Radiobus quanto ci sei costato?

radiobusNel 2000 fu annunciato come «il futuro del trasporto pubblico» dall’allora presidente di Atm, Bruno Soresina. Oggi del progetto Radiobus, rinominato Bus By Night durante i weekend, non resta più quasi nulla: un paio di mezzi e una pagina sul sito Internet di Atm. Troppo costoso e poco utilizzato, il servizio negli anni è stato svuotato, fino ad arrivare alla scomparsa. L’annuncio ufficiale della sostituzione del servizio Radiobus con altre modalità di trasporto notturno sarà dato a marzo, ma la morte del sogno del sindaco Albertini di «fare concorrenza al trasporto privato con mezzi a chiamata» è già nei fatti. «Il bus notturno a chiamata attivo in tutta la città aveva un costo insostenibile — dice Pierfrancesco Maran, assessore comunale alla Mobilità — abbiamo istituito quindici linee di trasporto pubblico nelle notti del weekend con una spesa minore e risultati molto migliori».

Se in media le 15 linee notturne introdotte nel 2011 dal Comune trasportano oltre 11mila persone nei fine settimana, il Radiobus nell’ultimo periodo di corse a pieno regime, nel 2010, si fermava a una media di 680 passeggeri. Sempre gli stessi, per giunta. E il servizio, solo per gli straordinari al personale e le spese di gasolio, comportava per il bilancio di Atm un passivo di 3,8 milioni di euro l’anno. A cui si aggiungono le spese di acquisto dei mezzi, comprati fra il 2000 e il 2002 a 150 milioni di lire l’uno, l’equivalente di 77mila euro. Per
sostituire alcuni mezzi, fra il 2007 e il 2010, Atm ha speso 97mila euro per ciascun nuovo bus. «L’idea di spendere centomila euro per mezzi che di fatto non venivano utilizzati era perdente — dice Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia — la giunta Moratti ha fatto finta di non vedere».

Oggi dei 50 bus acquistati da Palazzo Marino ne sono ancora in servizio 42, ma fanno altro rispetto a quello per cui erano stati pensati. Durante il giorno vengono impiegati per il trasporto di persone disabili. La sera, invece, 38 bus sono usati come ‘Radiobus di quartiere’: dalle 22 alle 2 fanno il giro dei capolinea dei principali mezzi pubblici, accompagnando a casa chi abita in zona, al prezzo di un normale biglietto. Il vecchio Radiobus costava 4 euro, ridotti a 2,50 euro per gli abbonati Atm. Il Radiobus di quartiere può anche essere prenotato al numero 02/48034803, dove è ancora possibile prenotare anche il vecchio servizio Radiobus, con il rischio (quasi una certezza) di sentirsi rispondere che «non ci sono mezzi disponibili».

Secondo una stima di Atm, con la trasformazione del servizio Radiobus nella nuova formula limitata ai quartieri si è passati da 1,7 a 6,8 passeggeri trasportati all’ora da ogni mezzo. «Il successo è evidente e non si torna indietro», dice Maran. Altri quattro dei mezzi un tempo impiegati come Radiobus oggi fanno da busnavetta fra la stazione Centrale e l’aeroporto di Linate. «Anche se in pochi conoscono la possibilità di spostarsi da Centrale a Linate e ritorno — dice Balotta — il servizio funziona bene».

fonte:  milano.repubblica.it 28/01/2013 – leggi anche milano-la-morte-silenziosa-del-radiobus

2 commenti

  1. Lo stesso Dario Balotta ,allora responsabile CISL/Trasporti,intervenne qualche tempo prima a suggerire in risposta a un progetto di Soresina,presidente ATM,che voleva coinvolgere i taxi nel servizio notturno ATM ,che sarebbe figurata come resa aziendale:La conseguenza fu l’accettazione di quel progetto Radiobus,nelle pieghe della legge a tutela delle aree a grossa densità abitativa e traffico.Però venne creato in orari di traffico scarso alla faccia del nostro servizio e coi risultati economici di cui prendiamo atto.

  2. Un popolo comodo , non viaggia in radio bus, ho sempre guardato e pensato che il mantenimento del servizio radio bus di Milano, fosse a carico delle tasse di cittadini perché li ho visti sempre vuoti, giusto che gli hanno tagliati non può pagare sempre pantalone…

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