Lady Uber e la vittoria dei tassisti: “Regole per un mondo già finito”

balene-spiaggiamento_2ilgiorno.it Gira sotto scorta da tempo. Nove mesi fa, un gruppo di tassisti mise a ferro e fuoco la sede di un convegno (poi saltato) perché lei era tra i relatori. E la mattina dell’11 febbraio si è svegliata con uno striscione sessista sotto casa, in pieno centro a Milano. Eppure stiamo parlando solo di una giovane manager. Benedetta Arese Lucini guida la filiale italiana di Uber, la start up californiana da 12 miliardi di dollari che ha lanciato in 54 Paesi una app che consente ai clienti di prenotare con un semplice clic sullo smartphone corse su berline a noleggio (versione Black) o su auto private (versione Pop).

Accusata dai padroncini di offrire un servizio fuorilegge, ha sperato nei giorni scorsi che il Governo liberalizzasse il mercato come promesso. Non è successo: le modifiche ipotizzate alla vigilia sono sparite dal disegno di legge sulla concorrenza. «Da cittadina – è il suo primo commento – credo sia sfumata un’occasione per aumentare la qualità all’interno di un quadro di norme chiare e condivise». E invece tutto è rimasto come prima, «con una legge poco chiara perché scritta per un mondo che non esiste più».  

Si è detto che il Governo ha ceduto alla lobby dei tassisti.
«Non voglio vederla come una contrattazione tra Governo e lobby. Poteva essere l’occasione per porre rimedio a una norma che oggi, alla luce delle innovazioni introdotte, appare irrazionale e che contribuisce a bloccare un intero settore già in grande difficoltà».

Quanto hanno pesato secondo lei la manifestazione di Torino e le minacce dei tassisti di boicottare Expo?
«Sicuramente il clima è stato inasprito dalle proteste, ma non so giudicare quanto questo abbia influito. Certo, non ha contribuito a creare un dialogo sereno».

Lei stessa è stata più volte oggetto di attacchi personali: avete mai pensato di lasciare l’Italia?
«Uber ha puntato sull’Italia fin dall’inizio. Nel 2013 Milano è stata la nostra ventesima città nel mondo: oggi siamo in oltre 290 città del mondo. Più che alle proteste, guardiamo ai nostri utenti che sono in continua crescita».

Nonostante gli scontri, lei si è sempre detta pronta al dialogo coi tassisti: conferma?
«Oggi più che mai siamo disponibili al dialogo. Non smettiamo di credere che regole chiare e apertura del settore possano contribuire non solo a offrire un servizio migliore ai consumatori, ma a spostare la mobilità verso una forma sempre più integrata che rappresenta un’opportunità per tutti gli operatori del settore, compresi i tassisti. In molte città nel mondo la nostra piattaforma è aperta e lavora in collaborazione con i taxi».

In che modo, secondo lei, si può aprire il mercato?
«È fondamentale rivedere le leggi che regolano il settore per rendere più chiare le regole che definiscono gli operatori che ne fanno parte. Queste non possono solo favorire una categoria. Devono invece facilitare l’entrata nel mercato di altre soluzioni, vera garanzia per il consumatore, permettendo, ad esempio, lo sviluppo di un settore interamente low cost. Prendiamo Londra: lì c’è un mercato estremamente liberalizzato dove i cittadini hanno la possibilità di scegliere con facilità tra un minicab o un taxi tradizionale, in piena trasparenza».

I tassisti vi accusano di offrire un servizio illegale con la versione Pop. Tesi condivisa pure dal ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi.
«Ci sono resistenze comprensibili. L’innovazione muta profondamente il panorama e spesso la resistenza al cambiamento sembra l’unica soluzione. Ma l’Italia è pronta all’innovazione. Uber oggi ha centinaia di migliaia di utenti che scelgono l’app per muoversi. E anche dal punto di vista più strettamente legale vorrei far riferimento alla recente decisione del giudice di pace di Genova, nella quale si riconosce che Uber non è un servizio di taxi abusivo e che sono necessarie nuove regole. È un segnale importante in questa direzione».

17 commenti

  1. innanzitutto la piena solidarietà alla signora L….. per gli insulti inqualificabili di cui é stata oggetto. Sul piano delle argomentazioni però’ ripete ormai meccanicame sempre le stesse cose e involontariamemte tratta sempre la legge italiana vigente e il povero ministro Lupi come residui fossili del permiano. Un po’ di umiltà’, che so una variazione sul tema, non guasterebbero.

  2. Probabilmente cara Arese L….. tu o chi per te leggi taxistory: ebbene sappi che questo mondo esiste ancora. Fin quando un passeggero arriverà in una stazione o partirà da un aeroporto, fin quando dovrai recarti in ospedale o a teatro, fin quando saremo noi tassisti la prima persona che un turista conosce nella nostra città, noi ci saremo sempre. Con la nostra auto e la nostra professionalità. Cara Arese L….., un tassista è molto di più che una corsa, uno Smartphone e una app. Voi non lo avete ancora capito perché siete ottenebrati dai soldi, dal potere e dalla malafede.

  3. Chissà se continuare a spalarsi addosso badilate di cacca sarà la scelta vincente. Sono sicuro che sulla cacca prevalgano le leggi con i relativi articoli e i necessari commi. Consiglio a tutti gli antagonisti di conservarsi per l’inevitabile giorno del trapasso, meglio avere anche la minima speranza di guadagnarsi un posto in paradiso anzichè ritrovarsi all’inferno: lì è pieno di tassisti! Forse è per questo che qualcuno ha visto il diavolo persino piangere e chiedersi dove fosse Dio.

  4. La Signora Arese L….., dimentica che QUESTA È CASA NOSTRA!!!! E DEVE RISPETTARE PRIMA DI TUTTO LE REGOLE DI CASA NOSTRA. Se noi vogliamo entrare in casa Sua dobbiamo prima di tutto rispettare le regole di casa Sua. Non è cosí difficile, né tantomeno ingiusto.

  5. Ragazzi la L….. e il suo amico Giannini non si arrendono indovinate la
    Come incomincia ballaro la trasmissione parlando
    Delle mancate liberalizzazione taxi

  6. Ah ah ah ah ah ah , parla come se noi tassisti andiamo in giro con l’asino , le bisaccie ai lati, il forcone e veniamo dalle caverne. A Milano le App le abbiamo prima di loro, le auto che sono tra le più ecologiche in circolazione , loro non sono una start up , ma una multinazionale leader mondiale dell’abusivismo coatto , con limousine ad alto impatto ambientale .
    Dice sempre le stesse cose , ed è molto noiosa …….

  7. È ora che Travis ti dia una pedata nelle terga e ti rimandi da dove sei venuta, non sei capace neanche di fare ladra figuriamoci la manager.

  8. Mamma mia che monotonia incredibile ! Sembra un disco rotto questa “general manager”!
    Concordo con quello detto in precedenza dai colleghi, parla della legge in vigore e dei tassisti come se fossimo dei fossili !
    A questo punto farebbe più bella figura a uscire di scena!

  9. Bene un punto per noi, ma…c’è sempre un “ma” nella vita! Ora su una cosa le do’ ragione questo nostro mondo deve cambiare. Il problema è che i nostri dirigenti delle radio non vogliono cambiare e che sono anni che chiedo alla mia centrale radio, nelle varie assemblee, di non pagare il canone ma di pagare solo in funzione delle chiamate andate a buon fine. Questo permetterebbe a noi di pagare solo in funzione di ciò che usiamo e a “loro” di incentivare la clientela. Sono anni che chiedo un coordinamento tra le varie centrali radio, perchè all’utenza non interessa chiamare questa o quella centrale radio, ma di avere il taxi più vicino e con le caratteristiche che servono al cliente. Niente di tutto ciò!!! Per solo calcolo di mantenimento delle poltrone. Quindi dico a tutti i colleghi SVEGLIA!!! Perchè questa è una battaglia per la sopravvivenza, partecipiamo alle riunioni, siamo determinati a chiedere ciò che è giusto, lottiamo (civilmente) per il cambiamento a noi funzionale, senza mai dimenticare che siamo inseriti in un contesto sociale. Perchè soli non si va da nessuna parte “ma” se si è in tanti …
    Buon viaggio cari colleghi!!!

  10. le pseudoautorità hanno ancora una volta mostrato di non voler intervenire applicando la legge e fermare le app illegali. dopo tanto tempo cosa aspettiamo a fermarci?!

  11. Ma Ballarò, già dai tempi di Floris, non ha in testa null’altro che i taxi e i taxisti? Sono monotematici. Si svegliano al mattino pensando “Taxi Taxi Taxi…”? Mamma mia che squallore! In questo paese ne accadono di tutti i colori, ad esempio, un noto cantante politicamente molto vicino alla sinistra e quindi a loro, che portava i soldi in Svizzera ma che rivestiva un ruolo importante all’interno della Siae, appalti truccati gestiti da cooperative, casualmente per carità, vicine alla sinistra… tutto questo non esiste, il problema principale di questo paese è la mancata liberalizzazione dei taxi e capire come ridurre sul lastrico 60.000 famiglie per fare spazio alle multinazionali… che di famiglie sul lastrico ne hanno sempre ridotte milioni! Che povertà d’idee!

  12. ok per il cambiamento pienamente d’accordo in quanto ormai l’era del digitale applicazioni ecc sarà il futuro per queste e le prossime generazioni però le istituzioni (ministro Lupi) e i sindacati e ora che prendono a cannonate l’animale ferito di U… per eliminarlo totalmente

  13. Caro Buranello, il numero delle corse e’ fluttuante mentre i costi di gestione della struttura e del personale e’ fisso. Bisogna trovare un equilibrio che forse non e’ così facile da trovare. Che poi possiamo fare a meno di qualche “orticello” siamo in tanti d’accordo.

  14. Caro Vittorio,
    1- bisogna SEMPRE avere in mente da che parte sta la lama e da che parte il manico e qui, anche se tutti fanno finta del contrario, il manico e nelle mani dei taxisti.
    2- ti sei scordato di citare nei costi “fissi” anche gli emolumenti di:
    – Presidenti
    – Consiglieri
    – Spese di rappresentanza
    – Minkiate varie del tutto inutili (per noi)
    Ecco sono proprio quei costi lì che invece di dare un “valore aggiunto” alla centrale in realtà sono spesso SPROPOSITATI, INGIUSTIFICATI E PARTICOLARMENTE ODIOSI.
    RAGAZZI SVEGLIA! SE NON VE NE SIETE ACCORTI E’ ARRIVATA LA CRISI. O VI DATE UNA REGOLATA E ALLA SVELTA OPPURE IL GIOCHINO SI ROMPE……

  15. Non fidarsi molto del ministro lupi ieri a ballaro a giustificato solo le farmacie dei taxi non a speso una parola

  16. ciro noi ci fidiamo solo di noi stessi. Quanto al conduttore di ballaro’, poverino, é affetto da mania ossessiva

  17. No kolas non e’ affetto il conduttore di mania ossessiva e’ che a LONDRA. TUTTO VA MEGLIO

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