La primavera di Milano

La primavera del 2014 è iniziata il 20 marzo, non il 21 che è solo una data convenzionale, e precisamente alle ore 17,57 italiane, in coincidenza con l’equinozio, ovvero con uno dei due periodi dell’anno (l’altro è in settembre quando inizia l’autunno) in cui il periodo diurno e quello notturno hanno esattamente la stessa durata.  Io ho festeggiato l’arrivo della Primavera in stazione centrale, con i miei colleghi e persino qualche sindacalista, anche loro come tutti plantigradi escono dalle tane a primavera, a presidiare, perchè come tutti sapete a Milano e in tutto il bacino Lombardo, il 20 marzo c’era lo sciopero dei taxi, cioè noi.

Colto dall’ebbrezza primaverile ho persino fatto un cosiddetto servizio sociale, cioè ho portato a casa una signora anziana elegante con mascherina, la quale,  appena imboccata via Vittor Pisani si è tolta la maschera, ha chiaccherato tutto il tempo dei casi suoi al cellulare e giunta in una via esclusiva del centro dove l’attendeva un filippino gentile mi ha chiesto se l’indomani mattina ci sarebbero stati problemi a prendere presto il taxi perchè doveva prendere un aereo.

Ho trovato la mascherina un’idea intelligente per fottere il tassista idiota, cioè io, e mi sono chiesto perchè noi dobbiamo provare  senso di colpa persino quando difendiamo i nostri elementari diritti a sopravvivere. Anche uber ha fatto a modo suo servizio sociale: sommersa di chiamate, dice, ha praticato il 20% di sconto su tariffe che si è inventate e che per l’occasione ha  appositamente “taroccato” prima all’insù e poi all’ingiù. Ha anche detto che farà così tutte le volte che noi sciopereremo, o quelli dell’ Atm, o i ferrovieri, o i vigili urbani, o la polizia etc, insomma ogni volta che uno sciopera tu prendi uber col 20% di sconto, le nuove tecnologie del Social service. Forse aveva letto il comunicato del mattino e voleva rassicurare il Prefetto.

Devo subito dire che a mio parere il 20 marzo è stata per noi una giornata importante e per molti versi stupefacente: che uno sciopero già proclamato e subito rimandato, pessimamente comunicato, in un periodo di magra spaventosa, dopo un parlamentino (ricordate quelli che vanno a Roma e non riescono mai a mettersi d’accordo su niente) al solito finito in nulla, ABBIA AVUTO UN’ADESIONE DEL 100%, che non ci fosse uno, dico uno, che abbia fatto il furbo, che questa massa di lavoratori perseguitati, dileggiati, con le pezze al culo ormai neppure più metaforicamente, abbia una coscienza di sè talmente forte e chiara, dei momenti che contano, come nessun altro,  è quasi commovente per un vecchio adolescente romantico come me. Persino i cosiddetti rappresentanti sono stati per così dire costretti, per una volta, a muoversi unitariamente, mancavano solo i gommisti e c’erano tutti ma proprio tutti, persino gli amici di Roma hanno fatto in contemporanea un grande sit in contro l’abusivismo, persino gli ignavi, i dormienti, a livello nazionale, si sono resi conto che o si danno una mossa e al prossimo parlamentino escono con una proposta concreta di DECRETO ATTUATIVO, così non ci sono più alibi per nessuno, o ci vedremo costretti ancora una volta ad andare lì, dovunque sarà, a ricordarglielo in massa.

Che cosa abbiamo ottenuto? Apparentemente poco: dopo l’assessore, il Sindaco, il Comandante dei Vigili Urbani, adesso anche il Prefetto, cioè il rappresentante del Governo in loco, ha assicurato che affronterà il problema dell’abusivismo e magari coordinerà un poco le forze visto che sinora si è fatto poco o nulla ed è passato più di un anno, tre fermi, uno sciopero e quant’altro. Uber con logica ferrea, se ne frega di noi, dell’assessore, del Sindaco, dei Vigili Urbani e temo anche del Prefetto, ha legali, giornalisti, e altri ne sta reclutando, ha soldi, tanti soldi, e ci considera una mandria di asini che le fanno pubblicità gratuita.

Basta andare sul suo sito, senza neppure iscriversi, per capire perchè: vuole prendere TUTTO IL MERCATO, non solo quello dei taxi: “Uber x”e con veri e propri “abusivi” fa fuori i noleggi e le piccole car collettive tanto care a Maran, “taxi” e fa fuori noi o ci costringe a fare i suoi schiavi,” black”, “Suv” e “Lux” e fa fuori i noleggiatori con conducente,  e i noleggiatori tradizionali senza conducente. Perchè alla fine questo è, una sorta di radio, una applicazione, che si fa il 20% su ogni transazione e gioca con la differenza di accredito come una banca, non “paga le tasse in Italia”, non investe nulla, non ha dipendenti, è pura informazione che viaggia nell’aria e qualche volto più o meno intelligente a darle sembianze umane, due foto pubblicitarie, e sopratutto la politica del fatto compiuto, il disprezzo per le leggi, la pretesa di cambiarle come piace a lei, il finchè va, va.

I muli, gli asini, però sono testardi, e come ogni alpino sapeva quando si fermano si fermano, quando si arrabbiano si arrabbiano, e non c’è più verso di smuoverli, app o non app.