New York , per i tassisti un codice di abbigliamento

Nella città della "grande mela" un tassista dovrà cominciare a badare al suo abbigliamento e al suo look generale, in modo da avere un aspetto più professionale. Sono in arrivo le divise anche per loro? No, per carità! L’America è pur sempre l’America…

Anche se i clienti non prestano molta attenzione a come il loro tassista è vestito, la città di New York vuole che i suoi taxi driver abbiano massima cura del loro aspetto. D’altronde siamo in una delle capitali mondiali della moda e anche i tassisti devono cedere. Il New York Times riporta che la Taxi and Limousine Commission sta progettando un nuovo codice di abbigliamento per i tassisti che li obbliga ad avere un “look professionale”. Le regole attuali vietano le canottiere, i top senza maniche e i pantaloni corti, per i trasgressori multe salatissime. “Convincerli a vestire nella maniera corretta non sarà facile", ha detto David S. Yassky, presidente della Commissione.  "Vogliamo comunque sottolineare che esiste un codice di comportamento e quindi anche di abbigliamento". Molti tassisti, abituati ad andare a lavoro senza badare troppo al loro aspetto, si sono detti sorpresi quando hanno saputo dell’esistenza di un codice di abbigliamento, ma allo stesso tempo non disdegnano l’idea di un certo rigore. Zack Doganay, 32 anni, guida il suo taxi in giro per la città con maglione di lana arancione Ralph Lauren, una sciarpa blu e scarpe oxford. "Se ho rispetto per me stesso, ricevo più rispetto anche dagli altri” ha dichiarato sulle pagine del Ny Times.(…)

 Fonte: America24.com – 27/11/2010

9 commenti

  1. Bella questa: ci mettono su a guidare gli ultimi poveri disgraziati appena arrivati negli States, pakistani, indiani, cingalesi a 5$ l’ora di guadagno netto e poi pretendono anche il decoro? Sono proprio curioso di vedere i prossimi mesi i risultati.

  2. se non ricordo male si parlava di una divisa in occasione dell’expo anche per noi..morale la gente pretende belle auto e pulitissime,tanta cortesia dagli autisti,professionalità,magari con indosso una bella divisa,pos,parlare lingue straniere…e non pagare un c..o!! robytaxi

  3. Il mio moderatore ha perfettamente ragione, ma l’intervista l’hanno fatta a Zack Doganay e Jimmy Hyacinthe: nomi e cognomi mi sembrano “molto americani” e molto poco indiani, non credi? Le solite interviste pilotate…come da noi.

  4. Se mai dovessero obbligarci a mettere la divisa, mi farò 5/6 piercing, un tatuaggio devastante, mi tingerò i capelli di verde con cresta da punk annessa ma avrò una divisa impeccabile.

  5. Qualche tempo fa spiegavo al cliente a bordo il perchè del pos…del dover imparare l’inglese della possibilità in futuro di una divisa. Lui molto gentilmente dopo avremi detto che la strada che avevo scelto era la più giusta: “sa non vorrei fraintendesse la mia considerazione: pos inglese tutto bello, va bene, ma se trovassimo un po’ meno di traffico sarei più contento. Anche se lei parlase solo il milanese!”
    E se lo dicono i clienti.
    Apparire non essere è quello che importa.

  6. vedi Attilio, questa è la conferma di quanto si afferma da tempo: politica locale e cittadinanza sembrano vivere su mondi molto distanti fra loro

  7. Sono d’accordo con te, bisognerebbe far fare il tassista per un anno a chi ne parla senza sapere come funziona il lavoro, sia politici che utenti.
    Forse le cose cambierebbero!!

  8. Il problema per il tassista di notte non è essere in grado di parlare l’inglese……ma trovare l’inglese che sia ancora in grado di parlare….

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