La manager Uber come una sirena “Non cascateci!”

la_manager_uber_come una_sirenailgiorno.it UN CORPO sinuoso di sirena. E un musino da Peppa Pig. Beh, si consolerà Benedetta Arese Lucini, almeno stavolta non ci sono frasi sessiste né insulti. I tassisti giocano la carta dell’ironia per contestare la regional manager di Uber: il volantino è comparso ieri ai posteggi e sulle colonnine di chiamata, non senza suscitare ilarità e commenti sui social. La campagna di controinformazione dal titolo «La sirena e il ragazzo» è indirizzata agli autisti associati alla versione Pop, cioè l’app che consente a chiunque abbia la patente, un’auto immatricolata da meno di 7 anni e la fedina penale pulita di caricare clienti a tariffe low cost. Autisti che sempre più spesso si vedono il proprio veicolo sequestrato dai vigili per violazione dell’articolo 86 del Codice della strada: proprio qualche giorno fa, la Prefettura, prendendo atto della decisione del giudice di pace sull’irricevibilità dei ricorsi presenti dai driver, ha disposto la confisca delle prime due vetture. 

«Povero ragazzo, ti sei lasciato irretire dalla Sirena – scrivono i padroncini – e ora ti ritrovi a fare i conti con i tuoi genitori: devi spiegare quello che ti è successo!». Cioè: «La multa da 1.761 a 7.045 euro, l’acquisizione coattiva senza indennizzo della tua macchina e la sospensione della patente di guida da quattro a dodici mesi». Non solo, sostengono i tassisti: «Lo sai cosa hai rischiato anche? Che, in caso di incidente, l’assicurazione si rivalesse su di te per i danni ai trasportati: vuol dire che avrebbe pagato, ma che poi ti avrebbe fatto causa per riavere indietro i soldi perché non tu non sei assicurato come un taxi, ma hai fatto il taxi senza licenza». Altro che car pooling, la sintesi.

E ANCORA, i conducenti tirano in ballo pure il mancato pagamento delle tasse sui soldi bonificati dalla start-up. Conclusione: «Povero ragazzo, non ti fidare delle sirene. Ti ricordi a scuola cosa ti diceva di Ulisse la prof?». Difficile che i driver seguano il consiglio, anche perché molti sfruttano la chance Uber Pop per arrotondare in tempi di crisi. Nonostante le contravvenzioni in serie. «Noi li abbiamo avvisati», sorridono gli artigiani del volante.

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