Econo-misti

economista

Neil Fligstein, classe 1939, tra i massimi socio-economisti mondiali, chancellor professor alle università di Berkeley e Stanford, negli Stati Uniti, ha una soluzione diversa rispetto ad altri suoi esimi colleghi per salvare l’economia. «Bisogna creare lavoro, è l’unico modo per evitare il crollo. E se per farlo bisogna spendere, che si spenda»  Dice in una sua intervista rilasciata a lettera43.it .Se questo signore viene pagato profumatamente per dire una frase del genere, meglio far lavorare gente che sappia dire cose più originali.
Si riscatta quando asserisce che da 30 anni, qualsiasi sia la crisi, la soluzione del Fondo monetario internazionale è stata sempre quella di tagliare. Ma non sempre funziona. In Irlanda in questo momento sta dando risultati pessimi a fronte di costi sociali altissimi. Viene fatta una domanda specifica che riguarda il nostro paese e in concreto suggerisce di abbattere le barriere di ingresso, poichè la disoccupazione giovanile è un flagello. Ebbene personalmente ritengo che per accedere al mercato del lavoro occorra anche un regolare turnover dell’occupazione: se per tenere in piedi il sistema pensionistico si allunga il termine per andare in pensione (si parla addirittura di portarlo a 70 anni), temo che i nostri giovani avranno molto da aspettare per entrare a fare parte del mondo del lavoro, a meno che il posto si liberi anzitempo per decesso del lavoratore anziano.

Il tutto aggravato dal fatto che l’Italia è statisticamente un paese di vecchi, che a loro volta saranno destinati a essere vecchi lavoratori senza più energie e stimoli di carriera. Fare conteggi  su quanto si risparmierebbe spostando l’età pensionabile a 70, 80 o 90 anni, senza pensare minimamente che si sta parlando di vite, di uomini e donne, è veramente solo un “dare i numeri” non trovare soluzioni e ridurre la dignità umana al solo livello di “numeri”.  Nell’intervista la vera chicca è ben rappresentata dal tema delle liberalizzazioni delle professioni e guarda caso la professione (una volta era un mestiere) presa ad esempio è quella del tassista. In Italia si contano circa 30.000 tassisti, un numero irrilevante per concorrere al recupero economico del paese. Se arrivassero a  3.000.000 potrebbero rivelarsi un elemento economico molto interessante, ma 30.000 tassisti portano solo briciole, caro signore. Sono ben altre – e lei lo sa – le attività che movimentano ingenti moli di denaro. E quale sarebbe la taxi-ricetta? Senza nessuna scientificità di dati concreti, questo signore parla di un po’ di licenze… date come e a chi, non è dato a sapere! Non capisco bene cosa intende quando dice “prendere un taxi da voi è un’impresa”: si riferisce forse alle lunghe attese all’aeroporto prima di riuscire a trovare un lobbista-tassista? Oppure “prendere” lo intende come acquisire una  licenza nel caso si voglia intraprendere il mestiere? O costituire un’impresa che “venda” licenze taxi a cani e porci? Alcuni economisti farebbero meglio a tacere in certi casi, non tutti quelli che leggono o ascoltano hanno l’anello al naso; sono sempre più numerosi coloro che non sono più propensi a porgere le terga.

Riferimento: Lettera43.it – 5/8/2011

9 commenti

  1. econo-mostri, caro leonardo. nel loro caso agisce poi quel maledetto senso di inferiorità che molti hanno rispetto a tutto quanto appare dotato di una pretesa scientificità. invece bisognerebbe tenere a mente che il modo migliore per fare incazzare un economista è ricordargli che la sua è una cosiddetta ‘scienza sociale’, mentre le scienze, quelle senza aggettivo vicino, sono altre. insomma, il buon economista potrà anche servirsi di strumenti scientifici per le proprie analisi, ma non può pretendere che le sue conclusioni abbiano il valore di teorie scientifiche. il che, in soldoni, significa che dovrebbero finirla di buttare lì sentenze come se profferissero il vero. per ogni affermazione sostenuta nell’intervista che hai citato, se ne potrebbero trovare altre di segno opposto. mentre è difficile che un medico confuti l’affermazione di un collega, che ne so, sul fatto che le cellule sono fatte in un certo modo. e allora? che palle questi tromboni che si credono grandi menti. e che palle tutt’intorno i molti che si bevono le loro parole. come gli antichi interrogavano l’oracolo di delfi, oggi noi sfruculiamo l’econo-mostro di turno. e meno male che l’umanità era uscita dal mito per entrare nell’era della razionalità. ahahaha.

  2. ma questi economisti da strapazzo senza dignita’ hanno una casa? Possiamo sempre andare a trovarlo. ciao Gianni

  3. Ho appena sentito al TG5 il ministro Sacconi dire: “La banca centrale europea ci impone….”.

    Ma è possibile che dobbiamo(intendo lo stato italiano) sempre fare quello che dicono gli altri?

    Il quadro è disarmante, prima o poi dovrà cambiare, periodi come questi si ripetono nella storia.
    io dico solo una cosa, finche non ci sarà qualcuno da seguire, un vero leader, l’Italia non si sveglierà. Io sono pronto a lottare da subito!

  4. x Leonardo.
    Come Alternativa non mi riferivo ai politici attualmente in circolazione di destra, sinistra o centro, ma qualcuno che viene dal popolo.

  5. ho appena lasciato un messaggio su questo, allora dobbiamo CON CORAGGIO sfidarli sul loro stesso campo. BASTA CHIEDERE ESATTAMENTE COSA INTENDONO PER LIBERALIZZAZIONE. Provochiamo…. anche io voglio liberalizzare, ma cosa intendi tu? Vedrete che per loro liberalizzare vuol dire MONOPOLIO TRASVERSALE, DUMPING, CONCORRENZA SLEALE. Cose illegali che vogliono fare passare per libertà. Dobbiamo capire che NON SONO dei liberisti, per quanto il liberismo sia in crisi, ma sono QUATTRO EX INDUSTRIALI FALLITI CHE TI TOLGONO IL PANE DI BOCCA PER RIEMPIRE I LORO BILANCI ROSSI, CON CINQUE POLITICI IN TASCA.

    RICORDATE: DOVE NON ESISTE DEMOCRAZIA ECONOMICA NON ESISTE DEMOCRAZIA, SIAMO ALLA FINE DELLA DEMOCRAZIA E AL PRINCIPIO DELLA DITTATURA SE UN POLITICO E UN INDUSTRIALE FALLITO TI METTONO IN MEZZO ALLA STRADA CON DECRETO AMMINISTRATIVO.

  6. la devono smettere di dire…….bugie,LA VERITA’ e’ che nessun aumento di numero di taxi porta a diminuire le tariffe x un motivo molto semplice:
    1 taxi,di giorno,NON puo’,fisicamente,fare piu’ di 2-3 corse all’ora,causa traffico,quindi anche se sui posteggi ci fossero milioni di utenti ad aspettarci noi sempre 2 o al max 3 corse all’ora potremmo fare,se le facciano da 7-8 euro…..ok,campiamo e paghiamo quello che dobbiamo pagare,se le facciamo da 3 euro…..andiamo x cartoni tutti,noi e quelli aggiunti pure.
    bisogna spiegarlo bene,ma bene bene bene e farlo capire:
    1 taxi =2 corse/ora con pochi o tanti utenti

    unica soluzione…..eliminare il traffico privato,allora si,lasciano tutti la loro “bella”! macchinina privata a casa,le strade sono libere e noi riusciremo a fare anche 4-5 corse all’ora,cosi’ si che si possono portare gli utenti x 4 euro,ci sarebbero tanti utenti in + e ci sarebbe bisogno di piu’ taxi,allora si ma……sono in grado di far lasciare la macchinina a casa a TUTTI?????

I commenti sono chiusi.