Uberpop, app e regole violate Internet porto franco

milano.corriere.it In una città dinamica come Milano, la sharing economy assume ogni giorno nuove forme. Anche quelle abusive. Sulle pagine del Corriere di Milano Pierpaolo Lio e Giacomo Valtolina hanno raccontato l’avventura dei driver di Heetch. I quali, senza licenza di taxi né autorizzazione Ncc (noleggio con conducente), danno passaggi a pagamento ai giovanissimi nei luoghi della movida. Per i vigili e i tassisti è una specie di «Uberpop», cioè illegale, per la società francese che gestisce l’applicazione e il relativo business è solo «trasporto sociale».

Come altri fenomeni di oggi, legati a Internet e alla crisi economica, i servizi come il car pooling di Heetch hanno due facce. Da un lato corrispondono a una razionalizzazione delle risorse. Dall’altro danno a chi offre il servizio la possibilità di «arrotondare» il proprio reddito e a chi lo usa di risparmiare. C’è però un dettaglio: violano la legge. Ma questo importa poco, secondo alcuni. Si tratta di una fascia non piccola di opinione pubblica che pensa che tutto quanto nasce da Internet sia una specie di porto franco in cui la legge non vale. Dov’è lecita qualsiasi cosa, tanto più se sharing e, ancora meglio, social: improvvisarsi tassisti come piratare giornali, musica e film. E a questa fascia guardano, con l’acquolina in bocca, nuovi tipi di aziende con nuovi modelli di business, talvolta avventurosi, che, in assenza di iniziative commerciali legali di altri soggetti (per esempio i tassisti), rispondono a modo loro alle esigenze del mondo giovanile.

Attenzione però. Perché all’estremo opposto, per reazione, qui come nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti d’America, sta crescendo la voglia d’innovazione autoritaria contro lo spirito libertario di cui s’è fatto abuso: qualcuno guarda alla Cina, dove la censura è di casa anche sul web, e a Singapore,metropoli sicura e pulitissima in cui vige però una quantità impressionante di divieti. Dove, ad esempio, sono previste multe salate per i locali pubblici in cui non siano state usate le tecnologie moschicide, mentre, per motivi di decoro, è proibito girare nudi per casa («reato» che non si fatica a provare grazie all’infinità di telecamere installate nella città-stato). Non è, per fortuna, il caso nostro. Siamo semplicemente in una fase in cui la tecnologia corre veloce, molto più veloce delle regole. Però di regole, che tutelino i diritti e senza autoritarismi, c’è davvero bisogno.

6 commenti

  1. LA TECNOLOGIA E’SICURAMENTE UN VANTAGGIO PER IL TASSISTA / NCC E PER IL CLIENTE CONSUMATORE.

    MA DEVE RIENTRARE IN UN CONTESTO DI REGOLE CHIARE.
    CHE RISPETTINO LE ESIGENZE DEL CLIENTE MA ANCHE QUELLE DI CHI SVOLGE IL LAVORO DI TASSISTA ED NCC.

    SENZA CHE IL TUTTO DIVENTI UN FAR-WEST.

    GLI ABUSIVI ESISTEVANO GIÀ NEGLI ANNI ’60 FUORI DALLE STAZIONI…QUANDO LE APP MANCO C’ERANO….

    LE CENTRALI RADIO TAXI DELLE COOPERATIVE E CONSORZI HANNO TECNOLOGIE AL TOP DI GAMMA, SI PUÒ PRENOTARE UN TAXI TRAMITE SMARTPHONE, TRAMITE PC, TRAMITE SMS, PAGARLO IN VARIE FORME COMPRESA LA MONETA .BIT-COIN….COSA DOBBIAMO PRETENDERE DI PIU’?

    ORA DEFINIRE IL NOSTRO SETTORE “VECCHIO” RISPETTO ALLE NUOVE TECNOLOGIE RAPPRESENTA UNA BUFALA COLOSSALE.

    COME FAI A DEFINIRE VECCHIO UN TAXI CHE TI VIENE A PRENDERE VIA APP DOPO AVER RICEVUTO LA SUA CHIAMATA SUL SUO TABLET E CHE TI FA PAGARE IN BIT COIN O CON CARTA DI CREDITO O VIA PAY PAL?
    ….
    SE PER LEGGE FINO AD OGGI SONO STATE PREVISTE LICENZE ED AUTORIZZAZIONI, SIGNIFICA CHE LO STATO HA PRETESO QUESTI REQUISITI PER POTER ACCEDERE ALLA PROFESSIONE.

    SE DOMATTINA USCISSE UNA APP PER DIVENTARE TUTTI DELLE PSEUDO-AMBULANZE CON UN KIT MEDICO FAI DA TE IN MACCHINA….COSA NE SAREBBE DEL SETTORE SANITARIO E DELLA PROFESSIONALITÀ DEGLI INFERMIERI?

    SE DOMATTINA USCISSE UNA APP PER METTERE IN CONTATTO IL BISOGNOSO APPENA RAPINATO, CON LA PRIMA PERSONA IN ZONA DOTATA DI UN ‘ARMA,….X ARRESTARE “FAI DA TE”, LADRI, DELINQUENTI E GENTE VARIA, …COSA NE SAREBBE DEI SACROSANTI CORPI DI POLIZIA E CARABINIERI ?

    SE DOMATTINA USCISSE UNA APP X PASSARE CON IL SEMAFORO ROSSO, PERCHÉ TANTO IL RILEVATORE DI TALE APP TI DICE CHE IN ZONA NON C’E’NESSUNO, COSA NE SAREBBE DEL CODICE STRADALE?

    LA TECNOLOGIA E’UNA RISORSA, MA DOVREBBE PUR SEMPRE RIENTRARE IN UN QUADRO DI REGOLE CHIARE, CHE RISPETTINO L’INNOVAZIONE DA UNA PARTE E L’OPERATORE DALL ALTRA.
    NEL NOSTRO CASO IL SETTORE E’COMPOSTO DA TASSISTI ED NCC DOTATI DEI REQUISITI PRETESI DALLA LEGGE.= LICENZA O AUTORIZZAZIONE.

  2. Questa è nuova , non so se è presente anche a Torino , dove come da voi abbiamo già Z…o operativo da quasi 2 anni . Maledetta sharing economy , un cancro per le imprese oneste : taxisti , hotel , ristoratori e chissà quante altre attività andrà a toccare .

  3. Davide , mi pare che ci sia una causa in corso contro la società che opera a Torino, che spaccia per sharing economy un servizio a pagamento fatto in maniera abusiva.
    Qualcuno sa qualche cosa riguardo alle date della sentenza ?

  4. Hettciii (che ca..o di nome , sembra uno starnuto ) , sono certo che presto approderà anche a Torino , in pratica anche se ci sarà una sentenza a nostro favore , che imponga la chiusura di Z…o , gli abusivi e i loro clienti avranno un ‘ altra applicazione . Non mi date del pessimista , sono solo un cinico realista (poi sto film l’ abbiamo già visto )

  5. A Torino , la maggior parte dei colleghi , mostra totale disinteresse per l’ abusivismo e per l’ applicazione funzionante Z..o ; ci sono 2 motivi che “giustificano” questo atteggiamento : 1) gli abusivi non sono riconoscibili 2) per ora la percentuale di lavoro che ci hanno sottratto , secondo me , può raggiungere il 5-6 % , difficile da percepire . Ma nei prossimi anni , non possiamo sapere le dimensioni che avrà questa realtà illegale .

  6. se può interessare ai colleghi di Milano venerdi sera al Ro°°et c’è un evento di h*****h siete tutti invitati,almeno chi fa il turno di notte,gli autisti saranno li in tanti accorrete…….

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