Dal 1° ottobre 2025, i romani e i visitatori della Capitale dovranno prepararsi a un incremento delle tariffe dei taxi, una misura approvata per potenziare il servizio in vista del Giubileo, ma che già suscita dibattiti tra cittadini, tassisti e istituzioni. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera il 6 maggio 2025, l’adeguamento tariffario mira a rispondere alle sfide di un settore sotto pressione, tra traffico congestionato, abusivismo e aspettative crescenti per l’evento giubilare che attirerà milioni di pellegrini. Tuttavia, le novità non mancano di ombre, con i tassisti che denunciano condizioni di lavoro sempre più difficili e i consumatori che temono un ulteriore aggravio economico.
Il cuore della riforma tariffaria riguarda un aumento significativo dei costi.
La tariffa minima nei giorni feriali passerà da 8 a 9 euro, mentre nei festivi si attesterà a 12 euro, con una maggiorazione del 15% della tariffa chilometrica base, che sale da 1,14 a 1,31 euro a scatto. Questi incrementi, come spiegato dall’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Eugenio Patanè, sono stati concepiti per garantire un servizio più efficiente e attrarre nuovi autisti in un settore che fatica a rinnovarsi.
“Il Giubileo rappresenta un’occasione unica per migliorare la mobilità romana”, ha dichiarato Patanè, sottolineando come gli adeguamenti siano frutto di un dialogo con le associazioni di categoria. L’obiettivo è chiaro: potenziare la flotta e ridurre i tempi di attesa, specialmente nelle ore di punta e nelle zone nevralgiche come stazioni, aeroporti e aree turistiche.
Un dettaglio cruciale della vicenda è il contesto in cui si inserisce questa riforma. Roma si prepara a un 2025 intenso, con il Giubileo che porterà un afflusso straordinario di visitatori. I taxi, insieme a bus e metro, saranno un pilastro della mobilità cittadina, ma il settore è alle prese con problemi strutturali. I tassisti lamentano un traffico sempre più caotico, che rallenta le corse e riduce i guadagni, e un abusivismo dilagante, con vetture non autorizzate che sottraggono clientela. “Lavorare a Roma è diventato insostenibile”, ha dichiarato un rappresentante sindacale, evidenziando come le nuove tariffe, pur necessarie, non risolvono le criticità di fondo. Le associazioni di categoria hanno chiesto interventi più incisivi, come corsie preferenziali dedicate e controlli più stringenti contro i servizi irregolari.
Un secondo aspetto rilevante è la reazione dei cittadini. Se da un lato c’è chi riconosce la necessità di adeguare le tariffe per migliorare il servizio, dall’altro molti romani temono che l’aumento pesi sui bilanci familiari, già provati dall’inflazione. Le opposizioni in Campidoglio hanno criticato la misura, definendola “un ulteriore balzello” senza garanzie concrete di un miglioramento tangibile. Intanto, il Comune ha promesso investimenti in tecnologia, come app per prenotazioni più efficienti e sistemi di tracciamento delle corse, per rendere il servizio più trasparente e accessibile.
In conclusione, l’aumento delle tariffe dei taxi a Roma si inserisce in un quadro complesso, dove le esigenze di modernizzazione si scontrano con le difficoltà quotidiane di tassisti e utenti. Il Giubileo sarà un banco di prova per testare la tenuta di queste misure, ma solo il tempo dirà se la Capitale riuscirà a offrire una mobilità all’altezza delle aspettative.
Fonte: Corriere della Sera, 6 maggio 2025 (IA)
È un articolo vecchio, credo che sei caduto in un tranello hanno cambiato la data di pubblicazione