A mali estremi estremi rimedi, di Roberto Cassigoli – Unica Taxi Cgil Toscana

cassigoli-Se le notizie apparse sul quotidiano la nazione pag.10 sono anticipatrici di quanto al senato verrà proposto “sul fronte degli ncc … L’eliminazione dell’obbligo di tornare in garage nel comune nel quale hanno ottenuto la licenza prima di caricare un’altro cliente e l’ampliamento delle licenze (da comunali a regionali)” non rimane che una strada ai tassisti italiani : ACAB. D’altra parte lo diceva mia nonna che pure era devota e rispettosa : A MALI ESTREMI …..RIMEDI ESTREMI. 

“Sul fronte degli Ncc (noleggio con conducente), sono in campo due modifiche che non piacciono affatto ai taxisti: l’eliminazione dell’obbligo, vecchio di 25 anni, di tornare in garage nel Comune nel quale hanno ottenuto la licenza prima di caricare un altro cliente e l’ampliamento delle licenze (da comunali a regionali). Il punto di caduta della mediazione potrebbe essere il via libera solo all’ampliamento territoriale.”

lanazione.it

5 commenti

  1. Finalmente un bel corto circuito che serve a mettere im movimento i cuori e i cervelli arrugginiti a costo anche di essere non compresi….

    Il momento e’ gravissimo ( forse il piu’ grave degli ultimi anni) per il mestiere del tassista ed impone di essere una falange macedone..

    Uomini e donne di sinistra, centro e destra devono dimenticare le loro reminiscenze ideali e combattere la lotta senza quartiere per difendere la professione ed il reddito del proprio lavoro e della propria dignita’

    Serve in questa fase una scossa e tutto concorre a cio’ anche usare termine forti e pesanti che certo non sono contro il poliziotto o il carabiniere ( che vivono momenti pesanti sotto tutti i punti di vista) ma sono contro i politici di ogni colore che vogliono deregolamentare il settore del trasporto pubblico non di linea

  2. RIFLESSIONI DI GETTO MA MEDITATE

    Chi mi conosce sa benissimo che io adopero ogni tanto metafore o concetti o acronimi pesanti. Lo faccio perche’ so che solo messaggi pesanti smuovono i dibattiti e possono concorrere, nel bene e nel male a sintesi piu’ avanzate di quelle al momento in campo.

    Mi riferisco sia a sintesi interne al modo taxi sia a sintesi sui tavoli istituzionali.

    I dirigenti “pensanti” della categoria , quelli che qualcuno definisce “con le palle” e capaci di intervenire sui tavoli che contano ( che poi sono sempre i soliti dal 2006 in poi e che io stimo al di la’ delle idee diverse che possiamo avere su qualche particolare ) conoscono perfettamente il mio pensiero e le mie proposte di come utilizzare la legge 21/92 (senza alterarla) per raggiungere una soluzione equa nel comparto del trasporto pubblico non di linea .

    Soluzione equa significa che non si lascia liberi alcuni di lavorare stabilmente su territori che non hanno emesso le licenze e le autorizzazioni che hanno.

    Soluzione equa significa che non si lasciano lavorare su alcun territorio coloro che non hanno i titoli per farlo ( non hanno la rimessa, hanno il veicolo con fermo amministrativo, hanno lo scudetto duplicato, ecc.. ecc.. ecc..).

    Soluzione equa significa avere un censimento di tutti i vettori in circolazione nei territori , una gestione controllata e intelligente dell’esistente ricondotto a legalita’, un blocco di emissione di nuove licenze e autorizzazione fintanto che il quadro non e’ chiaro e definito.

    Soluzione equa e’ costruire strumenti – il cui accesso e’ possibile in tempo reale per gli organi di controllo – di gestione della attivita’ che abbiano la caratteristica di essere controllabili e controllati.

    Soluzione equa vuol dire definire regole del gioco chiare, definite e controllabili con facilita’

    Ma accanto al livello della elaborazione – che sinceramente ritengo che tra le teste “pensanti e con le palle” sia avanzatae anche abbia livelli alti di condivisione ( stimolata dalla pesantezza del momento) ritengo che oggi, subito si debba necessariamente accompagnare la presenza della pressione della categoria.

    I momenti devono essere sinergici e presenti ambedue.

    La provocazione e’ stata volutamente fatta perche’ non vedo la volonta’, in tutte le parti del Paese di fondere i due momenti e non la vedo a tutti i livelli… da chi determina il possibile movimento a chi lo dovrebbe coordinare, organizzare, gestire, eseguire, viverla nella pratica giornaliera.

    Non vi preoccupate .. l’acronimo ACAB e’ stato usato volutamente pur sapendolo improprio ( nella sua traduzione letterale e non ) perche’ non serviva, per la provocazione adoperarne un altro che non e’ conosciuto e che sarebbe stato invece appropriato, l’acronimo S.P.A.B. (che potete divertirvi a decodificare).

    So benissimo che i poliziotti,e i carabinieri sono una cosa eterogenea come siamo eterogenei tutti noi e che vivono anche loro momenti difficili tanto e’ vero che ultimamwente si levano anche i caschi di fronte alle manifestazioni dei lavorartori per il lavoro !

    Ma mi preme sottolineare che se al momento della proposta , del battere i “pensanti” i pugni sui tavoli non aggiungiamo la presenza attiva e determinata della nostra gente quella proposta, quel battere i pugni risultera’ certo un momento di corretto agire ma difficilmente portera’ i risultati che la categoria non tanto vorrebbe (che sono sempre piu’ alti di quelli che si riesce a raggiungere) ma che pensa necessari per mantenere nel comparto non solo una funzione dignitosa ma soprattutto un reddito dignitoso e per poter continuare ad offrire un servizio positivo agli utenti e alle nostre citta’

    Quindi accusatemi pure di ogni infamia . di essere un pericoloso sovversivo, un movimentista dei tempi andati, un reduce fallito ecc… non mi tange in quanto io rispondo non solo ai miei associati ma in contemporanea alla mia coscienza sulla base delle conoscenze che ho e dei procesi che possono innescare o registrare .

    Ma chi lancia quelle accuse, alcune sorrette da personali riflessioni che rispetto quando somo mosse dalla preoccupazioni di derive anarcoidi non controllabili, pensi con piu’ acutezza a quello che si sta muovendo tra di noi, intorno a noi, contro di noi.

    Pensiero e azione era un motto mazziniano .

    Occorre renderlo vivo e in atto sempre.

    Ciao a Roma o se ci costringeranno ciao sincronizzati nelle assemblee cittadine straordinarie.

    Firenze 9 marzo 2016

  3. dal 2006 ci stanno perseguitando.
    Punto.
    Tra l’altro,mi spiegate dove sono tutti questi clienti che richiedono il Taxi o gli Ncc???
    Loro (gli Ncc) sono fermi,con poco lavoro….noi (taxi) pure….

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