Le bufale di uber nel paese delle meraviglie

image Germania e Francia, ossia l’Europa quella vera, hanno messo fuori legge Uber. In California la Commissione per il lavoro ha stabilito che i famosi drivers della app devono essere inquadrati come dipendenti della stessa. Qui da noi invece, nel paese delle meraviglie, un funzionario profumatamente pagato dallo Stato, il presidente di una neo istituita autorità dei trasporti, dice fuori tempo massimo,  che bisogna cambiare le leggi esistenti per legalizzare la multinazionale e inquadrare gli abusivi come “lavoratori occasionali”. Ma come è possibile?

Il video della conferenza Anci  sulla Mobilità Sostenibile ci dà utili indicazioni per capirlo, tralasciando per un attimo i soliti cattivi pensieri e sospetti a cui purtroppo ci ha abituato la cronaca degli scandali quotidiani.

Tutta la storia della conquista delle Americhe è storia di progresso e civilizzazione. Ma non per i nativi nè per gli schiavi africani. Un po’  come quando si  bombarda un paese dicendo che si fa una guerra umanitaria. ma non per gli umani su cui cadono in testa le bombe. Così a dar retta alla general manager  e alle sue slides, uber è tutta una faccenda di progresso, di innovazione, di democratizzazione, di ecologia. E’ la sharing economy bellezza, lo dice la parola stessa, per chi non sa l’inglese, è l’economia della condivisione. E cosa c’è di più bello, democratico, comunista quasi, della condivisione? La rappresentante della app parla del passaggio “dal possesso all’accesso”, di ” consumatori che diventano produttori”, della tecnologia che pulisce l’ambiente, di un futuro di auto elettriche, di ” 40 milioni di macchine in Italia che vengono usate 11 minuti al giorno”, del passaggio dalla dimensione comunale a quella delle grandi città metropolitane, e naturalmente di un mercato che crescerà ” fino a 335 miliardi di dollari accanto a quello tradizionale”, dei vantaggi per i cittadini, per le istituzioni, e perchè no? anche per i tassisti. La moltiplicazione dei pani e dei pesci e tutti saranno sazi e felici.

Insomma parla di tutto meno che del profitto. Non un accenno al 20% di commissione,  alle tariffe autodeterminate che crescono fino a otto volte a seconda del momento, alla srl con sede ad Amsterdam, alla questione fiscale e ai contributi non pagati.   Parla di tutto per non parlare delle condizioni del lavoro, e di quelle dei lavoratori . E sopratutto non ci dice come sia possibile  che  una app possa valere quanto la General Motors o la Ford, che imperterrite e sorde all’innovazione continuano invece a produrre e  a vendere milioni di automobili.

Ma a noi si sa piacciono le fiabe. Finisce con l’uber giornalista, si è definito lui così in apertura, che invita il Sindaco ospite, Enzo Bianco, a fare una foto al sindacalista e alla manager, con uno smartphone naturalmente, e con il Sindaco di Pesaro che dice che si bisogna unire gli sforzi per ridurre il traffico privato, ma anche normare. Un volemose bene, una condivisione di letizia, uno sharing di feeling.

Ma per fortuna esiste un giudice a Berlino, che dà ragione a un umile mugnaio contro un nobile di Prussia.

4 commenti

  1. Grande la citazione finale. Basta andare una volta in Germania e quella vicenda la conosci subito perché è citata spesso come proverbio

  2. Il guaio è che qui da noi le balle attecchiscono… nei paesi civili vi sono Governi seri, da noi, paese dei balocchi, non abbiamo nemmeno un Governo degno di questo nome, ma un insieme di fanfaroni che pontificano dal mattino alla sera su cose che nemmeno conoscono e ai quali non importa nulla, assolutamente nulla delle persone che lavorano e si comportano onestamente. Chi fatica per sbarcare il lunario è visto solamente come un pollo da spennare. Notato che il Papa, capo dell’ultima Monarchia assoluta esistente al mondo si è espresso contro le multinazionali definendole affamatrici di popoli e invece il primo ministro del paese delle banane (mi fà schifo scrivere il nome del paese in cui purtroppo sono nato e vivo) che ideologicamente dovrebbe essere contro le multinazionali, per mascherare la propria incapacità e quella degli altrettanto incapaci suoi accoliti nel creare le condizioni perchè si possa lavorare e vivere decentemente, ne parla bene e gli apre tutte le porte?

  3. “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti” (Luigi Pirandello) … la Signora che parlava con le sue slides ha detto una serie incredibili di menzogne , alle quali nemmeno lei può credere , ma deve continuare ad indossare quella maschera … osservate il video , non sembra più convinta nemmeno lei , vacilla .

  4. caro pablo, hai ragione ma perchè mai il primo ministro dovrebbe essere ” ideologicamente contro le multinazionali”? Ai funerali di Berlinguer nel 1974, andò a rendere omaggio alla salma del “nemico” persino Almirante, fascista repubblichino per nulla pentito, commosso e pieno di rispetto. Allora, forse, quel partito era avverso alle politiche economiche delle multinazionali in difesa del lavoro. Ma oggi straparla del nulla, del nuovo contro il vecchio e amenità simili, perchè il confine tra realtà e fiction, tra soap opera e vita, è dissolto. Le nostre vite ce le dobbiamo difendere da soli invocando l’unica cosa che è indifferente alle mode : la Legge, il diritto al lavoro. Lo dice il Papa, con buona pace del premier e dei talk show.

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