Conferenza stampa venerdì’ 17 maggio 2013 Satam Tam

Video della conferenza stampa di venerdì’ 17 maggio 2013 circolo del commercio palazzo Bovara sala Castiglioni c.so Venezia 51satam_tam_vs_uber, tenuta da Satam e Tam sulla questione Uber.

Scarica l’esposto presentato contro Uber.

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Ansa: Uber: è guerra tra tassisti e autonoleggiatori

Il servizio “Uber” sbarca a Milano ed è guerra coi taxisti. Uber, una specie di noleggio con conducente a basso prezzo, secondo i taxisti milanesi è una “concorrenza illegale”. Claudio Severgnini, presidente del sindacato Tam, ha annunciato (insieme al Satam, l’altra sigla sindacale) un esposto-denuncia al comune di Milano, ritenendo che i noleggiatori che hanno aderito a Uber violano una legge (la n. 21 del 1992) che distingue nettamente il taxi dal noleggio con conducente.

Per capire la disfida, ecco come funziona Uber: si scarica un’app per smartphone e si richiede il servizio. Viene garantita un’autovettura in meno di 10 minuti e viene anche indicata una “tariffa stimata” che, secondo i taxisti, “quasi mai corrisponde alla tariffa reale”. Di qui le accuse: “si presume che gli autonoleggiatori stazionino su spazi pubblici, e non potrebbero. La contrattazione è a monte e non c’è l’obbligo, previsto invece per i taxi, di accettare la chiamata”.

Secondo Claudio Severgnini, insomma, “gli autonoleggiatori si avvantaggiano degli stessi diritti del tassista senza avere gli stessi oneri”. I tassisti chiedono al comune di Milano di “agire in fretta, in quindici giorni”: in caso contrario denunceranno Palazzo Marino per omissione di atti d’ufficio.


IlPost

Da circa un mese è attivo in Italia Uber, un servizio di trasporto privato già attivo in molte città in tutto il mondo. La prima città italiana coinvolta è stata Milano, e da pochi giorni il servizio è disponibile anche a Roma.

Il servizio di Uber è una cosa a metà tra quello dei taxi e il noleggio di auto private. L’azienda dispone di una serie di berline blindate – superiori per comfort ai normali taxi – che girano costantemente per la città e alle quali vengono smistate le richieste dei clienti. Il processo si svolge grazie a un’applicazione per smartphone che invia automaticamente le coordinate GPS del cliente al centralino, che inoltre calcola in anticipo la tariffa della corsa e la addebita poi sulla sua carta di credito. Per ammissione dello stesso direttore operativo Ryan Graves, il servizio è rivolto a chi è disposto a spendere una cifra maggiore rispetto all’utilizzo del taxi, ed infatti a parità di percorso le tariffe sono superiori del 20-30 per cento.

I tassisti, come era prevedibile, stanno protestando vivacemente perchè ritengono che si tratti di concorrenza sleale: gli autisti di Uber, fra le altre cose, a differenza loro non sono in possesso di alcuna licenza. E il problema della liberalizzazione delle licenze dei tassisti va avanti da molto tempo: per ultimo il governo Monti provò a intervenire creando un’autorità che si occupasse di aprire il settore taxi, ma dopo molte proteste dei sindacati dei tassisti la norma venne prima ammorbidita e poi del tutto accantonata. Simili sforzi da parte di altri governi erano falliti in passato.

Giovedì mattina alcuni tassisti hanno fatto un volantinaggio di protesta nel parcheggio di Linate, a Milano. Il presidente del S.A.Ta.M. (Sindacato Artigiani Tassisti di Milano), Nereo Villa, ha dichiarato che i problemi principali sono due: «Primo: la corsa viene chiamata senza contrattazione. Secondo: le vetture non partono dalle rimesse ma dalle strade. Se il comune non interviene andremo in Procura». I tassisti sostengono, insomma, che Uber fornisca un servizio di taxi “mascherato”, quindi illegittimo, e non un servizio di “noleggio con conducente”. Altre proteste sono state raccolte dalla pagina Facebook “Uber, no thanks”, alla quale al momento sono iscritte circa 900 persone, e da Vanity Fair, che dopo un articolo sull’argomento ha ricevuto molte critiche. L’assessore alla Mobilità di Milano, Pierfrancesco Maran, per il momento ha dato ragione ai tassisti, dichiarando che «l’applicazione non rispetta la legge. La vicenda sarà chiarita presto».

Cosa dice la legge
La legge 21 del 1992 regolamenta le modalità del trasporto pubblico non di linea. L’articolo 3 che per i servizi di noleggio con conducente “lo stazionamento dei mezzi avviene all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco”, mentre Uber raccoglie le chiamate degli utenti quando le auto sono in circolazione. Al contrario del noleggio con conducente, inoltre, la tariffa non è concordata tra utente e autista bensì calcolata automaticamente: come sui taxi.

Il servizio di Uber non sembra essere compatibile con altri articoli della legge che fanno riferimento ai requisiti dell’autista, che deve essere in “possesso del certificato di abilitazione professionale”, pre-requisito a sua volta fondamentale per richiedere l’iscrizione nel “Ruolo dei conducenti di veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea”. È bene però ricordare che quello dei taxi è uno dei settori professionali più chiusi e meno liberalizzati in assoluto: oltre a opporsi a servizi come Uber, i sindacati dei tassisti sono notoriamente – e rumorosamente – contrari anche all’assegnazione di nuove licenze a nuovi tassisti.

8 commenti

  1. Finalmente!!..se ci addormentiamo ora ci sveglieremo tutti disoccupati (Taxi & Ncc).

  2. Dipende molto chi ti difende e quale pubblico vuole raggiungere.
    Mi sembra più una conferenza fatta per loro che rivolta a smascherare pie illusioni.
    Per esempio perchè non mettere sui 5.000 taxi delle brochure che smascherano l’inganno ?
    Ci sarebbe un rischio… di fare della pubblicità gratuita e qui il margine è molto sottile.
    Allora se il meccanismo lo si vuole smontare perchè non dare le brochure agli NCC ?
    Spiegando così che stanno infrangendo la legge e che possono essere sanzionabili ?
    Mancando il materiale umano di adesione al “programma U…”…va da sè che la cosa non funziona.

  3. Se non ho capito male i drivers prendono € 6 (sei) lorde all’ora per 16 ore giornaliere per un mese… per non creare la continuità lavorativa. Precari e schiavizzati!!!

  4. Non so chi ti abbia detto questa cosa ma non ha alcun senso Buranello.
    Saluti.

  5. Molto serio il secondo articolo (IlPost): auto BL….TE, autisti ncc senza licenza, il taxi che è uno dei settori professionali fra i più chiusi… ma costui perchè percepisce uno stipendio per scrivere monumentali ca***te che poi la gente legge?!!

  6. Francesco Artusa il senso è… la continua precarizzazione del lavoro che è in atto in tutto il mondo, come dicevo in qualche altro commento è in atto uno scontro tra capitalismo finanziario e capitalismo industriale e RU… è una della emanazioni di questo scontro, dietro c’è la Goldman Sachs uno tra gli squali più agguerriti nell’economia e Monti (uomo della Goldman) tra i primi provvedimenti quando è andato al governo ha pensato bene di attaccare la nostra categoria frontalmente. Non riuscendo frontalmente nel suo intento ci si attacca lateralmente con le “cartelle pazze”, con RU… con tutto ciò che possa modificare la 21/92 e le altre leggi che possano permettere loro nel loro intento. E’ un business interessante per i capitalisti. Ricordati che 150 x 1000 x 365 è pari a 54 milioni e questi sarebbero gli euro che non incassarebbero con un mercato più libero. Questo è un mercato che per chi pensa a grandi numeri fa gola. Ecco perchè parlavo di interessare e sensibilizzare i lavoratori che si offrono di lavorare con RU….

  7. P.s.: Dimenticavo… quel dato l’ho sentito direttamente ad una assemblea da uno dei Grandi Tromboni coi baffi del Sindacato e lui direttamente da un ex collaboratore di RU….

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