Energia, Letta: liberalizzazioni anche in Italia come in Messico

Letta_Città__del_Messicogrr.rai.it “Servono leadership politiche che abbiano il coraggio di dire che c’e’ bisogno di più Europa, non di meno Europa, perché solo con più integrazione si affronta la sfida globale”. E sui motivi della crisi, il premier sottolinea: “E’ facile che forze politiche populiste dicano che il colpevole e’ l’Europa; io invece dico che l’Europa è la soluzione, ma che c’era bisogno di più Europa per affrontare la crisi, mentre avevamo strumenti deboli”. I populisti chiedono meno Europa, ma la risposta alla crisi è invece un’Europa più forte. Così il premier Enrico Letta, parlando al ministero degli Esteri messicano sui rapporti tra Italia, Europa e Messico. “Servono leadership politiche che abbiano il coraggio di dire che c’e’ bisogno di più Europa, non di meno Europa, perché solo con più integrazione si affronta la sfida globale”.

Per Letta, “il tema centrale del dibattito politico europeo è quale sia stata la causa della crisi economica e dell’aumento della disoccupazione in questi anni. E’ facile che forze politiche populiste dicano che il colpevole e’ l’Europa; io invece dico che l’Europa è la soluzione, ma che c’era bisogno di più Europa per affrontare la crisi, mentre avevamo strumenti deboli”.

Letta ha citato l’esempio positivo della decisione che ha dato il via all’Unione bancaria: “E’ stata importante perché eviterà nuove crisi finanziarie e bancarie. Se avessimo avuto l’Unione bancaria quattro anni fa, quando la crisi era esplosa, avremmo evitato di perdere miliardi di euro come li abbiamo persi per salvare le banche”.

Poi sulle privatizzazioni, Letta spiega: “L’apertura del mercato e le riforme interne sono fondamentali e le privatizzazioni sono parte di un percorso che necessita di un impegno. In spagnolo si dice ‘compromiso’, in spagnolo è una bella parola, in Italia non tanto”.

Il presidente del Consiglio ha apprezzato la riforma dell’energia realizzata in Messico che, modificando la Costituzione, ha eliminato la nazionalizzazione dello sfruttamento del petrolio aprendo di fatto il mercato nel quale le italiane Eni e Enel si stanno impegnando. “Un mio giudizio da osservatore – sostiene Letta – è che le riforme energetiche sono una grande opportunità per i lavoratori, per le imprese e per lo stesso sistema paese. Lo stesso voglio fare in Italia”.

Letta ha poi elencato i benefici della concorrenza sostenendo che “il monopolio è contro la crescita”. “Quando ero ministro dell’Industria – ricorda – c’erano timori sul fare le liberalizzazioni. Invece sono contento perché i due ex monopoli Eni e Enel, presenti in Messico, sono più forti di 15 anni fa, la concorrenza li ha obbligati all’internazionalizzazione”. A bilancio della missione della due giorni messicana, Letta considera molto importanti per far crescere in entrambi i paesi posti di lavoro, creare opportunità e presentare le opportunità di investimento, attraverso Destinazione Italia, per i messicani in Italia.

L’impegno del governo per le privatizzazioni e’ pieno e totale, ha confermato il premier. Letta ha preso ad esempio “le grandi opportunità che da’ a questo Paese la riforma energetica. Se c’e’ apertura dei mercati c’e’ innovazione tecnologica e c’e’ crescita: il monopolio e’ contro l’innovazione”. Letta ha ricordato i dubbi di molti politici ed economisti quando ci furono le liberalizzazioni dei monopoli dell’energia in Italia. “Molti pensavano che la fine del monopolio pubblico avrebbe indebolito i campioni dell’energia italiana, Eni ed Enel. Ma la competizione li ha spinti all’innovazione e all’internazionalizzazione ed ora non sono più solo campioni nazionali ma giocano un ruolo di rilievo nel mercato globale. La riforma energetica in Messico e’ una grande opportunità. La fine dei monopoli e’ fondamentale ed io penso di proseguire nel mio impegno su questo piano. Abbiamo già presentato un piano di privatizzazioni e il nostro impegno su questo e’ pieno e totale“.

Un commento

  1. E infatti adesso l’elettricità in Italia non costa un cazz… E la benzina anche meno

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