Facciamo i bravi

Ieri 22 novembre alle ore 17.45 ero alla guida della mia micra in Via Rombon – cassanese di Segrate Milano.
Un donna alla guida del suo taxi targato ******* non ha condiviso un mio sorpasso e ha incominciato a suonare ripetutamente il clacson.
Al semaforo eravamo sulla stessa corsia, ho cercato di essere indifferente al suo sguardo e la taxista ha insistito nel dirmi: "apri il finestrino faccia di c**o come ca**o guidi con questa faccia che hai anche se la vuoi dare nessuna se la prende" e altre provocazioni che non ricordo.
A questo punto le ho detto : Lei che fa la taxista si rende conto che è volgarissima……… e lei ha continuato a dirmi vattene stro**a vai a fare in c**o………
Ora, io sono una donna di 55 anni che vado a lavorare tutti i giorni in macchina da oltre 30 anni e ho sempre badato alla mia tranquillità anche quando ho incontrato persone irruenti e di ogni altro genere… mi sono sentita veramente male e non mi rendevo conto di come quella donna aveva reagito in una maniera così volgare e arrabbiata.
Ma voglio dire alla signora taxista di ieri di stare molto attenta alle sue schifose espressioni che provocano anche la persona più calma e che può incontrare altra gente non come la sottoscritta che a seguito delle sue provocazioni le rispondono adeguatamente e rischia veramente male…………………………………………
Signora taxista lavori con la sua rabbia che ne ha tanta nel cuore.
Sono ancora una volta delusa della nostra società e di come devi continuamente controllarti per salvarti la pelle.

Email firmata A.A.
 

9 commenti

  1. Mi sento di chiedere scusa io alla signora per il comportamento arrogante e stupido della nostra collega.
    A cosa è servito? A sfogarsi? Non è meglio un pò di palestra o un hobby qualsiasi?
    Inoltre in questo periodo storico in cui non sai mai chi incontri, o non sai la situazione morale di chi incontri, certi attegiamenti oltre che inutili e dannosi, sono anche pericolosi.
    Stefano Magatti

  2. Ciao cara collega, ho letto il tuo racconto e condivido le tue affermazione, ma se lanci un sasso devi avere anche il coraggio di non ritirare il braccio altrimenti la tua storia potrebbe sembrare inventata o raccontata solo dalla tua parte. Esistono nomi e cognomi e numeri civici.
    steve

  3. Cara Signora,
    mi permetto di rispondere alla sue rimostranze sul comportamento della collega che ha descritto nella mail riportata nel blog.
    Sono, come può ben immaginare, un tassista che lavora a Milano e che spesso si confronta con utenti della strada maleducati che, per il solo fatto che guidi un taxi, si sentono in dovere di mandarti a quel paese.
    Mi sento di scusarmi a nome di tutti i tassisti, e sono tanti, che operano onestamente e correttamente nel traffico milanese senza inveire contro gli altri utenti della strada.
    Sono certo che non ci giudicherà male, visto che guida da oltre trenta anni sa benissimo che operare per 10 ore per 5, 6 ed a volte 7 giorni alla settimana mette a dura prova i nervi di chiunque.
    Sono d’accordo con Lei su come sia sempre più difficile controllare una rabbia che a volte sfocia in atti a cui è impossibile porre rimedio, mi permetto di ricordare il caso dell’infermiera romena morta a Roma e del collega morto a Milano in seguito a reazioni spropositate per fatti che possono comunemente accadere.
    Quindi Le chiedo pazienza ed un briciolo di comprensione, e di nuovo scusa a nome mio e penso della maggior parte dei colleghi.
    Se, come penso, non ha modo di leggere il mio commento spero lo inoltrino alla sua attenzione.
    Attilio

  4. Caro Stefano del commento nr.2, ti è sfuggito sicuramente che la signora che ha raccontato l’accaduto NON E’ UNA COLLEGA, ma una comune automobilista.

  5. Mi unisco alle scuse unanimi alla Signora da parte di tutta la categoria…per fortuna non siamo tutti uguali e la stragrande maggioranza di noi si impegna quotidianamente a tenere alta la bandiera del senso civico.
    Mi auguro che il raptus della collega sia stato solo un momento di debolezza e non la norma per lei

  6. posso dire che detta cosi sembra che òa scrivente della lettera voglia descrivere la nostra collega come una volgare pazza isterica che per un nonnulla abbia usato con toni minacciosi epipeti quasi irripetibile.essendo del mestiere posso dire che ci sono delle persone che circolano con la propria automobile che,con tanta classe e leggerezza,compiono manovre talmente pericolose e gratuite(il bello senza rendersene neanche conto),che fanno esplodere di rabbia anche un professionista della strada come un tassista.la signora anziche fare la finta tonta al semaforo poteva benissimo alzare la mano scusandosi o chiedere spiegazioni del perchè di quel gesto..mi sembra che l’iniziativa non le manca!! chissà che manovra avrà fatto!!! robytaxi

  7. Mi associo ad Attilio e Robytaxi: pur scusandomi insieme a tutti per questo “malinteso”(non mi sembra molto di più rispetto ad aggressioni e risse ormai all’ ordine del giorno e a volte purtoppo con conseguenze fatali)’, ripeto alla signora che certi comportamenti dei “privati”(e ci metto assieme motoscooteristi, ciclisti, pedoni) farebbero scappare la pazienza anche a quel Sant’uomo di GIOBBE. E questo accade per almeno il 70% delle 10 ore di turno, sommato agli innumerevoli insulti spesso gratuiti…é vero che siamo “(ragazzi non trovo davvero la parola esatta) COMUNALI”, e quindi dobbiamo mantenere un contegno e un’immagine,ma non siamo robot. Siamo soltanto lavoratori come tutti gli altri, coi nostri pregi e difetti, virtù e debolezze. Rispettateci, siamo semplicemente uomini…come voi.

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