Libertà di riunione e assemblea

assembleaLe misure della manovra di questo governo, hanno evidenziato un ragionevole dubbio sull’applicabilità delle disposizioni sul trasporto pubblico locale non di linea (taxi e NCC). Se ad una prima lettura non si ravvisavano segnali di pericolo, una lettura più approfondita ha suggerito che la nostra categoria è chiamata in causa, pur non in modo esplicito. Il passato ci ha insegnato a prestare più attenzione alle leggi scritte “ad arte” e spesso la nostra diffidenza ha avuto ragion d’essere. Anche in questo ultimo caso sono emerse fortissime perplessità. La proclamazione dello sciopero per il giorno 16 dicembre è stato il primo e unico atto di mobilitazione della categoria. La proclamazione è stata immediatamente contestata dalla Autorità Garante per il controllo sugli scioperi, poiché in contrasto con una manifestazione del TPL già proclamata in pari data, ovvero non possono sussistere due manifestazioni che limiterebbero il servizio di trasporto pubblico, arrecando gravi disagi per l’utenza. In passato si sono verificate analoghe condizioni ed è sempre stata la categoria tassisti a giungere al compromesso del differimento (svolgimento in altra data). La data di sabato 17 dicembre è per noi ridicola, anticiparla non è possibile, posticiparla ulteriormente una inutile follia. La velocità con cui questo governo procede nell’ iter di approvazione ci impone di accorciare i tempi, come ben sanno anche le nostre organizzazioni sindacali. Detto questo è perfettamente inutile su questo blog inneggiare a forme di protesta estreme: noi amministratori di TaxiStory non lo faremo mai, nè sosterremo i commenti che si orienteranno in tal senso, come già avete potuto accertare in queste  ultime ore.  Il diritto di sciopero non è un diritto assoluto, ma regolamentato in taluni casi da norme molto restrittive, dato che coinvolge altri interessi sociali, e specialmente quando gli operatori pubblici offrono servizi di base, la cui interruzione metterebbe a rischio la vita, la salute e la sicurezza della popolazione (non è il nostro caso). Pensiamo invece alla libertà di riunione, di associazione,  di assemblea come diritti inalienabili a disposizione dei lavoratori. Nessuno li potrà mai contestare!

Il diritto alla libertà di associazione è garantito dai trattati internazionali relativi ai diritti umani, anche se trova migliore definizione nel diritto internazionale del lavoro, in riferimento al suo particolare legame con la possibilità per i lavoratori di difendere il loro status economico e sociale.

  • Diritto alla riunione pacifica
    Tutela il diritto di riunirsi pacificamente, che non dovrebbe essere mai negato se non in situazioni che mettono a rischio la sicurezza nazionale e la sicurezza pubblica. Non garantisce il diritto di riunione nei casi in cui questa sia violenta, anche se i principi internazionali si preoccupano di limitare l’uso della forza da parte delle autorità in caso di riunioni pacifiche ma anche non pacifiche. Si richiede infatti alle forze dell’ordine di usare la forza solo come ultima alternativa, in proporzione alla minaccia espressa e in modo da causare il minor numero di feriti e di danni.
  • Nessuna limitazione a tali diritti è permessa se non per motivi di sicurezza nazionale e sicurezza pubblica
    Non si può derogare a questi diritti se non per specifiche ragioni quali la sicurezza nazionale e la sicurezza pubblica. Gli stessi trattati non definiscono i parametri ai quali è necessario attenersi per stabilire tali limitazioni, ma la giurisprudenza posteriore, soprattutto quella della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si è per lo più basata su un’interpretazione restrittiva che permette agli stati unicamente di negare la fruizione di questi diritti in situazioni del tutto eccezionali.
  • Diritto di assemblea
    Lo Statuto dei lavoratori all’art.2 riconosce il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea all’interno dei luoghi di lavoro nel limite di 10 ore all’anno per ciascun singolo lavoratore, anche se tale limite può essere innalzato da specifiche disposizioni previste dal Contratto collettivo nazionale di riferimento. Durante la partecipazione alle riunioni, tuttavia, i lavoratori hanno l’obbligo di garantire la continuità delle prestazioni lavorative indispensabili nelle unità operative di appartenenza.

Riferimenti:
harea.org
impresalavoro.eu
wikilabour.it
statuto dei lavoratori
costituzione italiana (art.18)
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (art.11)

8 commenti

  1. sono stanco….chiarezza…..voglio sapere che succedera al mio e nostro futuro…..non si puo vivere cosi….non molliamo!!!!

  2. Ok. Assemblee continue per chiarire la situazione fino a quando non lo riterremo opportuno

  3. Quindi mi sembra di capire che il giorno 16 Dicembre 2011 ci sarà un’assemblea? in attesa dello sciopero come da regolamentazione normativa?

  4. Così si di


    Simone:

    Quindi mi sembra di capire che il giorno 16 Dicembre 2011 ci sarà un’assemblea? in attesa dello sciopero come da regolamentazione normativa?

    Così si dice.

  5. Nel diritto di assemblea, e chiaro che io non possa guidare allo stesso tempo.E giusto riunirsi come consentito dalla legge e discutere le nostre percezioni della situazione magari a Linate o se preferiamo in san Baila.Dove ci vediamo?

  6. Ho chiuso i commenti perché inevitabilmente si vira alle “assemblee spontanee”. Se e dove ci saranno assemblee spontanee non spetta taxistory dirlo. Chiamate gli amici sindacalisti e parlatene con loro. Per quel che mi riguarda mi riunirò in assemblea spontanea appena ce ne sarà una.

  7. Un’idea di Simone:

    Lancio un’idea:
    credo che non mancheranno disagi (purtroppo sia per noi, sia per chi ha bisogno di noi), e per rivendicare, ma sopratutto far conoscere il nostro disagio in funzione di scelte scellerate da parte di pochi potenti, sarebbe il caso di usare tutti i mezzi disponibili, ovvero registrare videoclip da mettere magari su un canale Youtube dedicato e/o da inviare ai vari canali tipo YOUREPORTER ed il nuovo TGCOM24.
    E’ solo un’idea, ma magari anche un’informazione che spesso i canali tradizionali ci negano, questo può valere anche per replicare ai vari articoli che spesso si leggono e restano tali e senza smentite.

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