Kebab simbolo di integrazione

Da Il Giorno di Davide Pinoli

Kebab_PinoliKebab dall’Arabo piuttosto che Kebap in Turco vuol dire letteralmente “carne arrostita” e associato all’immancabile dicitura Döner “carne arrostita che gira”. In pratica uno spiedo verticale rotante dove un blocco di carne di agnello, manzo o pollo tagliata a fette e sagomata in una forma cilindrica ( mai maiale in quanto l’Islam ne vieta il consumo ) viene abbrustolita e poi tagliata con un movimento dal basso verso l’alto con una macchinetta elettrica con lama rotante e servita all’interno di un panino o di una piadina con verdure miste e salse, in un mix di sapori speziati sempre più apprezzati anche in Italia. All’inizio degli anni 90 un improvviso periodo di immigrazione portò migliaia di persone (soprattutto provenienti dal nord africa) nella nostra città in cerca di fortuna.

A causa di marcate differenze culturali e religiose, i primi anni di convivenza furono decisamente i più difficili: zone come via Padova e viale Monza vennero letteralmente invase da Marocchini e Tunisini che, a differenza dei più duttili Egiziani, ci misero più tempo ad integrarsi nel laborioso tessuto milanese così che solo grazie alla scolarizzazione delle nuove generazioni e agli sforzi compiuti dalle varie amministrazioni comunali si è riusciti, con il  tempo, a limare parte di quelle differenze che stavano alla base di molte problematiche. Molti magrebini sono oggi impegnati come idraulici, muratori e cuochi mentre molti altri hanno scelto di mettersi nel commercio con macellerie, panifici, oggettistica, alimentari e naturalmente Kebab.

Girando per la città con le proprie auto bianche i taxisti sono da sempre i primi a vivere i profondi cambiamenti della città stessa cosi che in questi anni sono stati testimoni del proliferare di questi negozi che hanno riempito le nostre strade (anche del centro cittadino) all’inizio guardati più con sospetto che con curiosità, oggi sono mete fisse per le nuove generazioni che in molti casi li preferiscono addirittura ai canonici fast food americani: in fondo, anche questa, la si potrebbe chiamare integrazione.

Un commento

I commenti sono chiusi.