Con o senza le parti sociali si va avanti

altan_stercoIl ministro del Lavoro, Elsa Fornero, va avanti con fermezza: l’esecutivo proseguirà comunque sulla riforma del mercato del lavoro, con o senza l’accordo con le parti sociali. Durante il nuovo incontro a Palazzo Chigi, al quale non ha partecipato il premier, Mario Monti, il ministro ha chiarito più volte che "il governo non intende perdere questo treno" e varerà la riforma "con o senza accordo entro due o tre settimane". E anche sulla riforma delle pensioni Fornero non vacilla: "Non si tocca, non voglio essere arrogante, ma ha determinato la riduzione dello spread", ha detto nell’incontro a Palazzo Chigi. Ma a catalizzare l’attenzione delle parti sociali è, ancora una volta, il dibattito sull’art.18. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia dice di condividere gli obiettivi del governo, ma sul licenziamento dice: "Il reintegro deve valere per tutti i casi discriminatori". Dai sindacati l’invito al governo a muoversi con cautela su questo delicato terreno e una frecciata al premier viene scagliata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: "Più che fare delle battute bisognerebbe indicare (ai giovani) quale strada il Paese intende intraprendere".

Riforma, con o senza dialogo. Si è svolto in un clima di collaborazione, ha riferito il ministro del Lavoro, il tavolo con le parti sociali: "L’incontro di oggi – ha dichiarato Fornero – non è rituale perché l’Europa, il mercato, noi e voi sappiamo che questa
è un’occasione per fare una cosa buona per il mercato, e che, se non la cogliamo, perdiamo". Tra governo e parti sociali "è un dialogo", ma l’esecutivo, ha ammonito Fornero, "farà di tutto per prendere il treno della riforma. Se lo facciamo insieme siamo contenti, altrimenti il governo cercherà comunque di farlo". "Saremo giudicati – ha aggiunto il ministro – dagli italiani che hanno subito esclusioni e non hanno avuto prospettive, appiattendosi su precarietà e basse aspirazioni".

Fornero ha proposto alle parti sociali un nuovo incontro tra 10 giorni, ricordando il "vincolo di tempo e di risorse" per fare la riforma: "Dobbiamo chiudere in due, tre settimane". Una riforma che non dovrà "costare di più alle imprese" ma dovrà, sottolinea ancora Fornero, "rafforzare la posizione dei lavoratori, sia di quelli che già lavorano che di quelli che lo cercano". "Il nostro è un disegno di grande respiro – avrebbe detto Fornero secondo fonti presenti a Palazzo Chigi -. L’obiettivo complessivo non è aiutare i lavoratori a discapito delle imprese o viceversa".

Il ministro ha ribadito a sindacati e industriali la volontà del governo di "distinguere la flessibilità buona da quella cattiva", primo di quattro obiettivo del governo. Gli altri tre sono una distribuzione uniforme delle tutele "sia nei segmenti di lavoro, sia nel ciclo di vita della persona", formazione e apprendistato, potenziamento delle politiche attive e dei servizi al lavoro. Fornero ha quindi aperto alla "flessibilità" anche nella trattativa. In alternativa ai tavoli, il ministro ha infatti proposto la costituzione di "gruppi di lavoro flessibili" per ragionare sui capitoli della riforma. "Abbiamo tempi stretti, pertanto il governo è disponibile a parlarvi congiuntamente o separatamente, già dalla prossima settimana" ha aggiunto il ministro, lasciando comunque a sindacati e imprese la libertà "di organizzarvi come credete".

Più tardi, intervenendo al Gr Parlamento, il ministro sull’articolo 18 ha spiegato che "non abbiamo né chiesto l’eliminazione, né l’abbiamo difeso così com’è. Valuteremo quali sono gli strumenti più appropriati per garantire l’ottenimento dell’aumento dell’occupazione e della crescita. Sotto questo profilo l’arbitrato è uno strumento buono", ha aggiunto.

Marcegaglia: "Art.18 solo per discriminazioni". La riforma del mercato del lavoro "è fondamentale Condividiamo completamente l’obiettivo di una maggiore occupazione e di un aumento dei salari", ha detto il presidente di Confindustria, che appoggia gli obiettivi del governo, soprattutto considerato che "l’unione europea, i mercati e gli investitori aspettano di vedere come faremo questa riforma". Ma si sofferma sulla questione dell’art.18, spiegando che "crea dicotomia drammatica, pesantissima all’interno del mercato del lavoro. Questo tema è posto, è sul tavolo” della riforma, ha sottolineato. Poi ha illustrato quali sono i casi in cui è indispensabile considerare il reintegro: "Pensiamo  – ha detto – che il tema del reintegro deve valere per tutti i casi di licenziamenti discriminatori o casi per cui la legge dice che il licenziamento è nullo. Ci sono casistiche molto chiare per cui la reintegra deve valere. È un fatto di civiltà. In tutti gli altri casi – ha aggiunto la leader degli industriali – dobbiamo diventare europei. Ci deve essere un’indennità di licenziamento". Infine ha aggiunto: "Il ministro Fornero ha parlato di licenziamenti per motivi economici, senza il tema del reintegro, ma solo con l’indennità di licenziamento. Il tema è sul tavolo".

La Marceglia, poi, ha parlato anche di cassa integrazione: "Sugli ammortizzatori sociali il ministro ha spiegato che uno strumento di cassa integrazione ordinaria e, questa volta anche su nostro suggerimento e dei sindacati, ha aggiunto anche di cassa straordinaria, che serve per ristrutturazioni e riorganizzazioni industriali, verrà mantenuto”. Non è mancato, infine, un riferimento alla dichiarazione di Monti sul posto fisso 1: "Non penso che il posto di lavoro sia monotono, ma bisogna prendere atto che in questa situazione il posto fisso non c’è più. Credo che Monti lo dicesse in questo senso", è stato il commento del presidente di Confindustria, alle parole del premier Mario Monti. "Penso – ha aggiunto – che Monti lo dicesse nella logica per cui per un giovane fare più esperienze è utile, arricchisce, crea più professionalità".

Bonanni: "Bene superamento di flessibilità negativa". "Se la flessibilità diventerà il perno della discussione, tutto diventerà più facile", nell’ottica di superare quella "negativa". Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al tavolo con il governo, giudicando "positivo che il ministro Fornero dia spazio a un accordo tra le parti sociali. Se da parte di tutti ci sarà buona volontà, allora si farà un buon lavoro". Tra gli obiettivi, ha sottolineato Bonanni, "c’è l’occupazione dei giovani con il superamento della flessibilità negativa attraverso più e maggiore formazione, il rilancio dell’apprendistato, l’incentivazione delle assunzioni. Su questi temi la Cisl sarà rigorosissima". In merito all’art.18, Bonanni ha detto: "Spero che in tutti ci sia l’idea che sia sbagliato mettersi in testa di far cadere un simbolo. L’effetto sulla gente sarà devastante. Invitiamo il Governo a usare molta cautela, perché siamo in una fase delicata". Poi ha assicurato: "Noi tratteremo fino alla fine, non daremo l’esca a nessun estremista che
aizzi allo scontro. Il governo faccia lo stesso”.

Angeletti: "L’emergenza è l’occupazione". Più duro il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che agli esponenti del governo avrebbe chiesto: "Ma si lavora per fare un accordo o solo per individuare soluzioni che poi il governo si riserva di valutare?". Poi Angeletti ha smorzato i toni, dichiarando di considerare "condivisibile l’idea di concentrare la discussione su metodi e strumenti per raggiungere questi obiettivi", però – ha poi aggiunto – "oggi abbiamo l’emergenza occupazione. Nel 2012 avremo 250 mila posti di lavoro in pericolo. Questa emergenza va affrontata con razionalità e urgenza". E il sistema degli ammortizzatori sociali – ha sottolineato – fino a ora ha funzionato e perciò andrebbe preservato". Angeletti ha anche chiesto di differire l’applicazione della riforma pensionistica perché "ha reso ancora più problematica la gestione dell’emergenza" occupazionale. Infine, sull’art.18: "Per licenziare ci vuole un giustificato motivo e l’onere della prova deve essere a carico dell’impresa. Altrimenti è un sopruso o una discriminazione".

Camusso: "Governo vuole ragionare su precarietà". ”Il Governo ha l’intento di ragionare sulle precarietà, a partire dalle partite Iva. C’è una flessibilità cattiva, che noi chiamiamo precariato”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che però ha detto di apprezzare lo sforzo del governo di cercare l’accordo: "Dobbiamo apprezzare l’intento del Governo che è quello di lavorare per trovare un accordo", anche se ha tenuto a precisare  che sulla crescita, da parte del governo, ci sono ”solo annunci e non risposte”.

Il segretario generale della Cgil ha poi affrontato il tema delle pensioni, dicendo: "Continuiamo a indicare al governo che la modalità con la quale sono intervenuti sulle pensioni ci apre molti problemi, occorre ragionare su questo". Infine, sull’art. 18, la Camusso si è limitata a dire: ”Le opinioni le conoscete. Confindustria si fa prendere un po’ la mano sulla scorciatoia dei licenziamenti, ma il problema non è quello". Poi ha aggiunto, lanciando una frecciata a Monti: "In questo momento ci sarebbero in Italia tantissime persone che sarebbero felici di annoiarsi, ma ce ne sono moltissime che non si possono annoiare perché stanno cercando disperatamente un posto di lavoro. Più che fare delle battute bisognerebbe indicare loro quale strada il Paese intende intraprendere”.

Le reazioni. "Non ci siamo proprio. Sulla riforma del mercato del lavoro il ministro del Welfare Elsa Fornero lancia diktat e tira dritto: finge di volere concertazione con i sindacati e con Confindustria, ma in realtà vuole solo fare presto e sbrigarsi a fare il colpo di mano volto ad abolire l’art. 18". Così il presidente del gruppo Idv al Senato, Felice Belisario, ha commentato quanto detto nell’incontro di Palazzo Chigi. "In realtà il governo fa il gioco delle tre carte perché ha già pronto un decreto nel cassetto e i tavoli di confronto con le parti sociali sono solo fumo negli occhi degli italiani". Il licenziamento per motivi economici è ‘inaccettabile’: lo sostiene Cesare Damiano, capogruppo Pd nella Commissione Lavoro di Montecitorio: "Nessuno rivendica più il posto fisso per tutta la vita, tanto meno i giovani, ma nessuno può tollerare – sottolinea Damiano – la precarietà e i bassi salari che caratterizzano oggi il mercato del lavoro. Al primo posto dobbiamo mettere risorse per la crescita, se vogliamo aumentare l’occupazione, e rendere più facili le assunzioni e non i licenziamenti: la proposta del ministro Fornero di consentire il licenziamento individuale per motivi economici, senza reintegrazione, non è accettabile".  ”Il tempo delle battute e degli annunci è finito per tutti. Il tema del lavoro è questione drammatica, per i giovani, le donne e una generazione di ultracinquantenni in un limbo tra mobilità, disoccupazione e pensione che non arriva” dice Rosy Bindi, vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente dell’Assemblea nazionale del Pd. "Hanno ragione i sindacati a chiedere al governo di non caricare sulla riforma del mercato del lavoro tutte le aspettative di crescita economica. È un tassello importante, ma non l’unico in una fase di acuta di recessione, nella quale è prioritario indicare risorse certe e misure praticabili per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo”, conclude.

fonte: repubblica.it 02/02/2012

13 commenti

  1. A volte penso di essere stato catapultato su Marte.
    Aiuto, qualcuno mi riporti sulla Terraaa!!!

  2. Attenzione amici saranno extraterrestri ma LORO comandano mentre voi non contate nulla.
    LA POLPA
    1) Controriforma delle pensioni, aumento iva, gasolio, tasse sulla casa, per fare CASSA, e controllo e blocco dei risparmi nelle banche a disposizione di futuri prelievi forzosi, i nostri soldi a garanzia verso creditori esteri del debito pubblico
    2) riforma del mercato del lavoro: abolizione ultimi residui di difesa dai licenziamenti, come ringraziamento per l’aiuto gentilmente prestato da PD e Cgil, gli utili idioti
    IL FUMO
    3) la compensazione per i fessi: gli show a Cortina e sui navigli e le liberalizzazioni ovvero la creazione di nuovi posti di lavoro nei taxi, edicole, distributori di benzina, e MOLTO MENO nelle farmacie, avvocati, notai ovvero la distruzione di altre decine dimigliaia di posti di lavoro. ( i nostri)

    Noi siamo fin dall’inizio la COMPENSAZIONE al massacro sociale: lobbisti, evasori, futura occupazione per i giovani. Questo è il gioco amici con buona pace dei nostri radiostrateghi.

  3. Se il governo riesce a rifilare quest’altro bidone ai sindacati (E CI RIUSCIRA’) sara’ la fine di PD e ulivo. Veltroni e Ichino verso la Margherita e gli altri verso Rifondazione e SEL.
    Questo probabilmente segna la fine delle speranze di Bersani di vincere le prossime elezioni e ritornano in corsa Berlusconi e Lega. Non so se sia un bene o un male e non mi interessa. Quello che mi preoccupa e’ che se questo governo ha QUESTA forza figuriamoci con la nostra liberalizzazione!
    Mi pare inevitabile che le carte da giocare restano:
    1- blocchi a oltranza
    2- le regioni impugnano contro il DL alla corte costituzionale
    2. nel frattempo NOI DOBBIAMO diventare una VERA lobby e creare Consorzi in ogni citta’ importante e poi muoverci da VERA LOBBY! E anche in questo caso la tempistica e’ fondamentale.
    Dobbiamo essere operativi PRIMA che la corte costituzionale emetta la sentenza, quindi si parla di alcuni mesi!
    Appena passa il DL (e temo passera’) bisogna partire SUBITO con la costituzione del consorzio!
    Saluti

  4. Quindi nell’ordine:

    OGGI:

    -i tassisti sono una lobby , sono cari e mafiosi e vanno disarmati oltre che affamati

    QUALCHE ANNO FA INVECE:

    -i neoliberisti selvaggi si inventano i contratti superflessibili (la legge che porta il nome del defunto Marco Biagi è del 2003).

    -le aziende capitanate da confindustria , ora che hanno la flessibilità, creano generazioni di precari ma nonostante la flessibilità la crescita sta a zero a distanza di dieci anni ;

    -il governo tecnico di oggi ,che arriva dalle stesse aule di chi ha applaudito e forgiato questa legge, dice che il precariato è un male ma che il problema vero sono i lavoratori privilegiati che hanno tutele e stanno riuscendo a farci pensare che è vero e hanno ragione.

    -il prossimo passo è fare in modo che chi ha un lavoro di qualsiasi tipo si ritenga un privilegiato.

    IL CERCHIO SI CHIUDE, CREARE UNA CATEGORIA PIU’ BASSA PER POTER DIRE A DISTANZA DI ANNI ( TANTO GLI ITALIANI NON HANNO MEMORIA) CHE CHI E’ NELLA NORMALITA’ E’ UN PRIVILEGIATO E QUINDI ABBASSARE TUTTI AD UN LIVELLO INFIMO.

    QUALE CATEGORIA STANNO CREANDO OGGI PER SPAZZARCI VIA DOMANI? NEL DDL SECONDO ME E’ GIA’ SCRITTO E NOI NON LO ABBIAMO ANCORA CAPITO.

    MA GLI ERRORI I PROFESSORI NON LI PAGANO MAI?
    DIREI DI NO PERCHE’ TANTO NON DEVONO NEANCHE ESSERE RIELETTI, POI TORNERANNO NELLE AULE A PENSARE A NUOVE TEORIE DA METTERE IN PRATICA SULLA NOSTRA PELLE QUANDO VERRANNO RICHIAMATI PER INETTITUDINE DEI POLITICI.

  5. Sul sito Assodemoscop:

    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANA CASARTIGIANI
    Giovedì 02 Febbraio 2012 23:19

    L’ Amministrazione comunale di Marsala ha iniziato le procedure per un aumento di licenze di Taxi e NCC.

    Dovevano essere 30, ma ora il Comune ne vuole assegnare 100, perchè così dice l’Amministrazione: “non doveva di certo arrivare Monti per capire che una buona economia può girare con una buona liberalizzazione dei servizi”.

    Amici lettori, ancora il decreto legge non è legge e già arrivano le prime avvisaglie per quello che sarà il trasporto pubblico locale. Noleggiatori con autorizzazioni rilasciate dal Comune di Roma sveglia che l’ora della miseria sta’ arrivando.

  6. MA GLI ERRORI I PROFESSORI NON LI PAGANO MAI?

    questi NON sono errori,ma scelte strategiche accuratamente ponderate (e caldeggiate) nel tempo ed in fase di attuazione oggi!


  7. ariete62:

    MA GLI ERRORI I PROFESSORI NON LI PAGANO MAI?
    questi NON sono errori,ma scelte strategiche accuratamente ponderate (e caldeggiate) nel tempo ed in fase di attuazione oggi!

    Se questi saranno errori o meno lo scopriremo tra una decina d’anni anche se noi ignoranti gia’ lo sappiamo cosi’ come sapevamo che il cumulo era un errore e i giuslavoristi economisti invece hanno dovuto farselo spiegare da noi….
    Mentre i milioni di precari che hanno voluto, ora, a distanza di dieci anni , sono loro stessi a dire che sono un errore ma per questo non pagano nè i modelli economici, nè chi ha pensato la legge ne’ chi la ha varata.


  8. Deltadudes:


    ariete62:

    MA GLI ERRORI I PROFESSORI NON LI PAGANO MAI?
    questi NON sono errori,ma scelte strategiche accuratamente ponderate (e caldeggiate) nel tempo ed in fase di attuazione oggi!

    Se questi saranno errori o meno lo scopriremo tra una decina d’anni anche se noi ignoranti gia’ lo sappiamo cosi’ come sapevamo che il cumulo era un errore e i giuslavoristi economisti invece hanno dovuto farselo spiegare da noi….
    Mentre i milioni di precari che hanno voluto, ora, a distanza di dieci anni , sono loro stessi a dire che sono un errore ma per questo non pagano nè i modelli economici, nè chi ha pensato la legge ne’ chi la ha varata.

    sono d’accordo su tutta la linea,purtroppo il popolo italiano a differenza di altri,es. quello francese,storicamente non si e’ mai ribellatto IN MASSA al potere costituito INTERNO (le battaglie piu’ significative sono contro eserciti di occupazione e fascio) e’ quindi poco incline a capire che se oggi tocca a te domani sara’ il mio turno,e’ l’individualismo italico che porta al :NON nel mio giardino e quindi a pensare IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO e chissene degli altri,fino a che non ti accorgi che ci sei dentro anche tu,purtroppo e’ gioco facile per il solito “dividi et impera” del governo di turno,che usa la tattica di additare al pubblico ludibrio la categoria scelta,per distogliere la massa dal piatto che gli sta sfilando da sotto al naso e nel ns.caso dare anche un messaggio,che NON esiste nessuno che puo’ ARDIRE a essere lasciato LIBERO di ricercare la sua minima condizione di sussistenza dignitosa,altrimenti come li metto sotto tutti gli altri?

  9. Nell’ottica europeista del rigore fino alla morte è decisivo che le differenze politiche tra i maggiori partiti candidati a governare spariscano. Il PD subirà la riforma del lavoro e perderà ogni residua caratteristica di sinistra. Come li chiama Khoolaas, gli utili idioti saranno idioti fino in fondo e verranno smembrati. Perchè un altro processo fondamentale è la costituzione in Italia di un PPE o CDU alla tedesca che comprenda una parte di PDL, il terzo polo e una parte del PD. Le opposizioni devono diventare marginali e l’alternanza inutile. La grosse koalition alla tedesca è il modello politico della nuova Europa, conquistata col debito e non coi panzer.
    Dal lato socio economico l’applicazione delle teorie neoliberiste in salsa pseudotedesca deve ottenere, per fare un piacere ai soliti, la proletarizzazione dei ceti intermedi e la riduzione del costo del lavoro mettendo alla fame intere categorie. La precarietà deve diventare la regola, anche per non avere una vita monotona. Invece di puntare all’equità attraverso il miglioramento delle condizioni si mira all’equità al ribasso, meno diritti e meno reddito per tutti e se sei un autonomo e non ci rientri, allora vendi ai manager che ci pensano loro…
    Ma la baracca funziona? I consumi che crollano? Le merci invendute? Con quali soldi comprare le auto tedesche? E i bisogni reali delle famiglie? I giovani (sfigati)? Il progresso tecnologico e scientifico? Credono davvero che l’Italia debba diventare l’area euro che fa concorrenza alla Cina? Oppure che basti espropriare le licenze ai tassisti e buttarsi sui servizi per far impennare il PIL? Come compensazione siamo abbasta scarsi.
    Quando la recessione sarà diffusa e intollerabile, cosa dovrà succedere per continuare a campare? Basterà tirare fuori le ricette da New Deal? O dovremo deciderci, al di là del potere costituito, a iniziare a scegliere cosa è bene per il nostro futuro attraverso l’auto organizzazione dei cittadini?

  10. Caro marztix, niente da dire sulla tua analisi. Adesso pero’ dobbiamo difenderci con tutti i mezzi! da quelli “duri” e, siccome penso non basteranno, credo che ci dobbiamo ORGANIZZARE per fronteggiare gli squali in arrivo! Dobbiamo diventare piu’ squali di loro! Noi siamo in 5000 e siamo gia’ operativi sulla piazza. Loro prima di mettere assieme una flotta come la nostra fanno in tempo a morire!
    Allora torno sull’idea lanciata dalle pagine del “pappagallo”! CON-SOR-ZIO!!!!!!
    Dobbiamo convincerci che TUTTI UNITI ci fanno un baffo! Ma dobbiamo fare presto. Bisogna che quando “LORO” arriveranno sul “mercato” si trovino “la concorrenza” di un’organizzazione MOLTO piu’ forte di loro! E vedrai che o gli passa la voglia o dovranno quanto meno venire a patti!
    Questo blog e’ utilissimo per raccogliere idee, iniziare a stendere una bozza di statuto, diffonderlo e alla fine approvarlo come base da sottoporre a TUTTI i colleghi convincendoli che puo’ essere l’ultima linea di difesa “legale” all’attacco (e forse della salvezza) della categoria.
    Saluti

  11. Ma di cosa vi preoccupate?!?! Va tutto bene!!!! Oggi in centrale c’erano colleghi che allegramente parlavano delle prossime vacanze estive!!! “Tu dove vai in vacanza? Ah..vai lì… Io ci sono stato una volta… Quest’anno invece vado all’estero…” Di solito quando assisto a questi bei quadretti domando se sanno cosa stiamo passando, ma vederli così felici e sorridenti non ho voluto interrompere questo momento così idilliaco…

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