Uber e tassisti Battaglia a colpi di petizioni

quattroruoteda quattroruote.it Petizione contro petizione, una per “fermare le ingiustizie contro Uber”, l’altra per chiederne la chiusura “per gravi e ripetuti illeciti“. Entrambe indirizzate al sindaco di Milano Giuliano Pisapia. La guerra tra l’app americana che connette i propri clienti ai servizi NCC e i suoi oppositori (tassisti e i noleggi con conducente contrari), va avanti senza esclusione di colpi.

E non si fa mancare nulla: dopo i primi contrasti sulla legge quadro 21/92, di cui Quattroruote ha già parlato lo scorso marzo illustrando accusa e difesa nel dettaglio, la faccenda si è allargata a macchia d’olio, a volte andando oltre la normale dialettica e le stesse carte bollate. Tanto che ieri, sul proprio blog, Uber è passata al contrattacco, spiegando di essere “a rischio chiusura” e lanciando un appello ai propri clienti.

La denuncia. “Il nostro arrivo non è stato accolto in maniera positiva da tutti – scrive la general manager, Benedetta Arese Lucini – I tassisti in particolare hanno iniziato a manifestare il loro disappunto non troppo civilmente. Gruppi di persone hanno assalito con violenza gli autisti nostri partner e le loro macchine, con l’intento di intimidirli“.

Su questo punto, lo precisiamo, le versioni di Uber e di chi protesta sono agli antipodi, e vari “avversari” del servizio hanno già respinto con decisione le accuse. Ma l’azienda commenta anche il recente ritiro di altre due carte di circolazione, avvenuto a fine maggio: “Due agenti della polizia locale hanno seguito gli autisti che lavorano con noi, fermandoli e sequestrando il loro libretto – protesta Lucini – privandoli così della loro unica fonte di sostentamento”. Una normale di pratica di controllo, è il commento che filtra dalla polizia locale, e anche il Comune, dal canto suo, ha già parlato di “una serie di accertamenti per verificare il rispetto delle prescrizioni vigenti”.

I due documenti, in ogni caso, vanno ad aggiungersi agli altrettanti già ritirati durante la cena di presentazione del servizio, l’8 marzo scorso, e restituiti dopo appello. Su tutti e quattro i libretti dovrà decidere un giudice di pace: il prossimo appuntamento è fissato a fine giugno. La richiesta di aiuto. Intanto, Uber chiede ai supporter di “spargere” l’hashtag #UberMilanoLOVE e di inviare un’email a Pisapia: “Ormai è da troppo tempo che le lobby dei tassisti scioperano e attaccano le istituzioni bloccando l’evoluzione e la modernizzazione del trasporto urbano – si legge ancora sul blog – Chiediamo al sindaco di appoggiare Uber e il cambiamento che porta a Milano”.

La società ha voluto rispondere anche alle accuse di “illegalità”, in particolare sulla questione delle rimesse: “Secondo i regolamenti introdotti dall’articolo 29 del decreto di legge 207 del 30 dicembre 2008, un noleggio con conducente non potrebbe ricevere una prenotazione per un servizio a cinque minuti di distanza dalla sua attuale posizione perché ogni volta deve tornare alla rimessa – osserva Uber – Questa legge non è attualmente in vigore perché prorogata per l’undicesima volta”. C’è spazio anche per un’interpretazione della legge quadro 21/92, da sempre al centro del contendere: “Ogni prenotazione di un utente è esplicitamente autorizzata dalla sede del vettore – argomenta Lucini – La 21/92 non obbliga gli autisti a cominciare e finire ogni tragitto presso la propria autorimessa, a condizione che la richiesta di prenotazione venga, anche per via elettronica, effettuata presso la rimessa stessa o la sede legale del vettore”.

Infine, per Uber la tecnologia dell’app “non è un tassametro, e permette di avere un preventivo di tariffa in anticipo”. La replica di tassisti e NCC. Dall’altro capo del filo c’è l’agguerritissimo gruppo di “Uber, no thanks”, pagina Facebook che accoglie le proteste di NCC e tassisti. Ai primi rilievi di FAI Trasporto Persone, che da sempre si appella alla 21/92 e si è già mosso con un esposto al Comune, si sono aggiunti anche quelli delle livree bianche e dei loro sindacati, Tam e Satam. Alla notizia della petizione di Uber c’è chi ha fatto partire un’analoga iniziativa, ma come era logico immaginare è arrivata anche una replica punto su punto di Francesco Artusa, autonoleggiatore e vicepresidente di FAI T.P.: “Gli autisti sanno bene di compiere un illecito punito dal codice della strada quando sostano sul suolo pubblico in attesa della chiamata di Uber – è la nota affidata a un post – Seguirli è l’unico modo per effettuare l’accertamento, dal momento che la violazione tecnicamente è dimostrabile quando il passeggero sale o scende“.

Poi, le risposte alla petizione (“non certo la prima: le fanno in tutto il mondo”), in particolare sulla “proroga”: “La legge succitata ha ulteriormente inasprito, sbagliando, le norme originarie – controbatte Artusa – Il divieto di stazionamento ove è esercitato il servizio taxi, nonché l’articolo 3 nella parte che prevede che le auto stiano a disposizione dell’utenza all’interno delle rimesse, non è mai cambiato dal ’92. Quindi se è vero che non si deve tornare in rimessa alla fine di ogni servizio, è altrettanto vero che non si può sostare in strada in attesa delle chiamate di Uber. Gli autisti possono sostare in attesa di un servizio già prenotato e devono rientrare in rimessa in assenza di prenotazioni”. Sulla 21/92, altra controversia: “I servizi per Uber non potrebbero mai essere fatti se gli autisti partissero dalle loro rimesse, perché il cliente si aspetta l’auto in 5 o 10 minuti. Circostanza che costringe gli autisti ad attendere in strada le commesse. Questo è espressamente vietato”.

Profonde, come agli esordi, restano le divergenze sull’app: “Un tassametro è un dispositivo che calcola il corrispettivo sulla base di parametri quali distanza e velocità – conclude Artusa – Il dispositivo nell’auto degli autisti di Uber calcola il corrispettivo sulla base di distanza e velocità. È possibile notare qualche similitudine?”. In più, si sottolinea, il tassametro “va omologato”. Palla al Comune. Gli occhi di Uber, come di chi protesta, sono quindi rivolti alle sentenze in arrivo, ma soprattutto a ciò che intende fare l’amministrazione milanese. La quale, a metà maggio, ha risposto così: “Da un’attenta valutazione è emerso che il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/92 sia con la legge regionale 11/2009, in particolare per quel che riguarda l’obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all’interno delle autorimesse e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l’utente.

Con questo sistema, infatti, i conducenti degli Ncc potrebbero essere incentivati a spostarsi dall’autorimessa verso zone più centrali o dove si tengono eventi e manifestazioni per essere registrati dal sistema in luoghi più vicini all’afflusso di potenziali clienti”. Non solo: per Palazzo Marino il sistema di geolocalizzazione dell’app “agisce di fatto come un tassametro senza che all’utente sia garantita l’omologazione dello strumento”. La promessa del Comune è di “continuare gli approfondimenti già intrapresi, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio”.

Ma la situazione, per ora, lascia insoddisfatte entrambe le parti in lotta: sia Uber, che lamenta di “non essere stata ancora ricevuta per discutere il servizio e quello che rappresenta per i nostri utenti”, sia i tassisti e i noleggiatori infuriati, per cui il Comune “ha una posizione incomprensibilmente attendista”. In ogni caso, prima o poi qualcuno dovrà esprimersi in via definitiva. Senza contare che il “fronte” milanese potrebbe presto spostarsi anche a Roma, dove Uber opera da qualche settimana.

Davide Comunello

9 commenti

  1. U… dovrebbe rispondere alle mie domande via twitter che gli posto civilmente invece dichiara che siamo incivili. Invito tutti i colleghi a registrarsi un account personale di twitter per ribaltate in maniera civile, quello che sappiamo esporre sia alle istituzioni che alla Signorina U… o anche ai cittadini che sostengono tesi che non conoscono sul trasporto pubblico complementare al trasporto di massa. Ricordate pero che Twitter è un ottimo strumento di comunicazione che può essere chiuso se gli utenti hanno comportamenti ingiuriosi o minacciosi.
    Postare argomenti che si conoscono articolandoli con coscienza di causa è sempre positivo sopratutto per non disperdere l ottima immagine che abbiamo sulla nostra clientela a Milano.
    Vicecersa chi intende sfogarsi per motivi anche giusti e ovvi è pregato di astenersi a postare frasi e argomenti controproducenti alla nostra sacro santa causa.
    U… Milano, Pisapia Sindaco e l assessore Maran sono su Twitter , vi assicuro che leggono tutto..

    Vi aspetto su twitter..

    Sergio Sierra 67

  2. Un cliente che ha utilizzato U… mi ha confidato che gli U… ai clienti chiedono di firmare un foglio spiegando che si tratta del gradimento del servizio, parrebbe che loro firma viene invece utilizzata per la petizione che presenteranno settimana prossima al comune come sostegno alla causa U… da parte dei clienti. Quindi se cosi è, c’è pure un raggiro . Quelle firme andrebbero verificate se sono reali nel momento in cui dovessero diventare strumento di dissapore legale o giudiziario.

    Per completezza della notizia questo cliente mi ha detto che ha chiamato U… da corso Buenos Aires all 21.30 di sera ( quindi con molta probabilità l auto era in zona che pascolava in attesa e non era in nessuna rimessa ) da Corso Buenos Aires vicino all hotel Colombo ed è andato in Ascanio Sforza ai barconi spendendo 25 euro.

    Il cliente mi ha anche detto che la vettura non ha nessun riconoscimento che fa riconoscere a qualcuno che si tratti di U… ( si nascondono perché sanno che sono fuori legge ne piu ne meno degli abusivi) quindi per i più potrebbe trattarsi a prima vista di un classico NCC che in realta non e.

    Quantificando a grandi linee il cliente ha speso almeno 10 euro in più che del costo di un taxi regolare.
    A titolo personale mi prendo la responsabilità di quello che affermo dicendo che in caso di una presa di posizione da parte del comune di Milano che legittima U… , intendo spiombare volutamente il tassametro e applicare la tariffa più consona secondo i miei parametri di valutazione non attenendomi ai regolamenti del comune di Milano.

  3. il compito di un amministratore della cosa pubblica è ,se ci sono ,applicare la legge che è in vigore,e i suoi regolamenti attuativi,scendere a ascoltare chi commette il reato di infrangere le leggi esistenti è un errore. Tutto il resto ,articoli sui giornali,blogger,spot e apparizioni televisive è aria fritta o meglio anarchia.Stiamo fiduciosi ad attendere gli eventi,ma chi commette questi errori di valutazione deve considerarne la responsabilità nei confronti della nostra categoria.:LA DIFESA DEL LAVORO é IL PRIMO ARTICOLO DELLA NOSTRA COSTITUZIONE vediamo di osservarla.

  4. Invito i colleghi Taxi/Ncc a firmare in massa la petizione. Non bisogna perdere ulteriore tempo. Grazie!

  5. Ritengo assurdo e non mi piace per niente che Maran incontri il 13 giugno U…, chi non rispetta le regole sapendo di farlo non va ascoltato.

  6. Donatella ma la cosa non ti puzza un po’…..intanto i giorni passano e RU… continua ad andare avanti….in questo paese le leggi non vengono rispettate….

  7. Ecco una risposta palusibil.

    U…. GRANELLI E MARAN: START-UP E NUOVE APP BENVENUTE NEL RISPETTO DELLE NORME

    Milano, 7 giugno 2013 – Crediamo che tutti i servizi debbano innovarsi e che le start-up abbiano un ruolo importante in questo senso, tanto è vero che il Comune di Milano ha avviato numerose iniziative per sostenerle. Le start-up, le applicazioni che usano le nuove tecnologie, sono quindi le benvenute ma devono rispettare le regole dei settori nei quali operano e non possono pensare che la soluzione sia mobilitare i loro utenti e testimonial per sanare loro eventuali violazioni. Il Comune di Milano applica le leggi nazionali che sono in vigore e agisce per farle rispettare, nessun tipo di pressione degli utenti o di alcune categorie può mutare questo approccio.

    Crediamo che sia possibile sviluppare applicazioni per smartphone volte a incrementare il mercato dei noleggi con conducenti nel rispetto delle regole del settore, garantendo in particolare l’obbligo di partenza dell’auto dalla propria autorimessa e la stipula di un contratto preciso al momento della prenotazione. In base alle nostre verifiche riteniamo che l’applicazione U… non garantisca queste condizioni basilari del servizio di NCC, che ne rappresentano la distinzione dai taxi (anche perché altrimenti sarebbero taxi) ed è il motivo per cui i titolari di autorizzazione NCC fermati sono stati sanzionati.
    Nulla vieta all’applicazione U… di mettersi rapidamente in regola, nell’interesse delle imprese e dei conducenti NCC che coinvolge. Sarebbe un’azione più saggia rispetto a mobilitare i propri utenti per chiedere al Comune di non far rispettare le leggi nazionali.

    Riteniamo altresì che servizi che vengono sviluppati sul territorio italiano debbano pagare le tasse in Italia, questa non è materia del Comune di Milano ma dell’Agenzia delle Entrate, cui abbiamo girato la documentazione in nostro possesso per le dovute verifiche.

    Settimana prossima riceveremo in Comune le associazioni di categoria degli NCC e i titolari della società U… in incontri separati. A tutti ribadiremo la ferma volontà del Comune di Milano di garantire servizi sempre migliori agli utenti e il rispetto delle leggi nazionali del settore e che tutti sono tenuti a rispettarle.

    Questo deve però essere uno stimolo anche alla categoria dei tassisti. Premesso che solo un anno fa il servizio taxi di Milano è stato giudicato il quarto migliore d’Europa, oggi serve rinnovarsi ancora e non si può avere paura delle nuove tecnologie, che sono invece una grande prospettiva di crescita economica per il mondo taxi.

    Lo rendono noto gli assessori alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli e alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran.

  8. Oggi sono capitato a Linate quattro volte tra le16 e le 18e ho notato alle partenze i vigili in borghese fermare NCC controllare documenti ed ho anche notato vicino al benzinaio alcuni NCC sventolare i verbali.Probabilmente aspettavano che scaricassero per poi chiedere di vedere il contratto di viaggio stipulato con il cliente,se non l’aveva partiva la sanzione.cacchio pensavo fosse più difficile scovare l’abusivo.

  9. I FANs DI U… SONO LORO STESSI.

    Se siete registrati su twitter nel motore di ricerca di twitter mettete #U… Milano.

    Vedrete in alcune conversazioni alla quale ho partecipato che si capisce palesemente che quasi tutti i U… fans, sono gli stessi che ruotano attorno.

    Per alcuni lo si capisce leggendo i loro twitt di qualche giorno fa, altri spingono il Sindaco o l assessore a fare quel che dicono in pratica loro, che vogliono operare nel settore senza licenze perche questo è moderno.

    Addirittura un tale si spacciava per cliente dopo qualche mio rilancio provocatorio voluto ( sempre in termini civili ) si è contraddetto dicendomi di stare calmo e che sara il comune a decidere se devono tornare a lavoro oppure no…Insomma agli abusivi U… con la cravatta , Mercedes e Smart Phone gli è caduta la maschera solo dopo qualche sventagliata di twitt.

    Se l ufficio auto pubbliche volesse colpirli segnalandoli alla magistratura come abusivi senza licenze è sufficiente che un GIP chieda i nominativi degli utenti che su twitter fanno il doppio gioco cercando di spingere l opnione pubblica della rete dalla loro parte per condizionare in maniera truffaldina il giudizio delle istituzioni facendoci apparire e facendo apparire Sindaco e Assessore con i tassisti compresi ostili al mondo di tutte le applicazioni per smart phone.

    Sfortuna loro ci siamo anche noi in rete che gli smontiamo senza difficoltà i loro castelli di cartone …

    Arrivederci alla prossima U…ata

    @SergioSierra67

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