La crisi “sforna” tassisti eccellenti e boriosi

banchieretassistaUsa, crisi. Ex-banchiere tassista, ”devi farcela con quello che hai”

NEW YORK – Mentre gli indignati protestano in tutto il mondo contro gli squali della finanza, e ci si chiede cosa otterranno, c’e’ chi di quella categoria di quattrinari ha fatto parte per anni e dopo aver perso il lavoro per la recessione ha deciso di rimboccarsi le maniche e passare ad altro. Uno di questi e’ Scott Curtis. Curtis ha lavorato a Wall Street per un quarto di secolo, ha fatto un sacco di soldi e gli ha persi quando e’ stato licenziato a causa della crisi. Ma invece di scendere in piazza per una protesta (a parte Roma) tutto sommato inutile, ha riposto nell’armadio cravatte regimental e vestiti a doppiopetto ed e’ tornato sul mercato. Ma quale mercato? Da banker a tassista. ”Non e’ solo un modo per guadagnare, ma anche una strategia di marketing”,

racconta Curtis al New York Times: ”Tornero’ a Wall Street”. Il suo curriculum infatti e’ appeso sul sedile posteriore del Yellow Cab giallo e l’ex operatore di borsa e’ convinto che trasportando tante persone ogni giorno ci siano piu’ possibilita’ di incontrare un nuovo datore di lavoro. Per Curtis, quarantasettenne divorziato con due figli, guidare per la citta’ e’ il modo migliore per sponsorizzare se’ stesso. E sembra non essere il solo ad aver avuto questa idea. Secondo la ”Taxi and Limousine Commission”, la richiesta di licenze e’ cresciuta del 10% dall’inizio della crisi. Oltre a Curtis tra i nuovi driver ci sono anche altri ex paperoni di Wall Street, come Janet Wilkinson, fino a un anno fa dipendente di Jp Morgan, o Herb Reyes, ex-direttore finanziario, che ora passa le giornate guidando un taxi giallo in giro per Manhattan. ”Finchè va male – ha dichiarato la Wilkinson – ce la devi fare con quello che ti è rimasto”. Da ”master of the universe” a tassista? Solo in America.

Fonte: Blitzquotidiano – 17/10/2011

15 commenti

  1. Strategia di marketing? Ma mi faccia il piacere! E’ solo un modo per guadagnare, punto e basta. L ‘eccesso di orgoglio rende ridicoli.

  2. Sicuramente lo scopo principale è quello di guadagnare, però lo stiamo leggendo anche noi su queste pagine, forse forse un pizzico di marketing lo ha fatto.

  3. in effetti, tra un taxista ed un magazziniere, quello che ha più possibilità di conoscere persone che gli potranno essere utili per i più svariati motivi, è il taxista. Ha trovato un modo per lavorare portando a casa 2 soldi e per farsi pubblicità ; )

  4. e’ solo questione di tempo e……ci fara’ l’abitudine anche lui,non preoccupatevi,non solo la morte e’ 1 livella,anche la vita,BENVENUTO TRA DI NOI CARO!

  5. Io comunque lo capisco per esperienza diretta. Quando a 50 anni sei alla ricerca di un lavoro dopo 25 anni di esperienza nella progettazione di dispositivi elettronici di ogni genere e ti senti rispondere che sei un dinosauro oppure che l’esperienza maturata non te la possono pagare, cominci a porti delle domande. Dopo un anno come professionista con P.IVA nell’ambito della consulenza, di progetti me ne hanno proposti tanti ma con pagamenti a babbo morto e quindi capisci che non puoi fare da banca ai tuoi clienti. Dopo riflessioni non indolori nell’ambito familiare abbiamo deciso con mia moglie di provare con l’attivita’ di tassista. Da cinque anni io e mia moglie lavoriamo e riusciamo, anche se con fatica, a mandare avanti la famiglia. La tipologia di lavoro richiede un impegno fisico intenso ma e’ diventato parte della nostra vita, se non altro non siamo piu’ colpiti dalle ansie che ci stavano accorciando la vita (sempre che le liberalizzazioni non …). Scusate se mi sono raccontato e sono stato prolisso ma credete, non sono l’unico.

  6. baobabit » Io, tassista per caso, ti capisco. La tua storia, la mia, sono comuni a molti colleghi “non più giovani”

  7. Da ricerche fatte su internet, Janet Wilkinson più che dipendente di JP Morgan, sembra sia stata la vice presidente, fatta eccezione per un caso di omonimia con persona di rango inferiore.
    Che si sia messa a fare la tassista mi lascia parplesso: anche per lei rappresenta una operazione di marketing spregiudicato o l’ ultima spiaggia dopo il pesante tracollo?

  8. Qualcuno se ne accorge finalmente: il mondo taxi sta cambiando velocemente e diventa sempre più un rifugio, ma questo segna solo la profondità e l’ampiezza della crisi sociale e umana che stiamo attraversando. Per consolare baobabit, Leonardo e me stesso ricordo che dopo la rivoluzione sovietica a Parigi conti, duchi e principi facevano o i portieri d’albergo o .. i tassisti. Peccato che i cosidetti rappresentanti della categoria, anzichè capire la ricchezza di competenze e di intelligenze disponibile non certo grazie a loro pensino solo ai loro miseri interessi di bottega e questo sarà il motivo per il quale presto o tardi ci spazzeranno via. Nel frattempo schiena dritta e orgoglio: non siamo schiavi ma persone indipendenti e coraggiose. Il banker si fotta

  9. Piangendo, scioperando, manifestando, o distruggendo auto e botteghe di chi non c’entra non si risolve nè la crisi nè il lavoro. Ma siamo sicuri che tutti questi indignadi che pretendono diritti e che non trovano lavoro lo abbiano davvero cercato?!? certo, finchè PRETENDONO il lavoro che piace a loro…mai sentito parlare di gavetta? Vi parla qualcuno che ha mollato l’università a metà perchè a 21 anni si era inventato un lavoro che gli permetteva un gran stipendio, e che a 27 è saltato per aria finendo MALISSIMO, e per vivere è finito a fare (RINGRAZIANDO la PROVVIDENZA, e non rognando) lavori che fino a 5 anni prima neppure pensava esistessero….magazziniere, venditore aspirapolveri, fattorino, contadino, STALLIERE….(unico italiano tra 50 stranieri del centro ippico…ma vi assicuro che a spalare m**** si guadagna MOLTO BENE!). E a 41 anni posso dire di averne passati 35 da precario,tra co.co.co. e nero, perchè se avessi avessi PRETESO l’ assunzione.. bè, forse sarei morto di fame. E poi, dopo che qualcuno mi ha proposto di fare cap e bollettone, 6 mesi di schiavo ncc a 5€ l’ora, notte, giorno, domenica, natale…. poi un bel giorno c’è un bando, provo a farlo, (PROVO senza nesuna illusione), e dopo 20 mesi di magazzino precario a scaricare casse (so 3 lingue, diplomato e mezza università) MI REGALANO UNA DELLE AMBITISSIMe licenze di cartone!!!!!!!!!!!!(e da 7 anni sono in piazza….con 7 anni di contributi andrò in agognata(da altri) pensione forse a 75 anni…E RINGRAZIO DIO, L’ODIATO ALBERTINI E ME STESSO per tutto ciò.
    MORALE: Piangendo, scioperando, manifestando, ma sopratutto PRETENDENDO sarei morto di fame…e anche storcendo il naso o snobbando lavori…..e anche sperando nei proclami politici…e anche aspettando che PIOVA DAL CIELO….
    Questa storiella della mia strana vita è per consigliare a tutti quelli in difficoltà o disoccupati o licenziati o precari, di rimboccarsi le maniche, farsi il culo SEMPRE e non disdegnare lavori che sembrano umilianti ma in realtà….( come stalliere 9orex6giorni= 1500(!)€mese+appartamentino gratis sopra le stalle…in nero tutto. ok…e il futuro? e le garanzie? e i diritti? e la mia dignità di acculturato? CHI SE NE E’ FOTTUTO, LA FAME MI HA CONSIGLIATO IL MEGLIO, in mancanza di sindacati o genitori benestanti o amicizie importanti…… RAGAZZI, giovani….non credete a chi vi fomenta a pretendere diritti che non sono mai esistiti GRATIS….lottate, ma non in strada….lottate x voi stessi, xchè la costanza e la buona volontà viene SEMPRE premiata. Il mio miglior augurio è, oltre ad avere coraggio, fiducia in sè stessi( e io non sono mai stato bravo in ciò), e UMILTA'(indispensabile all’inizio del lavoro, tanto quanto l’AMBIZIONE)….:Pensate con la VOSTRA testa, basatevi sulle VOSTRE forze…e NON permettete a NESSUNO(tantomeno a qualche politicante vetusto borioso e saccente) di condizionare le VOSTRE scelte….è vero oggigiorno è dura, come lo era nei ’90, come nei’ 70, ma MOLTO MENO DURA che nei ’30, e così retrocedendo…. BUON LAVORO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  10. La morale è anche che dopo 15 anni di bassa ma comunque remunerata (in magazzino asmontare bancali potevo fare più ore e guadagnare MOLTO di più del mio papà impiegato a stipendio fisso)manovalanza ho avuto la ENORME fortuna di vincere la licenza, risparmiando soldi e sbattimenti del tremendo mutuo (che comunque avrei intrapreso comprandola perchè ormai era il lavoro che volevo fare)….mi considero un MIRACOLATO, ma prima o poi, se ci si sbatte, la ruota gira x tutti….un mio amico muratore rumeno(che adesso ha una officina wolkswagen) mi ha detto nuna frase importante un giorno che mi lamentavo della sfortuna….”La fortuna NON esiste…la FORTUNA te la costruisci TU poco a poco….”. C**** quanto è vero. Scusate la confessione fiume, ma avevo voglia di condividere la mia esperienza, perchè la vita è questa, gioie, dolori sbattimenti, confronto. E tanta, tanta fatica, ma sempre dipende da NOI.

  11. il mio benvenuto al soggetto in questione era volutamente sarcastico,visto il TAGLIO dell’articolo,la ex professione del novello di buone speranze(ex banker con curriculum esposto per auto-marketing)in questa categoria E’ PIENO di esperienze lavorative che NULLA hanno a che fare con questo mestiere,ME COMPRESO,1 ragione in piu’ per difenderlo cosi’ com’e’!

  12. Sierra 15, benvenuta la tua storia, tranne il fatto che il problema delle licenze di cartone è politico non individuale per elementari criteri di equità e giustizia fra lavoratori che fanno parte della stessa categoria e condividono lo stesso destino collettivo. Se liberalizzano o ne mettono a concorso altre 2.000 che posizione prendi? Albertini lo odiamo tutti, lascia perdere. Ma hai ragione sul fatto che dobbiamo tirarci su le maniche e che nessun lavoro è umiliante, a parte quelli che si basano sullo schiavismo degli altri o sulla propria prostituzione di ogni genere. Ma che cosa diavolo c’entrano gli indignati? E perchè non dovrebbero scendere in piazza? Meno male che qualcuno lo fa e preparati a farlo anche tu se provano a distruggerci la categoria, perchè da soli non andiamo da nessuna parte.

  13. Hai perfettamente ragione, occorre difenderlo con le unghie e con i denti. Quando leggo le richieste di Confindustria riguardanti la liberalizzazione del nostro settore come condizione necessaria per lo sviluppo del sistema Italia provo molta rabbia. Questo perche’ Confindustria ha ottenuto negli anni scorsi l’introduzione dei contratti di flessibilita’ di ogni genere come obbiettivo per la crescita economica e l’impiego giovanile. Le agevolazioni sono state enormi e adesso si puo’ assumere come apprendista fino all’eta’ di 30 anni. Non vi sono stati controlli sull’impiego vero degli assunti con questi contratti insomma la deregulation piu’ totale. Il risultato e’ non e’ stata una crescita economica ma il raggiungimento dell’italia al primo posto in Europa per la precarieta’ del lavoro giovanile. La sig.ra Marcegaglia e compagnia hanno risparmiato fior di contributi e come risultato oggi abbiamo aziende che, nonostante non abbiano problemi economici, chiudono in Italia e aprono nell’Est Europa. Se adesso diamo retta alle richieste della Marcegaglia non credo proprio che il risultato sia diverso anzi, si distruggera’ quel poco che ancora funziona nel nostro settore a fronte di interessi di parte di coloro che a gran voce richiedono queste liberalizzazioni.

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