo cittadino, e’ disarmante il non agire che lo caratterizza. Avrebbero già dovuto mettere i sigilli a questi signori e mandato Lady Bocconi a lavorare davvero. Devo dire che il rinvio della sentenza del Giudice di Pace mi preoccupa non poco, ho l’impressione visto che comunque anche a livello nazionale la cosa e’ ben nota, che qualcuno tenda a rallentare appositamente. Staremo a vedere, a noi come al solito non resta che vendere cara la pelle. La guerra agli alieni e’ incominciata.

  4. A proposito di americani e americanate: guardate cosa si dice da quelle parti a proposito della protesta dei tassisti milanesi:

    Today’s news about taxi drivers storming a Wired conference on innovation in Milan to protest U… tells us a great deal about Europe’s persistent economic malaise.

    It’s no secret that European economies have been struggling as of late. While the U.S. economy is anticipated to grow 1.9% in 2013, the 17 member eurozone economy is predicted to shrink 0.6% in 2013 (after shrinking 0.5% in 2012). Given high debt-to-GDP ratios and unfriendly bond markets, government spending is unlikely to be Europe’s way out of its current slump.

    One explanation for the difference in growth rates coming out of the financial crisis between the EU and U.S. economies is the receptiveness of both economies to Internet-centric innovation. Previously at DisCo, I discussed reasons why Europe doesn’t have full scale equivalent of Silicon Valley. We highlighted bankruptcy laws that discourage risk taking, labor laws that make it difficult to hire and fire employees, and a lack of early-stage venture funding.

    However, there is another story to tell. The European economy (partially the result of having 27 different regulatory regimes in many areas) has been less receptive of disruptive innovation than its American counterpart (or, in the case of U…, innovation that threatens established constituencies). Europe’s challenge may also be a veiled opportunity. Lacking the ability to spend its way out of the recession, Europe has been forced to focus on “structural economic reforms” that remove unnecessary impediments to commercial activity.

    One obvious place to look to is the Internet economy. An area that is already under the spotlight is outdated IP laws. Fair use provisions in U.S. copyright law allowed Internet companies to thrive in America. (Furthermore, the lack of a “fair use” provision in Japan meant that early Japanese search engines had to ask each and every website permission to index them for searching purposes, which hobbled the Japanese search industry before it got off the ground.) This sentiment motivated David Cameron to order a review of UK IP law three years ago. In his press conference, he delved into the nitty gritty of copyright law (a rarity for the head of a G8 country!) in which he said:

    “Over [in the U.S.], they have what are called ‘fair-use’ provisions, which some people believe gives companies more breathing space to create new products and services.

    “So I can announce today that we are reviewing our IP laws, to see if we can make them fit for the internet age. I want to encourage the sort of creative innovation that exists in America.”

    Which brings us to the “chaotic” protest that derailed Wired’s Next Fest in Milan earlier today (the protest was apparently so chaotic that the organizers had to shut the conference down).

    Local cab drivers in Milan stormed a conference (ironically a conference on innovation) to protest U… — the Internet company that uses a cool mobile application to connect customers in need of a ride with private drivers (U…’s Italian General Manager was speaking at the conference). Invoking local regulations, and good old-fashioned incumbent protectionist sentiment, the Milanese cab drivers have been protesting U… ever since it announced its intention of serving Milan customers earlier this year. This latest high-profile incident is a brazen escalation of the protest. (In fact, the larger issue of taxi liberalization has been a major political battle in Italy and other European economies.)

    U… addressed concerns in the company’s Italian blog in March. To the company’s credit it sought to work within the strictures of Italian law, at least according to its blog post (note: this is a Google translation of the original Italian):

    U… Dear friends, as you will be well aware by now we arrived in Milan and it was exciting to see that many of you already use and are passionate about our app. We want to emphasize that our mission is to provide a fantastic service to our users and we work every day to keep that promise. We are lucky because we work in Milan with the drivers that are fantastic and with your support we ensure that we improve the level every day.

    We have noticed that, from our entry into Italy, many have wondered how it will develop our role in the market and how we can meet the standards laid down by law. No new questions, because we are present in many other cities in the world, where we continue to offer our users the opportunity to easily find means of transport quality. When you enter a market that has never been changed for years, bringing innovation, it is normal to struggle with people who are not happy. . . .

    Before entering a new country or a new city, we spend a lot of time studying the law and see if we can operate within the laws. In Milan we operate as agents and use the app to establish a direct relationship between our users and drivers, once you accept the latter race. This is also specified in the receipts that are emailed to customers, these being released by the driver and his company. In addition, our technology allows us to differentiate ourselves from a regular meter and therefore allows us to meet the standards of the law.

    We are informed that two licenses were withdrawn by the police on alert, during the evening of our launch event. Both booklets were returned in a few days given the lack of documentation about the accusation. We hope that these situations do not distract us from focusing on providing an excellent service to Milan and, in the future, in other Italian cities.

    The company has been a huge hit wherever it has opened up shop (and is growing at a rapid pace). However, as frequent readers of DisCo know, the company has also been met with resistance in many localities by local cab drivers who are not pleased about the added competition. Instead of embracing the technology to provide better customer service and more efficient pricing mechanisms, they often twist local laws and lean on local politicians to try to prevent U… from operating. However, at least for the most part, cities have often embraced U… in the end, and the U.S. federal government has even weighed in on U…’s behalf.

    And in Italy, there is some hope. The Italian government recently passed a decree that streamlined out of date financial regulations to make the crowdfunding of Italian startups possible. Even though the local political economy of taxi regulations undoubtedly presents some different challenges, innovation-minded Italians should look at legalizing companies like U… the same way they looked at crowdfunding. Internet startups like U… have created jobs, pleased customers and generally jumpstarted relatively stagnant arenas of economic activity. Entrenched interest groups, like taxi drivers, are clearly resistant to Internet driven change, but regulators should resist the urge to quash these new companies that customers love. The movie industry once opposed the VCR and tried to outlaw it, only to see the device (and future iterations of it like the DVD player) revolutionize the industry and become a bigger profit driver than box office receipts. The same is likely to be true about applications like U… that make it easier for consumers and providers of transport to schedule and pay for rides.

    During the protest turned spectacle in Milan, one representative of the local taxi union exclaimed: “Milan is not San Francisco.”

    In that regard, he is right. San Francisco, a key hub of Internet innovation (and the birthplace of U…), is currently booming. And the rising tech sector is lifting all boats. According to Bloomberg:

    Having left the heavy lifting to technology companies until early this year, San Francisco’s non-tech employers are playing a growing role in the city’s labor recovery. Positions in everything from retail to construction to hospitality now comprise about 75 percent of the city’s job growth, helping the city add jobs at among the fastest rates in the nation and reduce its unemployment rate to 6.5 percent.

    San Francisco’s experience is also seen in broadening expansions in other U.S. technology centers such as Seattle and Boston, easing concerns that innovation would create work for only the most highly skilled and highly paid while others get left behind. Every new technology job in a city creates five additional local jobs outside the sector over time, according to an analysis by Enrico Moretti, an economics professor at UC Berkeley.

    With today’s revelation that Italy’s unemployment rate hit a 36 year high last month, maybe it is time for Italy to follow San Francisco’s lead. Making the Italian economy more receptive to innovative Internet entrepreneurs like U… (or the host of Italian startups being funded thanks to its forward thinking crowdfunding laws) should be a key component of Italian structural economic reform. Reforms that, as the president of the European Commission recently pointed out, Italy needs so direly at the moment.

    http://www.project-disco.org/competition/053113-milan-should-be-more-like-san-francisco-U…s-latest-obstacle-points-to-needed-italian-economic-reform/

  5. Speriamo che ci leggano e ci capiscano anche se scriviamo e parliamo italiano.
    Ce l’avranno anche loro il traduttore di Google….
    La solita immensa montagna di cazzate.
    Sono 30 anni che ce la raccontano, ma non si sono ancora stancati di ripetere SEMPRE la stessa tiritera?
    Ma non l’hanno ancora capito che è FINITA? In che lingua bisogna dirglielo?
    Adesso che TUTTI gli economisti del mondo degni di questo nome stanno buttando nell’immondizia la teoria neo liberista, questi ancora insistono!
    Ma credono proprio che abbiamo l’anello al naso?
    U… (leggi Goldman&Sachs) prima di avventurarsi in giudizi sull’attività del trasporto pubblico italiano e sull’economia Europea (cosa che tra l’altro non li dovrebbe riguardare) farebbe bene a studiarsi regole e sopratutto le LEGGI.
    E’ una leggina di 3 pagine e hanno il coraggio di dire: spent a lot of time???? Minkia che scienziati!
    In ogni caso se U… fosse una società di servizi dovrebbe AL MASSIMO percepire una commissione appunto per il suo servizio (diciamo 1 euro a corsa?).
    Invece vogliono il CASH nelle loro mani. Altrimenti perchè vogliono il numero di credit Card?
    Semplice: perchè il DINERO Deve finire nelle SUE tasche.
    Il CASH E’ L’UNICA COSA CHE GLI INTERESSA. E’ IL LORO UNICO OBIETTIVO.
    Tutto il resto tecnologia, opportunità, crescita dell’economia, occupazione E’ TUTTO FUMO NEGLI OCCHI!
    Dovremmo credere alla panzana che U… si dia tanto da fare perche’ gli sono simpatici gli italiani ed i milanesi e romani in particolare?
    Goldman&Sachs e’ nel capitale sociale di U… per beneficenza?
    RU… si comporta esattamente come le multinazionali che attraverso intermediari fanno confezionare abiti a pakistani disperati per pochi cents e poi li rivendono a 100 volte tanto.
    E chissenefrega di condizioni di lavoro, diritti e dignità delle persone.
    Ne muoiono più di 1000 sotto le macerie del palazzo?
    Ma va? Che orrore! Ma noi non c’entriamo, non lo sapevamo…..
    Allora bisogna ripetergli (forse non se sono accorti)come funziona U… nel mondo reale.
    Il “benefattore dell’umanità” U… (leggi sempre Goldman&Sachs) conclude contratti con società che hanno decine di licenze NCC.
    La societa’ NCC ci mette al volante il solito cassaintegrato/disoccupato/esodato/precario MORTO DI FAME che deve ingoiare qualsiasi vessazione pur di LAVORARE.
    Lui lavora 16 ore al giorno per 4 €/ora per un mese e poi lo lasciano a casa per non creare continuita’ e relativi obblighi di legge.
    Ma fin qui saremmo (ahime’) ancora quasi nella legalita’.
    Non ricorda qualcosa?
    A me sembra proprio sempre il solito “sistema” utilizzato da 20 anni a sta parte dai neoliberisti per perseguire i loro profitti battendosene allegramente di diritti, etica, valori, dignita’ delle persone.
    Il copione l’abbiamo imparato a memoria ed è sempre lo stesso:
    – identifica con chiarezza la tua preda (il tuo business)
    – crea un contesto a te favorevole con campagne mediatiche truffaldine “sponsorizzando” giornali, giornalisti e TV
    – prometti (mentendo sapendo di mentire) investimenti, sviluppo, occupazione, servizi migliori a prezzi piu’ bassi grazie alla “concorrenza” e “mercato”.
    – “sponsorizza” (leggi corrompi) la classe dirigente attraverso donazioni alle fondazioni (es. quella che si chiama VEDRO’), sì proprio quella dove ci sono dentro PD e PDL tutti insieme appassiunatamente.
    – fai pressione sul legislatore precedentemente “sponsorizzato” per destrutturare le regole pre-esistenti (deregulation) che ti ostacolano.
    – grazie agli enormi capitali che ti sostengono acquisisci una posizione dominante sul mercato con ogni mezzo (bonus di ingresso, vauche, convenzioni e lusinghe di ogni genere)
    – fidelizza la clientela
    A quel punto il gioco e’ fatto e puoi INIZIARE A SPREMERE Clienti e lavoratori
    Risultato: di TUTTE le cosiddette privatizzzazioni (dal 94) i costi degli stessi servizi sono saliti molto più dell’inflazione e sono quasi sempre peggiorati (tranne qualche rarissima eccezzione).
    Ma U… va ben oltre (ed entra nella vera e propria illegalita’).
    Di fatto utilizza questi pseudo NCC ESATTAMENTE come un taxi con qualche la piccola variante del prezzo a sorpresa che non puoi nemmeno contestare perchè nel frattempo i dati della tua Carta di Cred è già nelle sue mani.
    Ora che e’ all’inizio sono tutte rose e fiori.
    Vogliamo dirgliela tutta? U… non fa un bel nulla, non rischia nulla (a proposito di capitale di rischio). Semplicemente interponendosi tra utente e autista oltre a ritagliarsi la sua “tangente”, in realtà intercetta il CASH e a quel punto GESTISCE e CONTROLLA il “mercato” determinandone prezzi e condizioni del servizio a suo piacimento.
    Con buona pace della “concorrenza”, “vantaggi per i consumatori”, “mercato” e tutta la solita tiritera come da manuale delle giovani marmotte neoliberiste.
    U… sei arrivato tardi! ormai abbiamo mangiato la foglia!

  6. Sono estasiato e fiero di condividere i commenti precedenti e non so che altro aggiungere, se non la speranza, anzi la certezza che U… & Co. si sgonfieranno come una bolla di sapone lasciando nel ridicolo clienti arroganti ed autorità compiacenti, sempre più sbalorditi di trovarsi di fronte non tassisti ignoranti e remissivi ma bensì Persone informate e determinate a far valere i propri diritti, non solo nella legalità ma anche nel buon senso ! ! !

  7. Più ci penso e più credo che ci troviamo di fronte ad una battaglia epocale, LA VERA GUERRA, altro che Monti, altro che Bersani.
    Goldman&Sachs detiene, nelle sue casseforti, fette di debito pubblico di un sacco di Stati, se non tutti, del Mondo.
    Questo gli consente, e gli consentirà, di ricattare i governi piegandoli alle loro volontà.
    E noi siamo ricattabili, molto ricattabili.
    Abbiamo inoltre una classe politica che non ha le palle per difendere il suo Popolo, per difendere i propri lavoratori.
    Non parliamo neanche dell’Amministrazione Comunale….un infermo, incapace di fronte ad evidenti comportamenti fuori dalla legge di imporre…..la legge.
    Il Deputato Europeo Fidanza che ringrazio, e che tutti credo ringraziamo, si scontrerà con chi in Europa è colluso con Goldman&Sachs, perché sia chiaro che di persone con la coscienza sporca, molto sporca, a Bruxelles così come da noi c’è ne più di una.
    Fatta questa premessa vediamo dove vogliono arrivare.
    U… (Goldman&Sachs) ha uno scopo, e questo scopo non sono gli NCC e manco sono i tassinari.
    Il loro scopo è quello di far destrutturare e far deregolamentare il settore arrivando a poter avere chi con la semplice iscrizione a ruolo, e magari neanche quella, possa sedersi su una vettura e attraverso la loro magnifica tecnologia portare a destra e a manca la sciura Pina piuttosto che l’AD, con poltrona in pelle umana, di qualche grande azienda.
    Quale vettura?
    La scegli tu, vuoi la limousine ti costerà un tanto, vuoi la Panda te ne costerà un altro.
    Come già sopra detto non ci possiamo aspettare da parte della nostra classe politica un aiuto, un appoggio.
    Come sempre dovremo difenderci da soli ed in tutti i modi possibili.
    Il nemico adesso arriva dagli Stati Uniti, buona guerra a tutti.

  8. Nel frattempo, io che mi sono attrezzato con sedili non più in “pelle di membro di ragioniere fallito” ma addirittura in “cotenna nera di contribuente vessato”, potrei rifiutare la prestazione ad un eventuale cliente U… ritenendolo non affidabile alla stregua di un ubriaco o di un bimbo non accompagnato, come da regolamento ?

  9. Vorrei aggiungere una considerazione che dovrebbe far rizzare le antenne a chi in questo strano Stato in cui viviamo dorme…e min… quanto dorme!!!
    Facciamo un esempio buttato lì a caso, giusto per intenderci.
    Ci troviamo di fronte ad una società (U…) Olandese, che emette fatture Olandesi, che paga le tasse in Olanda (e non in Italia) che però viene a “rubare” il lavoro ai tassisti e gli NCC Italiani.
    Prendiamo per esempio Milano con i suoi circa 6000 operatori e facciamo finta che ad oggi, avendo in mano il 100%, del lavoro ognuno di questi operatori paghi 2500,00 euro di tasse annue (importo a caso sia chiaro). Diciamo che questa società Olandese che non paga tasse in Italia “rubi”, per adesso, il 30% del lavoro agli italianissimi tassisti ed NCC.
    Questi ultimi pagherebbero di rimando il 30% di tasse in meno, o sbaglio?.
    Facciamo un calcolino facile facile.
    Euro 2500,00 x 30% = Euro 750,00 di tasse annue in meno.
    Euro 750,00 per 6000 operatori = Euro 4.500.000,00 in meno di entrate fiscali da parte dello Stato Italiano. Quattromilionicinquecentomila Euro “rubati” da una Società Olandese che opera al di fuori delle Italiche leggi allo Stato Italiano.
    Forse, oltre che i soliti e beceri tassisti/NCC, ad alzare la voce dovrebbero essere i Ragionieri dello Stato, il Ministro dell’Economia, il Presidente del Consiglio e mettiamoci anche il Presidente della Repubblica.
    E perche no, il Presidente della Regione Lombardia, il Presidente della Provincia, Il Sindaco di Milano e gli Assessori competenti.
    O no?!?!?!?!?!?!?
    E invece si dorme, ma come si dorme, come si dorme…………

  10. U… (leggi Goldman&Sachs) è l’ultimo atto di una lunga storia.
    Questa.
    11 settembre 1973: Colpo di stato militare in Cile.
    Pinochet e la sua giunta militare consegnano le politiche economiche del paese nelle mani dei “Chicago boys”.
    E’ una generazione di giovani economisti sudamericani allevata alla scuola di Milton Friedman uno dei teorici fondatori del neo-liberismo.
    E’ il primo caso in cui viene sperimentato nella realtà il neo liberismo.

    1978-1979
    Prima Reagan e poi la Thatcher avviano le politiche neo liberiste in USA e GB.

    9 novembre 1989: cade il muro di Berlino.
    Con esso va in frantumi l’intero equilibrio geopolitico, militare ed economico che aveva
    tenuto assieme il mondo dal dopoguerra.
    Si stendono praterie infinite all’avvento del neo liberismo.

    17 febbraio 1992: l’Italia entra in una crisi isterica chiamata Tangentopoli

    2 giugno 1992: al largo di Civitavecchia nel silenzio assoluto di stampa e TV, sul Britannia, panfilo della Regina Elisabetta d’Inghilterra i più grandi banchieri anglo-americani trovano un luogo tranquillo dove “chiacchierare” con gli “amici italiani”.
    Con la fine della guerra fredda, l’Italia ha perso lo status di paese strategico nel confronto Est-Ovest quindi non è più necessario il sostegno della finanza internazionale filo-occidentale.
    E’ diventato un paese da spremere esattamente come quelli dell’america latina.
    La minaccia è quella di mettere sul mercato grandi quantità di titoli di stato scatenando una bufera speculativa finanziaria.
    I gentiluomini volevano “qualcosa” di solido a garanzia che in caso di default dell’Italia i BOT e CCT che avevano in saccoccia non diventassero carta straccia.
    Su quel panfilo alcuni “italiani” promisero al gotha della finanza internazionale privatizzazioni, liberalizzazioni, deregolamentazione dei principali beni (asset) dello Stato italiano.
    Beni pubblici, cioè del popolo italiano cioè nostri.
    In quel momento inizia il neo-liberismo all’Italiana e comincia la grande abbuffata.
    In pratica qualcuno (poi vedremo chi) senza alcun “titolo né mandato democratico” si accorda per (s)vendere interi settori PRODUTTIVI PUBBLICI STRATEGICI del Paese in cambio della “pace” finanziaria (e forse di qualcos’altro).
    Settori come l’energia, telecomunicazioni, banche (con dentro i nostri soldi, sich!) di proprietà pubblica vennero “promesse” al “mercato”.
    Stiamo parlando di aziende SANE e qualcuna di assoluta eccellenza mondiale come Banche (MPS), ENI, Nuovo Pignone, Breda, Franco Tosi (all’epoca privata poi finita in orbita pubblica e infine disintegrata).
    Aziende protagoniste e anche competitive sul mercato internazionale che davano molto “fastidio” ai concorrenti americani, inglesi, tedeschi e giapponesi.
    E inizia la campagna mediatica da dare in pasto al popolo bue:
    il mercato si autoregola. Il mercato crea la concorrenza. La concorrenza stimola gli investimenti, crea occupazione, migliorano i servizi e si abbassano i prezzi.
    In più con i soldi ricavati dalle vendite lo stato avrebbe risanato il debito pubblico.
    La promessa è quella di ricchezza e benessere per tutti.
    Bene, l’abbiamo bevuta!
    Ecco i risultati aggiornati al 2012:
    1994 Assicurazioni (aumenti di 4.2 volte l’inflazione)
    1994 Servizi Banche/Finanza (aumenti di 2.5 volte l’inflazione)
    en-passant qualche piccolo accidente come Montepaschi dove si sono ciucciati 20-25 miliarid di €uro (accumulati in 400 anni di risparmi e bruciati in meno di 20 anni)
    1997 Trasporti aerei (aumenti di 1.4 volte l’inflazione)
    1999 Autostrade (aumenti di 1.7 volte l’inflazione)
    2000 Ferrovie (aumenti di 2 volte l’inflazione)
    2003 Gas (aumenti di 1.9 volte l’inflazione)
    2009 Trasporti Urbani (aumenti di 1.9 volte l’inflazione)
    E ne sto dimenticando parecchi.
    Nel frattempo servizi sempre peggiori e milioni di cassintegrati, esodati, licenziati.
    Il debito pubblico che aumenta ed è ormai fuori controllo.
    In compenso pochi privatissimi soggetti si sono riempiti le tasche col grande saccheggio di beni pubblici.
    Ecco cos’era per loro il “mercato”.
    Ed arriviamo ai giorni nostri.
    I risultati di questa follia ventennale li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
    La situazione è ben peggiore del ‘94 e siamo entrati in una nuova fase.
    Gli squali sentono l’odore del sangue degli italiani e si preparano all’ultima grande abbuffata.
    A un certo punto devono essersi chiesti: qual’è la preda facile da catturare per garantirsi un Flow-Cash costante, sicuro di tutto riposo sempre a “garanzia” dei “prestiti” all’Italia?
    – La privatizzazione dell’acqua (ca..o è andata buca)!
    – Le centrali nucleari (ca..o è andata buca anche quella)!
    Ma come mai non ci avevamo pensato prima?
    I TAXIIIIIIIIIIII
    Le leggi? Ma quali leggi! Quelle ce le facciamo fare come ci pare, quando ci pare, e che li “sponsorizziamo” a fare quelli che le devono fare e le devono far rispettare?
    E allora avanti con i Bersani prima ed i Monti poi.
    Ca..o hanno fatto cilecca pure loro.
    No, bisogna farsi furbi, ci vuole un cavallo di tro.a!
    Trovato: U… (leggi Goldman & Sachs).
    Seguiamo il copione: raccontiamo le solite 4 fregnacce, un po’ di markette su giornali e TV ed il gioco è fatto!
    Siamo diventati gli ostaggi della finanza e merce di scambio dello Stato per consentirgli di continuare a “vendere” BOT e CCT ai nostri sequestratori.
    C’è un problema: anche Italioti zulù come i taxisti hanno scoperto il trucco!
    Tutti gli ultimi colpi di coda dei neoliberisti sono falliti.
    La loro fine si avvicina a grandi passi.
    Sarà così anche con U… (che riposi in pace)!
    PS.: gli italiani a bordo del Britannia che hanno fatto il patto scellerato erano:
    – Mario Draghi
    – Carlo Azeglio Ciampi
    – Giuliano Amato
    – Romano Prodi
    – Beniamino Andreatta
    – Mario Baldassarri
    – i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit
    Circa il 90% dei partecipanti è membro del club Bilderberg.
    Ca..o ma dopo 20 anni (a parte quelli che sono morti), sono tutti ancora lì!
    Addirittura 2 di loro abbiamo rischiato di trovarceli presidenti della Repubblica.

  11. Per inciso, persino il superneoliberista MILTON FRIEDMAN sostiene la non fattibilità della liebralizzazione / deregolamentazione del settore taxi. Persino…

  12. Il nostro Milton Fiedman se n’è andato a fine 2006 alla tenera età di 94 anni.
    Che il signore abbia pietà della sua anima e lo cacci all’infermo divorato dalle fiamme per l’eternità.
    Per quanto riguarda l’inapplicabilità della liberalizzazione/deregolamentazione del settore taxi invece mi pare che sia una delle categorie escluse dalla CEE con la famosa direttiva Bolkestein che “indirizzava” le liberalizzazioni.
    La regola aurea del liberismo è che lasciando in mano al “mercato” la produzione di beni e servizi, la “concorrenza” avrebbe abbassato i costi e migliorati i beni/servizi.
    Dietro a questo dogma si nasconde (ma neanche tanto bene) l’idea che solo GRANDI risorse FINANZIARIE sono in grado di fare quegli INVESTIMENTI a lungo termine che possono migliorare l’efficienza dei processi.
    Tradotto in parole povere vuole dire: tu piccolo/a imprenditore/azienda devi toglierti dalle palle per lasciare fare a noi, grandi multinazionali/finanziarie quello che tu fai adesso con processi troppo costosi.
    Come? Beh, il giochino ormai è chiaro: con la globalizzazione.
    Impadronisciti di aziende e poi chiudile spostando le attività produttive nei paesi laddove costa meno produrre (Cina, India, etc.).
    Ecco da dove spunta fuori che il settore taxi NON dovrebbe incluso nelle liberalizzazioni.
    Essendo considerato (giustamente) un servizio PRETTAMENTE LOCALE non ha alcun senso parlare di globalizzazione ergo liberalizzazioni.
    Ma come noto gli squali diventano aggressivi quando sentono odore di sangue e adesso che sentono odore di sangue degli italiani, pensano bene di mettere le zampe sul CONTANTE che ogni giorno passa tra le nostre mani.
    In cambio della propria sopravvivenza la nostra classe dirigente dopo aver “venduto” l’industria manifatturiera adesso viene OBBLIGATA (col coltello puntato alla gola o pistola alla tempia, fate voi)a vendere anche servizi (noi siamo servizi) al creditore di turno che bussa alla porta.
    SENZA CHE NESSUNO LO DICESSE i taxisti italiani, irlandesi, greci, spagnoli etc. sono diventati la “merce di scambio” o meglio ancora “carne da macello” che i rispettivi governi hanno deciso di sacrificare sull’altare della guerra finanziaria globale.

  13. Perfetto. Si tratta di una stortura del liberismo, infatti.
    Dove ho postato la questione Bolkenstein e la dimostrazione che i taxi (assieme a traghetti, ambulanze etc etc non andrebbero deregolamentati pena l’aggravio di costi sull’utenza (il resto delle argomentazioni attiene alle nostre famiglie, la sorte delle quali loro non interessa), semplicemente NON sono stato pubblicato.
    Ovvio, no?

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