Trasporto locale: rimodulazione tariffaria

Rivoluzione tariffaria al via in Lombardia per quanto riguarda il trasporto locale. Da martedì 1 febbraio, infatti, come annunciato ormai da diverse settimane, arrivano gli aumenti del 10% sulle tariffe del trasporto pubblico, penalizzato dal taglio di 82 milioni imposto dal governo. Ma insieme agli aumenti scatteranno anche riduzioni che consentiranno ai pendolari che usano il treno e i mezzi pubblici in città, un risparmio del 30% sull’abbonamento mensile, viaggiando con un unico biglietto in tasca. «Ritocchi» che interessano i pendolari delle ferrovie regionali – circa 650 mila – e quelli (360mila circa) che viaggiano su autobus extraurbani.

GLI AUMENTI – Innanzitutto gli aumenti. Qualche esempio: il mensile Milano-Lodi (o Pavia) passerà da 54,5 a 60 euro; il Milano-Brescia da 76 a 83,50. Il «Trenomilano», sempre per Brescia, da 93,5 a 102. Ma contemporaneamente entreranno in vigore nuovi ticket agevolati che «garantiranno – ha annunciato il governatore Roberto Formigoni – addirittura la riduzione dei costi del trasporto pubblico per alcune categorie di persone», come i pendolari a più lunga percorrenza e le famiglie, oltre a «introdurre una vera e propria integrazione tariffaria» sui mezzi di tutta la regione.
La Regione ha infatti cercato di contenere i tagli e di «aiutare» i viaggiatori con una serie di agevolazioni: l’abbonamento mensile per tutti i mezzi della regione a 85 euro (per i primi 6 mesi, poi sarà a 99); il viaggio gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni accompagnati da genitori, nonni, zii o fratelli maggiori e sconti per i giovani sotto i 18 anni se altri familiari sono abbonati; la formula treno-città per abbinare all’abbonamento al treno quello ai mezzi urbani dei capoluoghi con il 30% di sconto.

LE AGEVOLAZIONI – Da martedì, dunque, ha infatti spiegato l’assessore alle Infrastrutture e trasporti della Lombardia, Raffaele Cattaneo, si potrà acquistare un unico «tesserone» – «Ovunque in Lombardia» – cioè un abbonamento mensile integrato per viaggiare su tutti i trasporti pubblici, dai bus urbani a quelli extraurbani, dai tram alle metropolitane, dai treni suburbani e regionali fino ai battelli sul lago d’Iseo e le funicolari di trasporto pubblico. Il prezzo lancio dell’abbonamento sarà, appunto, di 85 euro, che diventerà 99 a regime. Si potranno anche richiedere «Trenocittà», l’abbonamento integrato per i pendolari che usano il treno e i mezzi pubblici nelle città capoluogo della Lombardia e «Io viaggio in famiglia», con sconti sull’acquisto di abbonamenti per le famiglie con più figli e il viaggio gratis sui mezzi pubblici per i minori di 14 anni accompagnati da un familiare. Il «tesserone» mensile sarà disponibile anche in versione giornaliera (15 euro), mentre le versioni per due, tre e sette giorni potranno essere acquistati dal prossimo marzo.
«Per il 40% degli utenti lombardi, quelli che fanno viaggi più lunghi, i ritocchi si tradurranno in un risparmio, mentre il 60% avrà una maggiorazione del 10%, ma sono coloro che spendono meno per viaggiare», ha detto Formigoni.

NUOVI RINCARI A MAGGIO – Inoltre, la delibera del Pirellone dello scorso 29 dicembre prevede un altro aumento del 10% all’inizio di maggio «nel caso in cui le aziende raggiungano obbiettivi di qualità del servizio che saranno individuati con successivo atto della giunta». Sull’abbonamento di febbraio, intanto, potranno chiede il 20% di sconto i viaggiatori di 15 delle 31 direttrici ferroviarie lombarde: quelle su cui, nel novembre scorso, non è stato rispettato l’indice di affidabilità. In pratica ci sono stati molti ritardi, notevolmente più che nel mese precedente: a gennaio, infatti il bonus era scattato soltanto su quattro linee. «A fronte della diminuzione delle risorse e dei tagli considerevolissimi previsti dalla finanziaria -ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni presentando le nuove tariffe dei trasporti- noi, unica regione d’Italia, abbiamo deciso di non tagliare alcun servizio, anzi abbiamo aumentato le linee ferroviarie con 328 treni in più al giorno».

LE PROTESTE DEI PENDOLARI – Intanto, sul loro sito ) i viaggiatori continuano a raccogliere firme e proteste. Mentre arrivano note polemiche anche dalla Cgil e dal gruppo Pd della Regione: nella denuncia dei redditi del 2010 non sarà più possibile mettere in detrazione gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Quello sconto varato dal governo Prodi nel 2007 «valeva» fino a 47.5 euro.

fonte corriere.it 31/01/2011

3 commenti

  1. Adesso vediamo se le varie associazioni di consumatori faranno tutto il putiferio che hanno fatto con noi per i nostri 20-30 centesimi di aumento (corrispondenti ad un 2% di aumento contro un bel 10% del trasporto pubblico da incrementare nuovamente a maggio), fa niente se l’ RC auto aumenta del 40% e il carburante pure, luce e gas anche, il canone rai pure … loro possono, sono i tassisti che non possono

  2. Rachele, le Associazioni di consumatori sono un soggetto politico. Alcune addirittura fanno le liste elettorali (dimostrando, con il palesarsi, almeno un po’ di coerenza). Non ho mai visto il tirapiedi di qualcuno protestare contro il proprio capo. Ovviamente, magari complice questa “crisi” (più correttamente, impoverimento definitivo), spero vivamente di essere smentito.

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