corriere.it Fronte unito. Probabilmente, mai così unito. Di certo, mai così ampio: quello di dopodomani, mercoledì, sarà uno sciopero internazionale. I tassisti milanesi (tutti i radiotaxi, tutti i sindacati) da mesi mantengono i rapporti con i loro colleghi di mezza Europa e l’11 giugno fermeranno il servizio in contemporanea con Londra e Berlino, Barcellona e Parigi. Niente cortei, ma presidi di informazione ai clienti nei principali posteggi della città. Il «nemico» è unico: Uber, la multinazionale americana che ha lanciato un’applicazione per telefonini che mette in rete le auto a noleggio con condecente (Ncc) e le trasforma di fatto in un servizio taxi alternativo. I tassisti attaccano: «Concorrenza sleale, non rispettano le regole su orari, tariffe e tassazione che la legge italiana prevede per il servizio pubblico».
Nelle ultime settimane Uber ha diffuso una seconda app (UberPop) che ha rilanciato e acceso ancor più le proteste. Si tratta del sistema definito «illegale» dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, perché permette a qualsiasi cittadino di improvvisarsi tassista con la propria auto privata. Una prima macchina collegata a UberPop è stata fermata e sequestrata dalla Polizia locale venerdì scorso.
Rischio di nuove fratture Dopo cinque giorni di sciopero taxi e un incontro istituzionale in prefettura, il Comune aveva deciso di aumentare i controlli, ma allo stesso tempo ha aperto una base di discussione su proposte legislative da inviare al governo per rivedere le regole del settore.
Di fatto, Palazzo Marino ritiene che le nuove possibilità legate all’evoluzione delle tecnologie debbano trovare spazio in un aggiornamento delle leggi sui taxi. Il Comune ha avviato una consultazione e ha ricevuto in tutto 70 osservazioni. I «suggerimenti» sono arrivati da piccole aziende di tecnologia, associazioni di consumatori, singoli tassisti, ma non da rappresentanze delle auto bianche. Il motivo è semplice: la categoria unita si oppone all’«intermediazione» del servizio attraverso applicazioni che aggirano l’attuale sistema. È proprio il tema che sta alla base dello sciopero.
Ma c’è un altro dossier che nei prossimi mesi rischia di aprire una nuova frattura tra istituzioni e tassisti. Nuova piattaforma per il numero unico Scade infatti oggi il bando per le offerte del nuovo «numero unico» dei taxi. Si tratta di una piattaforma informatica che sostituirà il sistema delle colonnine ai posteggi. In pratica: un cliente non dovrà più ricordarsi il numero della colonnina vicino a casa, ma si rivolgerà a un solo centralino che in automatico (grazie a wi-fi e gps) lo metterà in contatto con il taxi in attesa al posteggio più vicino.
E qui sta il punto. Perché, potenzialmente, il numero unico del Comune potrebbe alla lunga scavalcare le attuali centrali dei radiotaxi: si tratterebbe di fatto di un radiotaxi pubblico e centralizzato. Per i tassisti rappresenterà una possibilità. Potranno collegarsi sia al numero comunale, sia ai centralini privati che ora gestiscono il servizio. Oggi dovrebbe essere assegnato l’appalto e quel punto l’azienda vincitrice avrà bisogno di un paio di mesi per allestire il sistema. Se non ci saranno ricorsi da parte delle associazioni dei tassisti (ipotesi improbabile), il numero unico comunale potrebbe entrare in funzione entro la fine dell’anno.
Peccato che non si fermano tutte le citta esempio brescia
Ragazzi fate qualcosa… Qui a Roma, non stiamo facendo nulla e non si sa nulla, ho l’impressione che tutti i colleghi di Roma, pensino che sia un problema solo di Milano, per il semplice motivo che qui a Roma peggio di così non possa andare, mi riferisco ai quasi 8000 ncc extraterrestri. Infatti la porcellina che cosa ha detto? Che solo i milanesi, scocciano, invece a Roma lavoriamo bene e non frega una ceppa a nessuno, così parlò la tipa di U qualche tempo fá. Da noi non si parla di sciopero, mandate una delegazione fate qualcosa insomma.
speriamo che i capetti dei radiotaxi permettano sto benedetto numero unico. una piccola grande manna dal cielo. ma ho come l’impressione che gli interessi di pochi (ma che contano molto nel nostro settore, così dicono) facciano danni all’intera categoria. speriamo
Basterebbe ricordare a questi colleghi romani che la versione POP ti manda come parco macchine anche le PUNTO 45……!!!!!
confermo quanto detto dal collega di roma ! oggi una mia cliente è stata nella capitale prendendo tre volte il taxi e nessuno degli autisti era al corrente dello sciopero
Che i collegi di Roma non facciano orecchi da mercante…….Lo sciopero è EUROPEO ed è pubblicizzato da un pezzo…….. Quà si stà giocando un pezzo del futuro di questo mestiere per cui è giusto che i tassisti di Roma partecipino in maniera completa e solidale cosi come faranno nelle altre grandi metropoli europee.Ricordo che RU… adesso è anche presente a Roma , ed proprio nella capitale si ha un gran numero di abusivi che quotidianamene operano.
Per cui Colleghi Romani,unitevi alla LOTTA CONTRO QUESTI FARABUTTI DI RU… !!!