Un servizio pubblico di seconda categoria

Interrogazione da parte di una consigliera comunale di Lugano a riguardo dei tassametristi (meglio sarebbe “tassisti”, ma tant’è) ticinesi, i quali sono discriminati e trattati letteralmente a pesci in faccia negando loro l’utilizzo delle corsie riservate. La parte più interessante è questo passaggio: “assimilandolo negli obblighi ai dipendenti pubblici”. Questa frase mi porta ad una riflessione: abbiamo gli obblighi dei dipendenti pubblici per quanto riguarda la prestazione di servizio, il decoro, l’istruzione, il comportamento, le tariffe (al pari degli stipendi pubblici sono prefissate e ingabbiate), ma non abbiamo niente (o quasi) dei diritti loro concessi. Perché?


TicinoLiberoSuperflua l’osservazione che il servizio taxi sia la carta da visita di una città. Lugano, come le maggiori città ticinesi, ne cura il decoro regolamentandolo con una Ordinanza che obbliga il tassametrista ad avere requisiti di professionalità, macchine adeguatamente equipaggiate, tariffe chiare e stabilite dall’Autorità, comportamenti standardizzati ed aree di sosta definite in base alle 2 categorie di appartenenza. Un tale controllo da parte dell’Autorità , una tale stretta sottomissione tolgono al taxista l’autonomia lavorativa propria del libero professionista assimilandolo negli obblighi ai dipendenti pubblici.

Tale controllo è lecito e doveroso perché un servizio taxi mal funzionante danneggia l’immagine della Città. Non si comprende quindi perché Lugano si limiti a dettare ordini e non favorisca questo servizio, permettendo anche ai taxi l’utilizzo di tutte le corsie preferenziali che sono state realizzate per favorire il servizio pubblico, attualmente solo sfruttate dalla TPL, dall’ARL e dagli autopostali. Sono ancora in essere le polemiche per l’apparizione di tali corsie che di fatto tolgono fluidità al traffico veicolare, sottraendo carreggiata in strade già strette di per sé..da momento che ci sono, utilizziamole al meglio! A causa del traffico congestionato per la maggior parte della giornata, i taxisti sono costretti a percorrere pochi chilometri in tempi inaccettabili con un tassametro che conteggia la tariffa in base alla lunghezza del percorso insieme al tempo di percorrenza. Va da sé che la fattura presentata al cliente sia spesso irragionevolmente alta, ci siano polemiche per il pagamento, accuse e sospetti di disonestà, tensioni e alla fine pessima immagine per Lugano. Peccato, perché in Lugano le corsie del bus sono proprio nei punti nevralgici: via Balestra, Trevano, Franscini, Magatti, Besso, Corso Elvezia…

I tassametrista sono confrontati con problematiche che rendono la professione difficile e non attrattiva, tra cui la recente apparizione di “abusivi” del taxi , provenienti oltre frontiera, che hanno cominciato illecitamente a trasportare clienti sul nostro territorio. Per la maggior parte dei casi entrano normalmente come macchine NCC, scaricano clienti ma poi ne riprendono altri in Lugano trasportandoli come fossero taxisti autorizzati, spesso con la connivenza del personale degli alberghi. Il problema è già nel mirino della Polizia, sono effettuati controlli e multe, ma il disagio dei taxisti per la sottrazione del lavoro è grande.

Sulla base di quanto esposto, tenendo conto dell’importanza di questa categoria per l’immagine della Città, risulta necessario e intelligente fornire al tassametrista tutti i mezzi perché lavori in modo efficiente, poco costoso e fedele. Pertanto si chiede al lodevole Municipio:

  1. Quando intende permettere ai tassametristi l’utilizzo delle corsie preferenziali? Nelle maggiori città del mondo questo avviene già!
  2. Nell’ottica di favorire questa professione, il Municipio intende studiare delle misure atte a rendere attrattivo il lavoro dei tassametristi ( permettere l’acquisto del carburante alla pompe utilizzate dalla Polizia di Lugano, partecipare all’acquisto di autovetture standard, magari elettriche, equiparare i taxisti a dipendenti pubblici per cassa malati e cassa pensioni..)?

Con ossequio Alessandra Noseda

fonte ticinolibero.ch 13/11/2011

2 commenti

  1. Vedo che tra tassisti e tassametristi (!) poco cambia. Svizzera e Italia: due popoli, una faccia. Loro non sono mica liberalizzati? Manco sono liberi di andare sulle preferenziali!

  2. Una considerazione che forse va controcorrente analizzando l’uso che è consentito delle preferenziali in CH:
    Non ci sono:
    furgoni postali
    -moto-motorini-biciclette
    -porta valori
    f-urgoni telecom
    -furgoni A2A
    -furgoni RAI, SKY, etc.
    -mezzi di soccorso NON in emergenza
    -auto di persone disabili o loro accompagnatori senza -disabile a bordo
    -non ci sono le guidaMI
    a questo punto se sono riservate solo al trasporto di linea non darle in uso ai taxi può avere una logica “teutonica” , qui da noi usando una logica “maccheronica” le usano tutti ed alle volte sono più scorrevoli le corsie ordinarie o le vie laterali, vedi corso 22 marzo.

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