La visita di Benedetto XVI

La visita di Benedetto XVI a Milano: prove generali di Expo 2015 di Lucone GE 1

papa-a-milano-al-duomoLa visita del Papa a Milano ci permette di effettuare alcune importanti considerazioni e di trarre delle fondamentali conclusioni, in chiave Expo 2015. La tariffa fissa di 12,00 Euro da P.za 4 Novembre a Bresso è apparsa proporzionata: chi ha effettuato le corse, a destinazione aveva un importo a tassametro poco superiore ai 13,00 Euro. L’esigenza di garantire i pellegrini è stata, alla fine, soddisfatta senza penalizzare gli operatori. Questo risultato, ovviamente, è stato possibile solo in virtù del corridoio riservato che è rimasto libero.

Sicuramente non si può affermare che ci sia stato un incremento di lavoro significativo. Anzitutto, a titolo personale, fossi stato un pellegrino non avrei preso il taxi. Avrei effettuato, come è tradizione, il percorso a piedi. Oppure, venendo da lontano, sarei arrivato già organizzato assieme al mio parroco. E mi sembra di poter scrivere, senza tema di smentite, che così è stato per quasi tutti. Il traffico taxi è stato limitato a qualche ritardatario, ai “VIP” con pass riservato e a persone non organizzate con difficoltà motorie. Siamo stati messi davanti a quel che vuol dire essere un servizio letteralmente complementare ed integrativo. D’altra parte, abbiamo, per una volta, la soddisfazione che nessuno può affermare, nemmeno con la più accesa malafede, senza esporsi a un sonoro pernacchione né che abbiamo fatto affari d’oro, né che il servizio taxi non sia stato all’altezza della situazione, nonostante la mancata apertura della linea metropolitana. Gli unici momenti di “utenti in attesa” (peraltro attesa breve) sono stati alla fine della cerimonia di domenica mattina. Come era logico e prevedibile al termine di un evento di quelle dimensioni, in cui le persone, arrivate poco a poco, escono tutte assieme, abbinato al deflusso su una strada di quella portata.

E’ stato istituito il turno libero. A posteriori, si sarebbe potuto dire che non serviva. A posteriori, appunto. Non c’era modo di non proclamarlo, in realtà. A Milano era atteso un numero enorme di persone. Dire no al turno libero, avrebbe significato esporsi ad un rischio terribile. Poniamo che ci fosse stata una richiesta di taxi tale da non riuscire a soddisfare la domanda e creare code ai posteggi, non solo quelle limitate e prevedibili a Bresso al momento dell’uscita. Non andiamo lontano, sarebbe stato sufficiente che sabato e domenica avesse piovuto, con molti cittadini che non sarebbero andati via da Milano e un enorme numero di pellegrini, specie i meno giovani, che avrebbero cercato di non muoversi a piedi. Ci saremmo sentiti dire che non volevamo dare un servizio sufficiente, che il servizio non è sufficiente, che per ragioni di cassetta preferiamo lasciare l’utenza in condizioni di disagio, che servono più licenze, più auto e che siamo noi a volerlo, in fin dei conti.

Ovviamente ci sono state le solite polemiche interne da parte dei colleghi dei turni notturni. Le liquido con una riga: io, invece, ringrazio per la disponibilità quei colleghi dei turni 15, 16, 20 e 21 che avevo davanti a me in Piazza 4 Novembre domenica mattina. E non sto scherzando. Inoltre, quando c’è turno libero, può essere che ci sia chi sta fuori per necessità, perché si è organizzato diversamente la giornata, o semplicemente perché quei giorni, per fare un incasso normale, servivano più ore. Domando: per evitare il rischio di avere richieste di aumento del contingente di licenze, rischiare di lavorare un po’ di più per il consueto incasso quando c’è un evento eccezionale, è un prezzo troppo alto da pagare? Secondo me, no. Se ci fosse chi reputasse di sì, significherebbe che avrebbe ragione chi sostiene che “siamo troppo grassi”. Il margine per correre un rischio del genere, invece, e va detto con forza, non c’è. Il trovarci ad effettuare più ore è stata una vittoria, una efficace difesa del nostro lavoro. Siamo coscienziosi e responsabili, diciamolo a testa alta. E siamo bravi, siamo la quarta città d’Europa per qualità, prendiamone coscienza. Anche in questi giorni di visita papale lo abbiamo dimostrato. Nessuno, neanche il solito giornalista prezzolato da chi vuol mettere le mani sul servizio taxi per spennare i cittadini una volta ottenuto il monopolio, può dirci nulla. Che rosichino.

C’è stato un problema organizzativo da parte del Comune, questo è innegabile. La cosa avrà un seguito. Spero che il seguito non sarà polemico, ma si tradurrà, da parte di una Giunta dotata di grande volontà e voglia di fare ma dopo un ventennio di opposizione priva di esperienza, della presa di coscienza che serve lavorare insieme e lasciarsi consigliare. Perché tutti abbiamo lo stesso interesse: assicurare un servizio efficiente e di alto livello a Milano, come Milano merita.

E… in chiave Expo 2015?

  1. Le tariffe fisse speciali andrebbero evitate. Se proposte, bisognerà tenere conto della mole di veicoli in movimento e del traffico. E’ assolutamente necessaria una via d’accesso e di uscita riservata all’area dell’Esposizione, sul modello di quella di Bresso. Questo non perché si preveda un afflusso di legioni di visitatori, ma perché sarebbe necessaria già oggi almeno ad ogni fiera… Altrimenti, non ha senso. Ad essere precisi, le tariffe fisse (anche e soprattutto quelle esistenti) possono funzionare efficacemente, con reciproca convenienza per utente e tassista, a patto che il percorso sia protetto ed i tempi di percorrenza “fissi” come la tariffa. Anche questa, è questione di simmetria tra domanda ed offerta… Altrimenti è una burletta, come la tariffa Milano-Malpensa-Milano, utile solo a chi parte dai Navigli o da via Bergognone, o ai noleggiatori che possono fare 5 Euro in meno.
  2. Le aree dedicate alla sosta e scorta dei taxi debbono essere di dimensioni congrue agli eventi, pena disagi annunciati al deflusso. La stessa considerazione vale per l’area sosta di aeroporti e grandi stazioni, prima fra tutte, Centrale FS. Questa considerazione, va ad affiancarsi a quella per cui oggi i posteggi non sono sufficienti a contenere la flotta taxi: siamo troppi. Vanno potenziati tutti, e subito.
  3. I milioni di visitatori non provocheranno aumenti insostenibili di richiesta taxi, perché chi verrà, verrà già organizzato. E se non si muoverà volentieri a piedi perché pellegrino, lo farà perché ecologista. Ce la faremo di sicuro con le consuete misure e gli strumenti già oggi in vigore. Questo, anche ammesso e non concesso che poi i milioni di visitatori stimati (il cui numero diminuisce progressivamente, man mano che il tempo passa) arrivino davvero. Ribadisco ancora una volta che dato il tema affrontato, sarà un “successo” delle dimensioni della Expo sull’acqua, proporzionato alle dimensioni dell’area urbana di Milano rispetto a Saragozza. Se la visiteranno cinque milioni di persone, ci sarà da fare i salti di gioia e stappare le proverbiali bottiglie…
  4. Come già detto poco sopra, sarebbe ottima cosa che il Comune accetti di lavorare assieme. di lasciarsi consigliare. Insieme, si lavora meglio.

Mi limito a questo. E non credo sia poco.

5 commenti

  1. Bene, bene. L’essenziale è il punto 3. Ma nel frattempo non devono massacrarci come hanno ricominciato a sussurrare in televisione. Prego tutti rimanere non dico svegli, ma almeno in dormiveglia.

  2. Lucone come sempre sei chiaro, esaustivo e perfetto.
    Concordo in pieno su ogni fronte.
    Giusto restare vigili come dice Khoolaas ma senza polemiche, vigli, quindi, ma determinati ad agire affinchè non si possa neanche lontanamente ipotizzare che non sia stata data la nostra disponibilità al sostegno di un evento: ci avete chiesto di essere in piazza ed eravamo in piazza, anche se il lavoro non era molto ma c’ eravamo. Questo è il modo intelligente e giusto per rispondere ai nostri detrattori e il dialogo sui punti 1 e 2 è ESSENZIALE, importantissimo!!

  3. rachele apprezzo che tu apprezzi l’articolo ma non esageriamo in piaggeria, non è lo stile del blog. Le polemiche poi sono il sale della vita: l’essenziale QUI è dire sempre in faccia a chiunque, compreso al presidente del consiglio, figuriamoci agli altri, quel che si pensa senza porsi nessun problema se non quello dell’educazione e dell’intelligenza delle cose che si dicono, per chi la possiede. Il moderatore poi è lì per moderare chi esagera ma non è nè vuole essere un censore. Infine: va bene accedere alle richieste del Comune in occasione di eventi eccezionali purchè abbiano un minimo di ragionevolezza. Il 2015 è lontanissimo potrebbesro essere scomparsi i taxi, essercene milioni e pagati tutti in buoni del tesoro. buon week end a chi lo fa

  4. Ringrazio Rachele -ovvio che i complimenti fanno piacere- che ho già invitato a non collocarmi su un piedistallo, perché più alto è il piedistallo, più ci si fa male quando si cade. Un abbraccio.
    Prima o poi si cade, perché, prima o poi, si sbaglia. Tutti. L’unico modo per non sbagliare è stare a guardare e criticare. A scanso di equivoci, perché potrebbe sembrare., NON mi riferisco a Khoolaas, ma a chi lo fa scientemente con secondi fini. E ce ne è… Oh, se ce ne è…
    Sulle richieste, appunto, concordo: vanno bene se hanno un minimo di ragionevolezza. E in questo caso, si pure con un po’ di casino fatto da chi ha meno esperienza, alla ragionevolezza ci si è arrivati.
    Chi si mette in gioco non rimane in dormiveglia, ma sveglio, tranquillo. Almeno, parlo per noi.

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