Gli agnelli sacrificali

Titola Repubblica: ” Il Premier LIBERALIZZAZIONI IN SETTIMANA” E subito dopo ” E I BENZINAI ANNUNCIANO SETTE GIORNI DI SCIOPERO”. Scorriamo l’articolo: “Monti si incontra con il Presidente del Consiglio UE Van Rompuy a Roma, incassa grandi elogi per i risultati straordinari che ha conseguito e ancora di più per quelli che conseguirà”. “L’Italia va nella giusta direzione” dice  Van Rompuy.  A cominciare dal pacchetto liberalizzazioni che il Premier vuole varare a breve chiosa il giornalista.  E Monti: “E’ CRUCIALE PER RIGUADAGNARE LA FIDUCIA DEI MERCATI. MI AUGURO CHE QUESTO PIANO SI POSSA REALIZZARE IN TEMPI BREVI”. Ecco il punto Il debito pubblico italiano viene retrocesso a BBB+, IL CHE SIGNIFICA CHE MOLTI OPERATORI INTERNAZIONALI DOVRANNO LIBERARSI DEI NOSTRI TITOLI DI STATO E QUINDI SICURAMENTE NON COMPRERANNO NELLE PROSSIME ASTE, e le liberalizzazioni di tassisti, benzinai, edicolanti, farmacisti, diventano la salvezza dele paese, come un mese fa le pensioni, l’aumento dell’IVA, delle accise sul carburante, la reintroduzione dell’ICI detta IMU e via tassando.

Dopo le parole di ieri del ministro Fornero “i tassisti non si aspettino molto, questo governo è deciso a compiere scelte impopolari” e dello stesso Monti che definisce le proteste “scontate” diciamo prudentemente che l’incontro di domani non si apre sotto buoni auspici. Viene quasi il sospetto che le proteste facciano comodo, siano benviste in Europa come segno di impegno reale. Ma che razza di Europa è mai questa? E chi sono davvero gli ispiratori dei “tecnici” salva-cresci-Italia, semi- sconosciuti al grande pubblico fino a due mesi fa e che adesso parlano con sufficienza delle nostre vite? L’unica certezza è che vanno d’accordo con Confindustria e con le grandi banche  ma non con i lavoratori autonomi. Benzinai, tassisti, autotrasportatori, edicolanti, farmacisti piccoli esercenti, tutto ciò che si frappone fra il grande capitale, la grande distribuzione e i mitici consumatori. Residui medievali, come sembra pensare la parodia italiana della scuola ultraliberista di Chicago e non solo. Ma se siamo fantasmi anacronistici e patetici perchè si preoccupano tanto di noi?

7 commenti

  1. Sicuramente le proteste fanno comodo, per trarre un determinato giudizio di superficie. Provate a mettere uno spettatore frettoloso davanti a due scrivanie, una ordinata con documenti, penne e tagliacarte in ordine e l’altra con pile di documenti dappertutto e in assoluto disordine: lo spettatore distratto (o che è stato distratto ad arte) si farà di certo l’opinione che chi siede alla seconda scrivania sia un gran lavoratore , mentre chi siede alla prima ha così poco da fare che trova il tempo per mettere tutto in ordine. Ho la netta impressione che si cerchi di mostrare all’Europa solo una moltitudine di scrivanie in disordine… o no?

  2. Proteste? Noi non abbiamo ancora iniziato a protestare.
    La Fornero piange per i pensionati mentre se li lavora da dietro ma quelli come noi che in pensione non ci andranno mai la fanno diventare improvvisamente spietata.

  3. Grosso agurio alla ****** di passare a **** ***,****** sociale,non puo’ trattare le persone come carne da macello,odiosa

  4. Chiedete a Monti di liberalizzare la casta dei “baroni”.
    I baroni sono i professori universitari(di cui lui fa parte) che hanno una cattedra e che hanno si loro dei privilegi e un potere molto forte.
    Condizionano la vita di migliaia di laureati intelligenti e con mille idee positive per il nostro paese facendoli lavorare come precari a 800 euro al mese per i loro comodi se non vizi.
    Il modello del precario ipersfruttato non solo lo conoscono molto bene ma lo applicano altrettanto bene da parecchi anni,

    Perche’ non provare a prendere contatti anche con loro per unirvi nella lotta o per prendere spunti e sottolineare il loro diabolico modo di costruire un mondo migliore?

    http://www.studenti.it/universita/inchieste/inchiesta_assistenti.php

  5. @ giorta
    Allora facciamo così: organizziamo quello che oggi si chiama un flash mob. I tassisti e i precari laureati si preparano a fare una lezione sulle proprie materie, tassisti e altri che hanno voglia di ascoltarle si radunano e tutti si recano alla Bocconi per svolgere le lezioni in qualche aula. Almeno si incomincia a liberalizzare anche l’università.

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