E’ una epidemia di rapine ai tassisti

rapina_29.10-2013Questa sera la “solita” rapina, questa volta in zona Inganni, mentre corre voce che le rapine siano state addirittura tre, ma è una notizia assolutamente incontrollata. A questo punto non si può più parlare di casi isolati o di “rapinatori seriali”, qui la faccenda assume i contorni della organizzazione malavitosa, probabilmente una banda di elementi dell’est Europa. Lungi dal fare considerazioni più o meno colpevoliste sulla benevolenza della giunta comunale verso alcune etnie instauratesi nel milanese e la noncuranza totale verso un servizio essenziale di trasporto pubblico come il taxi, crediamo sia venuta l’ora di organizzare una protesta di piazza o, in alternativa, che sia venuto il momento che i culoni comodamente seduti sugli scranni delle OsSs taxi si diano una mossa per pressare al massimo le istituzioni affinchè risolvano nel più breve tempo questa emergenza. Prima che ci scappi il morto, grazie!


Come reagire in caso di rapina

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Le norme di comportamento pratico durante una rapina devono essere elaborate prima dell’evento: questo aiuta a contenere i danni.

Di seguito verrano date alcune indicazioni su come comportarsi durante la rapina anche al fine  di porre le basi per l’individuazione e la punizione degli autori del reato.

Saper gestire l’evento rapina aiuta a:

  • contenere il danno
  • preparare le basi della sanzione dell’autore e della riparazione del danno
  • attivare efficacemente le forze di polizia sia sullo specifico caso e sia sulla prevenzione di un eventuale ripetersi
  • far apprendere ai colleghi come render più difficile l’azione al delinquente
  • innescare un’interazione virtuosa per espellere il pericolo dal tessuto del quartiere.
Tipi di rapina

E’ possibile distinguere due tipi di rapina: “rapina in senso proprio” o “rapina impropria”.

Nel primo caso, il delinquente ha deciso la rapina prima di entrare in azione (rapina in senso proprio). Il rapinatore segue un suo piano, osserva i comportamenti abitudinari e di routine per prevedere la circostanza a lui più favorevole: i giorni e gli orari più idonei.
Dopo essersi procurato le informazioni essenziali, la rapina si consuma su un obiettivo pur sempre scelto in modo intuitivo, immaginando che in una data ora o parte della giornata vi sia una quantità di valori o denaro consistente.

Nel secondo caso (rapina impropria) il delinquente ha deciso di compiere un furto ma dopo la reazione della vittima, è passato all’uso di minaccia fisica o di violenza. Tipico il caso in cui la parte offesa coglie il ladro mentre sta compiendo il furto – oppure sta subendo un furto con strappo (scippo) – e reagisce, ostacolando la conclusione del reato: può accadere allora che il delinquente ricorra alla minaccia, all’intimidazione grave o alla violenza

 

Alcuni consigli sul comportamento da adottare durante la rapina

Durante lo svolgimento di una rapina è bene sapere che il suo esito può derivare da come si gestisce la situazione.

Si consiglia quindi di:

  • Non reagire, ma rallentare il più possibile l’azione del delinquente, mostrando di accettare le sue condizioni
  • Sforzarsi di non apparire impauriti e cercare comunque di comunicare con lui
  • Guardare il meno possibile il volto del rapinatore e cercare invece di memorizzare con attenzione:
    – l’abbigliamento
    – il modo di comportarsi (se emergono tratti caratteristici)
    – l’altezza
    – la nazionalità
    – la parlata, l’accento
  • Osservare con precisione la direzione di fuga e gli eventuali mezzi utilizzati
Come evitare il pericolo di violenze alla persona

Proprio perché la reazione della vittima può determinare lo svolgimento della rapina, è bene sapere che durante l’evento, nonostante la minaccia di violenza, è possibile “negoziare”, cioè influire sulla dinamica dell’aggressione e stabilire in parte come l’evento debba concludersi.

Di seguito si illustrano due opposti comportamenti della vittima con le relative conseguenze:

Per esempio, una reazione di panico, allarma l’aggressore e lo stimola a reazioni affrettate e inutilmente violente.
La comunicazione, invece, fa abbassare le difese dell’aggressore, inducendolo a un calcolo razionale del suo comportamento e dunque a contenere la violenza.

Se la parte offesa dichiara esplicitamente di non volere che il rapinatore corra il pericolo di essere coinvolto  dall’intervento delle forze di polizia e lo invita alla prudenza, questo provoca un abbassamento delle difese dell’aggressore, inducendolo a un calcolo razionale, a rallentare la sequenza e a non compiere violenze.

Per negoziare e per contenere il pericolo di violenze alla persona, è necessario tenere presenti i seguenti fattori:

  • il delinquente cerca di anticipare gli eventi e le conseguenze del suo atto. La rappresentazione del possibile svolgersi della rapina, gli dà le informazioni utili a ridurre:  l’eventualità che l’azione non raggiunga il fine oppure il rischio che si presentino situazioni sfavorevoli difficili da controllare, da cui derivino conseguenze dannose, sproporzionate rispetto al vantaggio economico che l’azione mette in gioco
  • chi subisce il reato può condizionare l’autore nel momento in cui, come  parte offesa, riesce ad operare, nei confronti del rapinatore, la sostituzione della “vita” con il bene oggetto della rapina, eliminando quindi la contrapposizione delle finalità, poiché la vita interessa di più ad entrambi
  • tutte le volte che la parte offesa comunica al rapinatore informazioni per rassicurarlo, produce come effetto pragmatico l’allentamento del rischio che il rapinatore perda il controllo e metta in atto condotte incontrollate
  • il rapinatore, paradossalmente, può inconsciamente sentirsi protetto dagli atteggiamenti della parte offesa. Se ciò avviene, il rapinatore, sempre inconsciamente, può ritenere che il livello di minaccia messo in atto sia funzionalmente adeguato al raggiungimento del fine, e non necessiti quindi di ulteriori spinte (allenta perciò la tensione)
Cosa fare dopo la rapina

Al fine di agevolare il lavoro delle forze dell’ordine dopo che si è stati vittima di una rapina si consiglia nell’immediato di :

  • restare sul posto e invitare i testimoni dell’evento a trattenersi fino all’arrivo delle forze di polizia
  • non toccare nulla ed evitare di calpestare, ripassare nelle parti segnate dal rapinatore
  • visionare i dispositivi di registrazione e fare il back up nel caso in cui l’impresa ne avesse installato uno.

Per quanto riguarda l’immagine aziendale occorre informare l’associazione di categoria di riferimento e coinvolgerla:

a) nella tutela legale dell’azienda, con eventuale costituzione di parte civile nel procedimento contro gli autori della rapina;

b) nell’iniziativa di comunicazione esterna per difendere l’immagine dell’azienda, qualora fosse stata danneggiata da un evento particolarmente grave;

c) nella sensibilizzazione  degli altri colleghi che operano nel quartiere sulla prevenzione di eventi simili.

 

10 commenti

  1. Le diverse etnie siano pure le benvenute se seguono un percorso naturale di integrazione. Se così non fosse, dovrebbero essere oggetto di attento controllo e se necessario, di dura repressione. Ci sono molti comitati cittadini che si stanno mobilitando per denunciare con proteste di piazza, condizioni di vita insopportabili a causa di furti domestici, scippi, microcriminalità, in zone dove -nemmeno a dirsi- prosperano colonie di clandestini allo sbando. Sono proteste di cittadini socialmente utili che chiedono il diritto ad una serenità rubata per opera di soggetti che nulla portano alla nostra città, sia in termini di cultura che di produttività. Credo che i tassisti non siano da meno, che il nostro ruolo meriti pari dignità nell’accoglimento delle nostre legittime preoccupazioni e che le organizzazioni sindacali si facciano promotrici di un “momento di aggregazione” per sollecitare uno straordinario controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.

  2. Protesta di piazza e subito!! Sotto Palazzo Marino!
    Basta con questa rilassatezza delle istituzioni. Milano e’ diventata una giungla peggio di New York prima di Rudy Giuliani, ne abbiamo le palle piene di rischiare la pelle tutti i giorni x lavorare onestamente!!!!

  3. E’ MOLTO DIVERSO STARE AL CALDO IN UN UFFICIO E SENTIRE CHE IL VENTESIMO TASSISTA E’ STATO RAPINATO DAL DOVER DECIDERE SE CARICARE O NO UN SOGGETTO CHE APPARE PERICOLOSO SAPENDO CHE DIECI MINUTI PRIMA UN TUO COLLEGA E’ STATO RAPINATO. QUINDI CARI AMICI CHE STATE SOLI SUL VOSTRO TAXI IN STRADA O VI DATE UNA MOSSA E CAPITE UNA VOLTA PER TUTTE CHE NOI SIAMO 5.000 E I RAPINATORI NO, O ASPETTATE IL VOSTRO TURNO CON FATALISMO, O VE NE RESTATE A CASA A TEMPO INDETERMINATO. CERTO IL CORAGGIO CHI NON CE L’HA NON SE LO PUO’ DARE. NE’ SI RICHIEDE LA VOCAZIONE AL MARTIRIO PER FARE QUESTO MESTIERE IMPOSSIBILE MA SOLO LA TERZA MEDIA. E ALLORA LE ASSOCIAZIONI SE CI SONO BATTANO UN COLPO NON SOLO FACENDO CON UNA BELLA CHIACCHERATA CON IL PREFETTO MA ORGANIZZANDO UN SERVIZIO DI SICUREZZA DEGNO DI QUESTO NOME IN ACCORDO E A SUPPORTO DELLE FORZE DELL’ORDINE. A MENO CHE SI PENSI DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEL TRASPORTO COMPLEMENTARE CON CAR2GO ET SIMILIA. ALMENO LA PELLE LA RISCHIANO LE SMART.

  4. con questa siamo a 29 rapine…chiediamo telecamere obbligatorie al comune.tra l altro gira voce che la foto del seriale ci sia….

  5. Khoolas il problema è che tra culi e panze sprofondate in poltrone di pelle di tassista, elettricisti mancati che si vedono in piazza solo sotto elezioni, ex dipendenti comunali dallo sguardo severo il sabato mattina, vecchi pensionati in ammezzati e cantine, inviati speciali in permanenza nell’Urbe ed eterni dilettanti allo sbaraglio, qui siamo messi proprio male. Una dirigenza intera da riformare.

  6. Piani per fronteggiare il fenomeno rapine ne sono stati fatti tanti,ma il ritornello è sempre quello:non abbiamo agenti da mettere a disposizione di qualsiasi progetto.Milano è una città monocentrica con ben delineate arterie d’ingresso.Si dovrebbe concordare con le forze dell’ordine un piano di intervento e di segnalazione e di controllo a campione per essere di deterrente alle rapine.Problemi complessi e difficili,ma se non si mettono sul tavolo mai,mai saranno risolti.

  7. @Stefano: voci di posteggio dicono che le forze dell’ordine sono in possesso della foto dello slavo ma essendo il bast**** senza fissa dimora risulta piu’ difficile prenderlo

  8. Ora che il bastardo è stato arrestato, sarebbe utile conoscere la dinamica dei fatti, anche perchè i giornali hanno trascurato la notizia, se non addirittura totalmente ignorato. Eppure ricordo editoriali indignati (giustamente) in prima pagina quando a commettere un reato era stato un tassista

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