Arrivano i lupi

wolf_howl_md_whtLa difficile partita che si gioca sulle strade delle grandi città vede protagonisti i tassisti. Una categoria tradizionalmente corporativa che punta tutelare interessi ormai radicati nel mestiere del trasporto persone: le licenze, originariamente concesse a titolo quasi gratuito dai Comuni, sono diventate una sorta di buonuscita per chi decide di lasciare questo lavoro. Le licenze dunque si pagano e a caro prezzo: si tratta di decine di migliaia di euro per poter entrare in un business che si rivela poco concorrenziale rispetto agli altri Paesi industrializzati. Nell’agosto scorso un vero e proprio colpo di mano della maggioranza ha di fatto bloccato una sia pur timida liberalizzazione del settore. Un emendamento contenuto nella legge di conversione del dl 138 ha di fatto escluso i taxi "dall’abrogazione delle restrizioni". La deregulation, quindi, parte in salita. Oggi i Comuni hanno le armi spuntate e difficilmente potranno emettere nuove licenze per rafforzare il servizio. Ma il governo Monti ha già inserito nella sua agenda la questione.  fonte: repubblica.it 23/11/2011

19 commenti

  1. Avete notato anche voi che chi scrive (il più delle volte C…..E) riguardo il nostro mondo in questi ultimi giorni oltre alla solita “Penna Armata” di Sora Emma, ci si mette anche “La Repubblica”? Chi sa come mai?

  2. No, dai, ‘sto qua è un giornalista che normalmente si occupa di gastronomia ed il caporedattore gli ha detto di fargli un pezzo sui taxi.

  3. Marco, ma i cosiddetti rappresentanti della categoria leggono taxistory? E Repubblica? A me hanno rotto i ******* col loro silenzio e la loro inettitudine. Non saranno certo i soliti noti con il loro Gigantesco conflitto di interesse quelli su cui fare affidamento fra poco. E siccome è della nostra pelle che si parla, la dobbiamo difendere noi, quelli che guidano tutto il giorno. Aspettarsi qualcosa da gente che passa il tempo in comodi uffici a contare i dobloni è semplicemente da pazzi

  4. La cosa bella e’ che Repubblica, come tutti gli altri giornali, ricevono dallo stato, e quindi da noi, un bel pacco di euro di sovvenzioni. E a questo non rinuncieranno mai. Se non si tratta di privilegiati che cosa sono ?.

  5. il “giornalaio”: – migliaia di euro per poter entrare in un business che si rivela poco concorrenziale rispetto agli altri Paesi industrializzati –
    sbaglierò, ma ho sempre pensato che metter su una qualsiasi attività economica, talvolta abbia un’iniziale un costo economico, in particolare quando viene rilevata un’attività già avviata.
    Poi, leggendo meglio l’articolo, il riferimento agli altri paesi industrializzati, non riferito, è ovvio, ai disastrosi fallimenti di Grecia e Irlanda (esempi da non imitare, poveretti), bensì ai paesi dove ha funzionato (sarebbe stato utile che li avesse citati, forse non lo sa, o forse non ci sono …).
    Allora esclamo ECCO !!! ho capito, quel “giornalaio” vive in altra dimensione astrale, ha sbagliato ad inviare l’articolo ad un giornale terrestre del 2011, forse lui vive in un virtuale mondo parallelo e in un’epoca simile al nostro ‘ottocento o inizio ‘novecento, quando, quasi, non esistevano i trasporti, bus, treni, aerei, almeno non come intesi oggi, e i primi pionieri conducenti di veicoli da piazza, forse non avevano il contingente chiuso, perchè le auto erano talmente poche, che chiunque l’aveva veniva autorizzato a farlo.
    Per fare un adeguato articolo, dovrebbe entrare in un’apertura astrale e venire a visitare questa nostra dimensione, forse capirebbe tutte le inesattezze che ha inviato, per errore, ad un giornale del 2011.

  6. Khoolaas » Per quello che so io si sono già attivati per sondare le intenzioni del governo. E fin qui tutto bene.
    Quello che non mi piace è il silenzio. S-I-L-E-N-Z-I-O di tutti! Non c’è un solo comunicato ufficiale che sia uno. Niente. Tomba.
    Non pretendiamo che passi qualche comunicato tramite taxistory, che Dio ci scampi dalla gara a chi è più bravo e a chi arriva prima a dire qualcosa ai poveri tassisti che stanno col colon in mano, ma almeno uno straccio di comunicato su qualche muro di aeroporto! Un comunicato via radiotaxi ai soci (costo zero, tanto per risparmiare), un accenno a qualcosa sui loro siti…
    L’unico documento che conosco è questo link dove si sproloquia su depauperamenti, dequalificazioni e precarie condizioni di lavoro e che chiude con una mezza promessa che in futuro (FORSE) si faranno ricognizioni ed analisi comparative.
    Parole tante, costrutto niente.
    Documento: link

    Dimenticavo una cosa: sì, anche loro leggono taxistory, inutile negarlo facendo i preziosi, lo leggono e a qualcuno sta letteralmente sulle palle che noi esistiamo, ma noi esistiamo solamente perché c’era un vuoto di informazione e avevamo una voglia matta di sapere qualcosa di più che le sbrodolate di parole inutili che leggevamo sui vetri delle pensiline e che poi puntualmente venivano ripulite dagli addetti ai lavori. Quindi ci siamo messi insieme per creare un qualcosa che soddisfacesse non tanto un bisogno di autoaffermazione fine a se stesso, ma la nostra sete di informazioni, tanto per non essere “quella cosa che viene dopo il volante” come dice Raffaella (chi la cosnosce sa che mi riferisco a lei).
    Tutti assieme e dico tutti perché taxistory non è fatto solo da Leonardo e Marco che a volte sono solo dei redattori, ma è fatto da tanti colleghi (e non) che collaborano. E questa è la vera soddisfazione.

  7. esemplare, meraviglioso. il P.S. Marco 7, non era da dimenticare e hai fatto bene ad inserirlo.
    una domandina sibillina, Raffaella dice:
    1. non dobbiamo essere quella cosa che viene dopo il volante.
    2. siamo quella cosa che viene dopo il volante.
    quale delle due ? mi ha incuriosito e penso anche altri che non sanno. sarebbe lecito sapere ?

  8. La solita storia, questi cosiddetti giornalisti fanno leva sui più consolidati luoghi comuni per aizzare contro la categoria il popolino che il più delle volte non sa nemmeno come si svolge il nostro servizio più che altro c’è da chiedersi chi stà dietro a questi burattini e soprattutto non mi stancherò mai di ripetere che i nostri sindacati dovrebbero affidarsi ad un buon legale per affrontare di volta in volta a suon di querele gli attacchi quasi quotidiani a cui siamo sottoposti.

  9. Visto l’accanimento con cui Repubblica ci tira in mezzo quasi quotidianemente, e per di piu’ con articoli che rasentano il ridicolo per pressapochismo e qualunquismo, inizio a pensare che il governo non ci abbia tra i suoi obbiettivi, o non tra i primi, ma certa stampa stia facendo di tutto perche’ vi entriamo a pieno titolo!!! Rigurdo le nostre associazioni di categoria o sindacati che dir si voglia, a volte mi chiedo se non sarebbe meglio che la maggior parte di loro non esistesse…

  10. marco. uniti nel proprio lavoro e liberi di poter rivendicare i propri diritti possiamo farcela. diversamente, saremmo costretti a diventare quella cosa che……. Per costruire occorrono tanti alleati e la nostra forza é la coesione, non permettiamo ai nuovi architetti di distruggere la nostra amata casa.

  11. Bravo Marco e bravo Leonardo, capisco molto bene che questo spazio possa dare fastidio ad alcuni elementi, ma devono rassegnarsi e capire che il loro lavoro (sic!) e’ sotto gli occhi di tutti. Il punto gigantesco e’ che varie associazioni/ sindacati nel caso di liberalizzazione hanno solo da guadagnarci, se da 1000 soci passo a 2000 raddoppio il fatturato. Punto. Posso anche fare la scena di protestare o fare finta di indignarmi ma sotto sotto penso al catalogo delle barche e a cosa comprarmi per le vacanze in sardegna, triste realta’ per noi che invece stiamo tutto il giorno sulla strada a mangiare pane e veleno. Perche’ diciamola tutta, qui dobbiamo difendere un lavoro che e’ pure un lavoro di mer.a, in cui passi ore a innervosirti aspettando clienti che arrivano sempre piu raramente e fanno corse sempre piu corte, altro che privilegiati

  12. Tecnica della comunicazione dice che se si vuol far fare una cosa ad un Governo, bisogna dare notizia
    1. che il Governo lo vuol fare (questo caso)
    2. che il Governo nega di volerlo fare

    Chi dà queste notizie senza comunicazioni del Governo, appartiene a questa categoria. Secondo me.
    Ovvio che, se ci riesce, dirà “l’avevo detto”.

  13. Taxi pisa, la candidata da te citata non mi sembra sufficientemente colta per meritare una citazione, ma è interessante il tuo interrogarti su corpo e anima, mente e materia, spirito e forzalavoro. Di sfuggita si può osservare che se per le neuroscienze tale dualismo che ha nutrito 3000 anni di filosofia non esiste, a me piace immaginarmi come un ente che non si esurisce in una PET o una TAC.E comunque il ruolo che interpreti in un dato momento non ti esaurisce amico mio, sei tassista, ma anche padre figlio marito amante consumatore sognatore stronzo e filosofo al tempo stesso. MArco. come si diceva il problema è politico: l’ho scritto e riscritto per quel che vale è dalla politica che dipende ahimè la nostra vita perchè facciamo un lavoro su CONCESSIONE, SU LICENZA. Il comunicato ci dice che finalmente anche i commercialisti hanno scoperto il benchmarking, l’Europa, il capitale. Ottimo. Nel frattempo prepariamoci a fare come i greci, anzi peggio.

  14. Se le cose non vanno per il verso giusto dai radiotaxi ce ne possiamo andare. E al posto delle associazioni si va dal commercialista. Taglio netto: ZAC! Se qualcuno pensa di ingrassare con strani giochetti è meglio chiarire subito la situazione. Niente giochetti o la pagnotta si sbriciola

  15. Khoolaas ok, hai fatto centro, condivido filosofia e materia, non era importante la miss a me ignota.
    pensi che:
    siamo servizio da esercitare previo concessione ?
    siamo attività economica da esercitare previo licenza ?
    l’una o l’altra sono la stessa cosa ?
    Per il resto non sono pessimista per possibili manovre verso di noi, perchè credo sia stato già fatto il massimo e forse, i sindacati non riescono a sapere niente, proprio perchè al governo stavolta non parlano di noi.

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