Senato: avanti tutta col ddl concorrenza (s.2085) e relativa legge delega (art.71)

 

 

 

 

 

 

Art. 71.
(Delega al Governo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dello sviluppo economico, previo parere della Conferenza unificata, sentiti la associazioni di categoria comparativamente più rappresentative a livello nazionale e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, un decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) prevedere una disciplina per gli autoservizi pubblici non di linea che provvedono al trasporto collettivo o individuale di persone che contribuisca a garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini e che assicuri agli autoservizi stessi una funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali e aerei;
b) adeguare l’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono grazie ad applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti;
c) promuovere la concorrenza e stimolare più elevati standard qualitativi;
d) assicurare una miglior tutela del consumatore nella fruizione del servizio garantendo una consapevole scelta nell’offerta;
e) armonizzare le competenze regionali e degli enti locali in materia, al fine di definire comuni standard nazionali;
f) adeguare il sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche ai fini di contrasto di fenomeni di abusivismo, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni amministrative agli enti locali ed evitando sovrapposizioni con altre autorità.
2. Lo schema di decreto legislativo di cui al comma 1, corredato di relazione tecnica, è trasmesso alle Camere ai fini dell’espressione dei pareri da parte delle competenti Commissioni parlamentari, che sono resi entro il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione. Le Commissioni possono richiedere al Presidente della rispettiva Camera di prorogare di trenta giorni il termine per l’espressione del parere, qualora ciò si renda necessario per la complessità della materia. Decorso il termine previsto per l’espressione dei pareri, o quello eventualmente prorogato, il decreto legislativo può essere comunque adottato. Il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente il testo alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione, perché su di esso sia espresso il parere delle competenti Commissioni parlamentari entro trenta giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, il decreto può comunque essere adottato in via definitiva.
3. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1, il Governo, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi di cui al medesimo comma, e con la procedura di cui al comma 2 può emanare disposizioni correttive e integrative del medesimo decreto legislativo.
4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica; ai relativi adempimenti si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente. In conformità all’articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qualora il decreto legislativo di cui al comma 1 determini nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, il decreto stesso è emanato solo successivamente o contestualmente alla data di entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.

7 commenti

  1. Hanno spostato la discussione. Comunque stanno giocando sulla nostra pelle e per nostra intendo tutte le categorie coinvolte nel ddl oltre ai tassisti.

    Vogliono far pagare a noi una finanziaria insufficiente e che Bruxelles non accetterebbe se non accompagnata da un qualche provvedimento utile (a loro) : il ddl concorrenza cioè le liberalizzazioni . Per questo ora si è inserito Padoan.

    A questo punto però , credo che non solo i tassisti hanno da protestare ma anche le altre categorie… tutto questo sotto primarie e sotto elezioni … vedremo come andrà a finire!

  2. Finirà che gli lasciamo 28.000 auto in autostrada a Roma parcheggiate si vanno a chiamare i carri attrezzi dopo di che ci danno da mangiare tutti i giorni al pd e 100€ al giorno sti buffoni

  3. Il governo è in bilico….tutte le professioni…tutti gli autonomi uniti x mandarli a casa ..Hanno ROVINATO L.’ITALIA ..HANNO MESSO NELLA DISPRAZIONE TROPPE FAMIGLIE. È DIVENTATO IMPOSSIBILE ANCHE ASCOLTARLI

  4. In momenti come questi i sindacati dovrebbero tenere la categoria informata,invece silenzio…….ciò vuol dire che non ci dobbiamo preoccupare?bho?

  5. Buonasera, chi mi ricorda gentilmente una lotta/vertenza vinta da qualsivoglia sindacato?
    Chiedo scusa ma proprio non ricordo. …Qualche pannicello caldo per lenire il dolore, nulla di più.

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