Governo Monti forte coi deboli e debole coi forti

alfano«C’è una sola persona di buon senso in tutta Europa che ritiene che mettendo le farmacie sul lastrico e sottraendole al servizio pubblico abbiamo risolto la questione delle liberalizzazioni in Italia? La sintesi delle liberalizzazioni del grande governo tecnico, dell’uomo che doveva aprire al libero mercato è: tassisti e farmacisti? E’ veramente poca cosa»

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5 commenti

  1. Chissà come si chiama quel ragazzotto con la faccia da furbetto che sogghigna alla sola parola tassisti? Che sia un altro di quelli in carriera che vorrebbe prendere il taxi anche per andare al bar sotto casa, ma non è ancora riuscito a metterlo in nota spese?. La moglie di Bersani è dipendente di una farmacia comunale a Piacenza. Naturalmente non credo che oggi lavori lì ancora molto, non so, ma forse nasce da lì il risentimento di classe verso la categoria dei farmacisti. A proposito giusto per mantenere le proporzioni: una licenza di farmacia media vale 1,5 milioni di euro, il fatturato medio di un anno: E anche qui, con tutta la simpatia verso i farmacisti, viene da chiedersi, ma NOI cosa diavolo c’entriamo?

  2. Tommaso Labate…

    Ha 32 anni, una licenza delle scuole elementari, una delle medie, una maturità classica e anche una laurea in scienze politiche, guadagnata sul campo con una tesi sul caso Moro.

    Ha cominciato a fare il giornalista a 22 anni, senza passare da una scuola di giornalismo. E ne fa un vanto. Però è passato da uno stage non retribuito, questo sì, che dopo un anno l’allora direttore del Riformista Antonio Polito trasformò in un’assunzione.

    Si occupa di politica interna e di tutte quelle varie ed eventuali che inspiegabilmente qualcuno continua a chiamare costume e società.

    Ha scritto, in ordine sparso, per Vanity Fair, l’Unità, Reset e sicuramente pure per qualche altra testata, che al momento però non gli sovviene. Negli ultimi tempi ha collaborato col settimanale A e con Panorama.

    Oggi lavora al Corriere della Sera. Domani chissà.

    dovrebbe trattarsi di tale soggetto….

  3. ottimo, anche come narcisismo non scherziamo. Anch’io amico mio sono laureato, facevo il manager, avevo due segretarie e piante e un divano nell’ufficio, il Fasi e una bella macchina aziendale.Adesso guido un taxi, indovina perchè. E allora? Ti resta il problema dei tassisti e di sapere di cosa parli, della lobby dei giornalisti e dei proletari che guidano 60 ore alla settimana per mantenere le loro famiglie ma non parlano di te mentre tu vai ai ai talk show televisivi e ti permetti di giudicare loro in nome del bene comune. E resta il problema del senso delle parole, delle chiacchere ripetute allo sfinimento, e della fatica, della povertà e ancora di quelle parole che distruggono le vite degli altri, che non sono astrazioni 0 tesi e tesine di laurea, e neanche costume e società,sono le vite vere di esseri umani veri.

  4. @khoolaas@
    Forse é proprio questo un punto focale: perché molti 35-40 enni spendono cifre a molti 0 per sbattersi in una strada 60 ore alla settimana? Perché questi giornalisti da 4 soldi non fanno una indagine su questo, visto che gli piace tanto parlare dei taxi!
    Magari arrivano anche a capire che moltissimi colleghi hanno dovuto “inventarsi” un lavoro perché avevano perso il loro, magari ventennale, questo é interessante e dovrebbe interessare a chi dice di volersi occupare di comunicazione sociale.

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