13 commenti

  1. Testa nella sabbia, mai.
    Il pericolo dello scontrino è enorme,
    e l’incidente della multa, gravissimo.
    Chi dobbiamo ringraziare?

  2. Lucone » C’è scritto chiaramente che Codacons ha avviato la procedura con un esposto. Queste assemblee spontanee non siano state neanche censurate dalla Prefettura milanese, non vedo su quali presupposti se non la giustificazione del proprio esistere basi la sentenza l’autorità garante.

  3. Occhio ragazzi!! Qui ricominciano a muoversi poteri forti, artiglieria pesante. Stiamo uniti e, compatti, prepariamoci a resistere.
    Stiamo molto, molto vigili e nei posteggi informiamo quanti più colleghi possibile in merito a questi ultimi avvenimenti, nessuno deve essere lasciato nell’ ignoranza, anche i più refrattari vanno informati.
    Fa caldo, in posteggio scendiamo dalle macchine e informiamo!!!
    Da qui parte la nostra unità, la nostra sopravvivenza!

  4. Ma da quando in qua il garante si mette a multare sindacati ed organizzazioni di categoria?
    Quand’è che ha multato Confindustria o CGIL, CISL e UIL????
    E quando ha multato le compagnie telefoniche (private) per cifre astronomiche e poi hanno “patteggiato” importi ridicoli in confronto alla multa?
    E’ una chiarissima mossa “politica” intimidatoria verso la categoria per intimorirci e spaventarci che rientra nella strategia di “logoramento” strisiciante giorno per giorno per sfinircie e dividerci.
    Un prova di muscoli per vedere di che pasta siamo fatti noi e le nostre organizzazioni.
    Le cartelle dell’agenzia delle Entrate fa parte sempre della stessa strategia.
    E’ la stessa guerra di quest’inverno che stanno combattendo con armi non convenzionali.
    FONDAMENTALE RESISTERE e restare uniti come allora!
    Quando colpiscono uno è come colpissero tutti perchè se oggi capita a me domani capiterà a te!
    Se oggi colpiscono il mio sindacato domani colpiranno il tuo!
    O resistiamo TUTTI UNITI OGGI e SEMPRE o saremo annientati individualmente giorno per giorno!
    Un abbraccio

  5. rachele, bene, benissimo. L’altra mattina l’incredibile giannino, servo dei servi dei servi, chiama l’amico “Ted” Luttwark, fino a ieri sempre chiamato dai media in veste di “esperto” di strategia globale nelle diverse guerre, del golfo, kosovo, bosnia, etc, egli chiede se è vero che Obama è arrabbiato perchè rischia la rielezione per colpa degli europei. E se davvero negli USA pensano che torneremo alla lira. La risposta è un pianto sulle mancate liberalizzazione di taxi, notai e farmacisti. Il surreale giannino invece di chiamare un’ambulanza e salirci insieme all’altro dice, sono completramente d’accordo. E si chiude la trasmissione. Io fratelli rido ma poi mi rabbuio. Non solo perchè mi sento solo a prendere nota del terzo attacco di Luttwark in 15 giorni, non solo per la pochezza intellettuale dei cosiddetti rapprentanti della categoria , ma perchè se non si è imparato niente dopo tre tentativi di liberalizzazione in meno di un anno e adesso con il bombardamento di cui al post di Marco, siamo spacciati. poi leggo sierra 96, rachele, milano 32, Thomas solo per citare a memoria e tutti gli altri e mi rincuoro. E’ grazie a loro che nonostante i vari bonzi incollati alle scrivani e sempre più inutili in modo manifesto, possiamo essere fiduciosi. Temete l’ira dei giusti.

  6. Io minaccerei la restituzione di tutte le licenze ai comuni di appartenenza………

  7. Qua ragazzi comincia a tirare di nuovo una brutta aria. Non sono riusciti ad entrare dalla porta, ora ci provano dalla finestra!


  8. Anonimo:

    Io minaccerei la restituzione di tutte le licenze ai comuni di appartenenza………

    ma la finiamo di scrivere anonimo….

  9. Ho mandato 3 mail a Luttwak e sorpresa delle sorprese lui, o molto piu’ probabilmente chi per lui, mi ha risposto! si mi ha risposto con mail pre-confezionate dai contenuti molto populistici e scontati ma soprattutto poco o per niente inerenti alle mie affermazioni e domande … in poche parole solo tempo sprecato !

  10. @Sierra96
    È inutile spedire mail a luttwak, dal momento che il problema non è lui che parla (uno), ma quelli (tanti) che lo ascoltano e credono alle sue verità.
    Finché lui, ed altri, parleranno pubblicamente e noi risponderemo privatamente il messaggio vincente sarà il loro, non il nostro.
    Ci servono risposte pubbliche ed efficaci.

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