«Nuove licenze taxi a Bergamo adesso? Si potevano fare dal 2009»

L’affondo dell’assessore regionale Terzi: «Rinviare il bando di un anno» bergamo.corriere.it
Cinque nuove licenze per taxi non sembrano molte in una città che, al netto del’emergenza, da anni vede un continuo aumento dei turisti. E dove le auto bianche sono in tutto 36. Invece il bando comunale per i nuovi tassisti ha fatto scattare proteste da più parti.

A cominciare dall’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti Claudia Terzi, che giudica inopportuno il tempismo della decisione. Il Comune si basa su un via libera della Regione che sembra in contrasto con lo stop che, sulla stessa questione, Palazzo Lombardia sta chiedendo al Comune di Milano. In realtà, specifica Terzi, «la delibera regionale che consente di attivare le licenze risale al 2009 ma solo ora il Comune decide di metterle a bando». Il contesto di 11 anni fa, dice Terzi, è «imparagonabile a quello odierno, caratterizzato dalla grande difficoltà per i tassisti alle prese con il calo di lavoro determinato dalla pandemia. Auspico che il Comune valuti il rinvio delle nuove licenze almeno al prossimo anno, in modo da non aumentare la concorrenza per i tassisti bergamaschi in questo periodo particolarmente critico».

È stupito dalla presa di posizione l’assessore comunale alla Mobilità Stefano Zenoni: «È un bando deciso prima dell’emergenza Covid — ricorda —. E solo la settimana scorsa ne avevamo parlato con il Consorzio dei tassisti senza che da parte loro venissero segnalate difficoltà». «È vero, ma in quella videoconferenza non ci avevano fornito delle date precise mentre poi abbiamo scoperto dai giornali che le nuove licenze arriveranno già a settembre — replica Massimo Cocchiara del Consorzio tassisti bergamaschi —. Le nuove licenze in sé non ci creano problemi, anzi siamo stati noi lo scorso anno a riconoscere che di fronte ai cambiamenti della città servono più taxi. Ma quando c’è lavoro. Invece, con quello che è successo, per riuscire a portare a casa i soldi della spesa ci siamo dovuti organizzare in modo da lavorare a giorni alterni. Ora abbiamo chiesto un incontro con il Comune per parlarne».

«Siamo disponibili ad ascoltare i tassisti e valutare le loro richieste — risponde Zenoni —. Noi intanto il bando lo faremo comunque, poi potremo sempre decidere di far partire le nuove licenze quando la situazione sarà migliorata. Anche si tratterebbe comunque della creazione di cinque nuovi posti di lavoro. Resta il fatto che Bergamo è una città con un numero di licenze per taxi scandalosamente basso, se si considera che a Brescia, che certo è più grande, ne ha 83. Penso anche che la Regione, invece di preoccuparsi delle nostre cinque licenze, farebbe meglio a pensare magari a mettere in campo delle risorse per creare sostegni o incentivi per il settore».
«Viste le polemiche dei tassisti lombardi auditi in Commissione regionale — aggiungono in una nota Niccolò Carretta e Robi Amaddeo della Lista Gori — sarebbe meglio che l’assessore Terzi pensasse a quanto non ha fatto la Regione per sostenere la categoria. Riteniamo corretto che il Comune completi quanto avviato e auspichiamo che anche il numero di operatori possa aumentare, perché il nostro obiettivo è che i cittadini e turisti abbiano sempre più una offerta completa e concorrenziale».


3 commenti

  1. Benissimo, adesso comincia Gori e poi ritorna alla carica Sala.
    Avete votato i pidioti?

  2. Idea farlocca,nel servizio infatti nessuno menziona che bisogna aggiungere i conurbati,anche di Milano,ma più dell’ hinterland bergamasco…quindi altro che 36 tassi’!

  3. saranno anche 36… poi ci sono quelle di seriate, e quelle di altri 43 comuni del BACINO AEROPORTUALE LOMBARDO… sentite come suona bene questa parola… pensate…. oltre 5000 taxi a bergamo… e questi qui se la menano per 5 licenze che andranno a lavorare a bergamo perché c’è il turismo di massa? dopo due giorni sono a milano in piazza duomo accodati da via mazzini. viva l’Italia, viva gli italiani, viva la CONURBAZIONE e la RECIPROCITÀ DI CARICO…. mi eccito a sentire queste parole.

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