Non fotograferò gli abusivi perchè…

In riferimento al post precedente, abbiamo ricevuto da Luca un commento che  secondo noi merita maggior risalto: le questioni poste da Luca sono molto importanti e molto gravi per certi aspetti. Questo dovrebbe fare riflettere tutti quanti come la strada della deriva sia già stata da tempo imboccata e come sia pericoloso percorrerla fino in fondo…

Caro TaxiStory, per quanto inizialmente ritenessi di poter accogliere la "stravagante" richiesta di farmi fotografo, con il passare dei giorni ho concluso che me ne guarderò bene. Il tutto per ragioni di fatto e di principio. Iniziamo da quelle di fatto: sappiamo dunque che la situazione è esplosiva, risse e pestaggi sono parte di questa annosa storia e dovrei anche muovermi di soppiatto e furtivo scattare fotografie degli impuniti? Così il primo di loro che mi vede si mette in posa con una mazza chiodata prima di calarmela in mezzo agli artistici occhi di fotografo? No, grazie, non ci tengo. Che un’autorità pubblica mi induca a correre un rischio per ottenere il rispetto di un mio diritto calpestato è abbastanza preoccupante. E ora la ragione di principio: mi sta bene dover fornire prove a supporto di un’accusa, c’è una razionalità in questo, nel senso che altrimenti potremmo denunciarci vicendevolmente e costringeremmo la pubblica autorità a sostenere immense spese per accertare ogni volta un briciolo di verità. La questione nota come"onere della prova" è di quelle importanti da definire e a seconda dei casi spetta all’accusatore o all’accusato. Però nel caso di specie è a tutti evidente l’abuso perpetrato a Linate, la prova è palese, marchiana, fatta di uomini e lamiere in mostra quotidianamente laddove non potrebbero stare! Queste ragioni di fatto e di diritto, che evidentemente non sfuggono nemmeno all’autorità pubblica, m’inducono a concludere che non farò fotografie. Ma mi fanno anche capire che ancora una volta si preferisce la via bizantina alla chiarezza. Si potrebbe ben chiedere ai tassisti di non proseguire oltre con le loro lamentele e che gli abusivi di linate sono tollerati perché tengono famiglia; si avesse almeno l’onestà di porre la questione in modo corretto, invece si preferisce tracheggiare e vessare ulteriormente una categoria con richieste bizzarre. Ancora una volta, grave segno dei tempi, persone miti vedono calpestata una loro legittima aspettativa e devono assistere impotenti al trionfo della pervicace prepotenza di chi bellamente non vuole rispettare le regole. E le autorità responsabili di una mediazione che cerchi di comporre interessi tra loro contrastanti sta a guardare! Non farò fotografie e come faccio da anni, non farò neanche caso all’abusivismo. Certo che verrebbe da non far caso nemmeno a tutte le prescrizioni che mi sono imposte in quanto tassista e alle quali, comunque, rispondo diligentemente perché credo nei valori civili della convivenza nel rispetto delle regole e del dialogo. 

Luca.

Un commento

  1. Bravo Luca, condivido ogni singola considerazione, certo che rimane comunque il senso di frustrazione di chi le regole le rispetta e si vede bellamente vessato da chi le stesse regole non le rispetta, nonchè da una certa stampa che ha fatto della disinformazione la propria effige.

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