Italiener, pizza spaketti und mantolino

fantozzi_polpetteI tassisti, seppure confusi, non mollano. Anche oggi i taxi funzioneranno a singhiozzo — a Roma senza rispetto dei turni — perché il provvedimento del governo non convince. Le sigle sindacali, 23 in tutto, sembrano viaggiare su strade diverse anche se, oggettivamente qualche successo la categoria l’ha portato a casa. Basterà? C’è uno sciopero, lunedì, che incombe e tanta agitazione da Nord a Sud d’Italia. Il tema è talmente caldo che il premier Monti ha preferito glissare, in conferenza stampa, passando la palla a Catricalà. A lui è toccato entrare nel dettaglio di misure che sembrano l’apoteosi del compromesso. Fino al punto da risultare oscure a quanti, nelle piazze, hanno tramutato la preoccupazione in scontro. Come a Genova, dove è stato bloccato il centro ed è stato aggredito un operatore di TeleNord; a Roma, dove l’animato confronto con i giornalisti è stato interrotto dalle forze dell’ordine; a Napoli, dove il dissenso è diventato occupazione del San Carlo e liste di proscrizione dei ‘crumiri’ affisse in aeroporto; a Milano, dove un conducente al lavoro è stato assalito, picchiato e rapinato da un collega poi arrestato. Blocchi stradali, insulti e determinazione a non mollare: al Circo Massimo l’intera giornata di attesa e confronto è diventata una serata di incertezza.

Le aperture contenute nel provvedimento sono diverse, forse ancora di più di quelle che Monti avrebbe voluto. Ma in favore dei tassisti si sarebbe mosso, come una corazzata l’intero Pdl, fino a consiglio dei ministri in corso. Al primo punto il divieto di cumulo delle licenze. L’alternativa avrebbe finito con il favorire i grandi gruppi a scapito dei singoli. E’ un successo della categoria come pure quello che vede i poteri affidati ad un’Authority molto svuotata e costretta ad operare di concerto con i Comuni. In questo quadro e con attenzione al singolo territorio, saranno stimate le licenze necessarie. Sono previste, inoltre, «compensazioni tangibili» per i tassisti dei comuni nei quali si deciderà di aumentare le auto bianche. Anche l’extraterritorialità sarà valutata insieme ai comuni. Argomento oscuro il part time che coinvolge la stessa vettura affidata a due operatori diversi e con due diverse licenze.

La base si interroga e attende di valutare, i sindacati prendono tempo. Loreno Bittarelli: «Attendiamo il testo definitivo delle misure varate dal governo per studiarlo bene. Mi sembra comunque importante che venga tolta la possibilità di avere più licenze intestate ad un unico soggetto e che l’Authority assuma funzioni non più legislative ma di indirizzo e controllo».

Enrico Bossa di Cna Fita: «Un giudizio complessivo è prematuro ma è positivo che si preveda una valutazione territoriale dei bisogni». «L’Authority non può decidere per i comuni e non può avere un potere esecutivo ma di vigilanza. Approvare norme del genere significa favorire la deregolamentazione selvaggia che porterà solo sfruttamento, caporalato, evasione fiscale e perdita dei diritti dei lavoratori». Così il segretario nazionale della Unica-Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe. Per oggi ancora agitazione in attesa delle valutazioni approfondite. In molti sono determinati ad andare avanti: «Come in Sicilia».

fonte: qn.quotidiano.net 21/01/2012

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