Il Buon Natale di Milano

Non molti gli studenti manifestanti a Milano, circa 300, ma sono comunque riusciti a mandare in tilt il traffico cittadino. Il corteo contro la riforma Gelmini è partito in mattinata dalla statale, decidendo di marciare verso via Padova, simbolo della Milano multietnica.
Come preannunciato, il corteo non era autorizzato e le prime scintille sono scoppiate quasi subito, al primo incontro con il cordone della polizia schierato a poche centinaia di metri dall’ingresso dell’ateneo. Le varie soste necessarie a concordare il percorso da seguire hanno creato gravi difficoltà al traffico del capoluogo lombardo, bloccando di fatto la circonvallazione interna, una delle arterie principali. Fermare il traffico è quindi diventata una strategia ben precisa, tanto che il corteo ha “sostato” ogni volta che incontrava un centro nevralgico o un incrocio di una certa importanza. In alcuni casi gli studenti hanno sfilato tra le auto ferme invitando gli autisti a suonare il clacson e trovando non pochi sostenitori. Solidali alla manifestazione anche gli immigrati di via Crespi, una delle zone più multietniche della città, che si sono affacciati da finestre e balconi applaudendo allo slogan “siamo tutti clandestini”.

fonte: cronacalive.it 22/12/2010

2 commenti

  1. Logicamente una protesta deve creare un disagio, è un modo per farsi sentire.
    Non dimentichiamo che la libertà di un individuo non deve minare la libertà di un altro.

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