Passi impressionanti… dei prezzi

prezzi_carburante_milano_10_02_2012Le accise, aumentate in conseguenza delle disposizioni della manovra Monti, spingono i prezzi della benzina oltre quota 1,8 euro al litro. Il costo dei carburanti continua così a crescere con un ritmo davvero sostenuto (complice anche il freddo, che ha fatto impennare la domanda di gasolio), trascinando in apprezzamento anche il prezzo del diesel, con conseguente riduzione della forbice tra i due carburanti. E intanto la verde “vede” quota 1,90 euro…

Rincari benzina: costeranno 100 euro in più a famiglia. La Repubblica, con un articolo a firma di Lucio Cillis, cerca di spiegare chiaramente cosa sta accadendo ai prezzi della benzina e, soprattutto, gli effetti dei rincari degli ultimi giorni sulle tasche dei poveri cittadini italiani, già messi a dura (durissima!) prova dall’ondata di aumenti di beni e servizi di quotidiano utilizzo.

“Gennaio si è rivelato un mese caldo sul fronte dell´inflazione, con un aumento tendenziale del 3,2 per cento e dello 0,3 per cento rispetto a dicembre” – esordisce il giornalista – “Ma anche per i prossimi mesi si prevedono incrementi importanti con forti aumenti per gli alimentari freschi e l´energia, e nuovi rialzi da record per i carburanti dopo il più 17,4 per cento della verde misurato dall´Istat a gennaio e l´incremento del 25 per cento per il diesel. Soltanto rispetto a dicembre, i listini dei carburanti sono saliti del 5%. Al netto di alimentari freschi e energia, l´inflazione di fondo (o core) non risulta però pesante e si ferma al +2,4 per cento se confrontata con l´anno scorso. Ma i nuovi rincari del petrolio e le accise sui carburanti che sono state alzate a gennaio in alcune Regioni, potrebbero già a febbraio segnare un pesante ritorno di fiamma dei prezzi”.

Per quanto ovvio, i pregiudizi maggiori saranno generati nelle tasche di chi viaggia molto: “Per chi viaggia in auto, magari per lunghi spostamenti, il 2012 sarà un anno da dimenticare. Ad esempio, nel giro di cinque anni un viaggio andata e ritorno tra Roma e Milano è cresciuto del 55 per cento, con un costo aggiuntivo di 44 euro. Ma anche per chi vive le città, fa un tragitto classico casa-ufficio o percorsi di medio raggio, saranno dolori. Servendoci di un esempio di Altroconsumo, prendiamo una coppia con due auto, una con serbatoio da 50 litri di gasolio, l´altra da 40 litri di benzina. Nella prima si fanno 4 pieni al mese, nella seconda 2 al mese. A conti fatti (vedi tabella), la coppia di coinugi, che all´inizio del 2011 spendeva 393 euro al mese tra gasolio e benzina, oggi spende un totale di 486 euro” – dichiara Cillis – “Circa 93 euro in più per ogni mese (rispetto sempre a un anno fa), quasi mille e duecento euro in più all´anno oltre ai costi fissi dell´auto (dai ricambi alle riparazioni) che rischiano, anch´essi, di crescere. In generale il pieno per un´auto a gasolio con un serbatoio da 60 litri oggi costa quasi 104 euro contro gli 83 di un anno fa. In pratica 21 euro in più, mentre lo stesso pieno di verde oggi sfiora i 107 euro contro i 90 euro di dodici mesi fa (un aggravio di 17 euro). Un salasso che le associazioni dei consumatori chiedono al governo di arrestare alleggerendo il peso delle imposte”.

Anche il trasporto merci rischia di essere fortemente penalizzato e, di conseguenza, anche i prezzi dei beni trasportati (si pensi agli alimentari nei supermercati) si apprestano ad accogliere nuovi apprezzamenti. “Il mondo dell´autotrasporto è uno dei più sensibili alle turbolenze dei prezzi del gasolio. I “padroncini” godono per la verità di un regime favorevole sulle accise che gravano sul carburante. Sgravi che però sono stati approvati dall´Unione europea e adottati da altri Paesi, Francia e Slovenia compresi. Ma nonostante questo i conti del settore non tornano. Come ricorda l´associazione di categoria Anita, il gasolio incide dal 25 fino al 30 per cento sui costi complessivi di ogni impresa. E aumenti dei prezzi nell´ordine del 20%, come quelli registrati negli ultimi mesi, possono mettere all´angolo le aziende. Tutte le merci trasportate, quindi, subiscono dei rincari ad ogni ritocco dei listini del gasolio. Un autotreno in media percorre 300 chilometri per effettuare una consegna e riesce a percorrere 2,8 chilometri con un litro. In pratica consuma 107 litri per ogni viaggio, con un costo fisso di 191 euro”.

Aggiornamenti della prima decade di febbraio: verde a 1,87 euro al litro

Proseguono ancora gli aumenti dei prezzi della benzina e degli altri carburanti. Secondo quanto riportato dalle ultime analisi di Quotidiano Energia, infatti, i prezzi raccomandati sulla rete carburanti nazionale aumentano su tutto il territorio nazionale, dimostrando una dannosa – ma prevedibile – omogeneità.

In particolar modo, i picchi sarebbero stati raggiunti in alcune zone del Centro Italia, dove la benzina ha toccato la soglia di 1,87 euro al litro, e si appresta a sfondare la soglia di 1,90 euro. Il diesel sembra invece confermare un gap a sua favore di 10 centesimi di euro al litro (1,77).

Complessivamente, invece, la media nazionale dei prezzi della benzina dimostra un valore che per la verde supera di pochi millesimi quota 1,79 euro al litro, e per il diesel sfora la soglia di 1,73 euro.

A rincarare le possibilità di ulteriori aggravi per le tasche degli italiani, il fatto che anche le quotazioni internazionali dei carburanti siano in continua crescita, sia a causa del freddo (che provoca una comprensibile crescita della domanda di carburanti per il riscaldamento domestico) sia per la crisi della Petroplus, che ha tagliato l’offerta internazionale delle raffinerie svizzere.

Nelle pompe bianche, gli sconti si aggirano intorno a 10 centesimi di euro al litro rispetto alla rete tradizionale.

Crescita del 15%. Secondo quanto affermato poco fa dall’Istat, i prezzi della benzina sarebbero cresciuti del 15,8% su base annua. Un incremento che legittima la crescente attesa per la liberalizzazione del settore, che potrebbe conferire un pò di ossigeno alle tasche dei consumatori italiani.

La forbice benzina – diesel. Il rincaro del diesel sta seguendo ritmi di apprezzamento superiori a quelli della benzina: la conseguenza è un pericolo accorciamento del gap tra il costo della verde e del diesel, addirittura azzerato in alcune aree italiane. Rincari che provocano un costo energetico maggiore di 114 euro per singola famiglia.
I prezzi di oggi. Stando alle rilevazioni effettuate da Staffetta Quotidiana, infatti, in tutta Italia il prezzo della benzina e del diesel starebbe aumentando con un ritmo davvero considerevole. Secondo il monitoraggio compiuto da QuotidianoEnergia, i prezzi della verde in modalità servito oscillerebbero tra i minimi degli impianti a insegna Esso, ai massimi negli impianti a insegna Tamoil. Per quanto concerne il diesel, invece, costi oscillanti tra quelli più convenienti nelle insegne IP, e quelli più salati su Total Erg. Il Gpl, infine, spazia tra la soglia minima di Eni, e quella massima di Shell.

E i no logo? I costi nelle c.d. pompe bianche sono ovviamente più abbordabili, ma il prezzo della verde, del diesel e del Gpl presso i distributori privi di insegna, stanno continuando a crescere. Sempre stando ai dati forniti dal monitoraggio di QuotidianoEnergia, infatti, il prezzo medio della benzina in un no logo si sta aggirando su 1,7 euro al litro, mantenendo comunque una sostanziale differenza con quelli delle insegne di principale mercato.

Tutta colpa delle accise? Nel corso del 2011, è la quinta volta che il Governo mette mano alle accise (la prima per il neoentrato esecutivo Monti). L’accisa sulla benzina è costì cresciuta di ben 14 centesimi al litro per la benzina, e di 17 centesimi al litro per il diesel nel corso dell’esercizio che si accinge a conclusione. Comprendendo anche l’Iva, il rincaro giunge a 16 centesimi di euro per la verde, e 20 centesimi di euro per il diesel.

Ma l’aumento della benzina non può essere solo colpa del fisco: le fluttuazioni delle quotazioni del greggio sono evidenti, così come lo sfavorevole andamento del cambio tra euro e dollaro.

E se i consumi calassero? Anche nell’ipotesi di un calo dei consumi di benzina e di gasolio, sollecitato da un rallentamento degli spostamenti a causa del caro-carburante e della crisi, le casse dello Stato non dovrebbero risentirne. Nel 2011 il calo delle vendite è stato pari all’1,3%, ma l’incremento del carico fiscale è stato addirittura pari al 9%, con incremento della spesa del 16%.

Un salasso per i consumatori. A fotografare lo scenario, definendolo “un vero e proprio salasso” è stato Gian Primo Quagliano, presidente del Csp. “I rincari del prezzo alla pompa, più che dagli incrementi del prezzo industriale” – sottolinea Quagliano – “sono stati alimentati soprattutto dal carico fiscale, che va all’erario”.

Cosa accadrà nel 2012. A questo punto occorrerà comprendere cosa accadrà nel 2012. Secondo i dati al 30 gennaio, il prezzo medio alla pompa è salito a quota 1,717 euro al litro, con incremento del 2,5% sui prezzi di fine 2011, mentre il prezzo industriale è cresciuto del 5,2%. Simile situazione per il gasolio, con prezzo medio a 1,685 euro (+ 1,9%), con prezzo industriale in sviluppo del 3,5%. La preoccupazione principale è ad ogni modo diretta al mese di ottobre, quando l’Iva aumenterà di 2 punti percentuali.

E le liberalizzazioni? “Sulla dinamica dei prezzi in gennaio nessuna influenza hanno potuto avere i nuovi provvedimenti adottati dal governo” – ricorda ancora Quagliano. Ma per il futuro? “Se effettivi saranno, si vedranno nei prossimi mesi. Va tuttavia sottolineato che l’intervento dell’esecutivo per i carburanti non ha puntato a ridurre direttamente i prezzi alla pompa, ma piuttosto a creare le condizioni per diminuire i costi per i distributori di carburanti nel presupposto che questa riduzione determini anche un calo dei prezzi al consumo”. Insomma, sembra proprio che non ci sia spazio per attendersi grandi ribassi dei prezzi…

fonte: vostrisoldi.it 10/02/2012

Un commento

  1. Se non chiediamo, e OTTENIAMO, un aumento URGENTE di almeno UN EURO per corsa tra un po’ lavoreremo per la patria!

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