Roma, bocciato il vertiporto per taxi volanti al parco Piccolomini: «No al sorvolo vicino a San Pietro»

corriere.it La Conferenza dei servizi esprime parere negativo sul progetto del terminal per i taxi volanti a Roma: incompatibilità paesaggistica e ambientale. Esultano i cittadini e le associazioni che erano contrari dall’inizio. Bocciato il vertiporto per taxi volanti a Roma, un terminal pensato per il decollo  e l’atterraggio di droni elettrici destinati al trasporto turistico di persone e di merci ipotizzato all’interno di parco Piccolomini, tra via Aurelia Antica e San Pietro. Un progetto fortemente osteggiato dai residenti, che hanno fin da subito contestato la violazione dei vincoli dei luoghi, e su cui ora si è espressa con esito negativo anche la Conferenza dei servizi istruttoria relativa al «Parco dimostrativo della mobilità sostenibile».

La proposta, oltre a un vertiporto per veicoli a decollo verticale a propulsione elettrica (eVtol) con relative aree tecniche e piazzola di decollo e atterraggio, prevedeva anche la realizzazione di un centro polifunzionale utile per attività didattiche e per l’accoglienza dei passeggeri di 200 metri quadrati insieme a ulteriori funzioni. La conferenza dei servizi, però, ha evidenziato come il progetto in questione, oltre a necessitare di una preventiva Valutazione di impatto ambientale, presenti criticità non superabili sia in termini di compatibilità paesaggistica sia per gli aspetti di natura ecologico-ambientale, nonché rilevanti problematiche di accessibilità e di sicurezza derivanti dall’eventuale sorvolo dello spazio aereo vicino alla Città del Vaticano.

Le reazioni
Chi si era battuto contro il progetto, esulta. «La bocciatura in Conferenza dei servizi del progetto – interviene la consigliera regionale del Partito democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII commissione Trasparenza e pubblicità – mostra come fossero giusti i dubbi e le perplessità sollevate da cittadine e cittadini, associazioni e comitati. Perplessità che a novembre scorso, prima ancora dell’avvio dell’iter autorizzativo, mi avevano spinto a convocare proprio su questa opera una riunione della commissione Trasparenza in consiglio regionale del Lazio: penso sia importante che il Comune abbia attentamente valutato l’impatto ambientale e la compatibilità paesaggistica, facendo prevalere aspetti e implicazione di natura ecologico-ambientale».

«Vittoria dei cittadini»
«Questa vicenda ci sembra l’ennesima dimostrazione che ogni vicenda urbanistica è una questione di democrazia – commenta Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo Settore Lazio -. Partecipazione e il coinvolgimento di ogni soggetto è essenziale per la qualità delle trasformazioni urbane e della vita delle persone, tutto il coordinamento del Forum si associa alla richiesta di tutela permanente di parco Piccolomini che dovrebbe diventare monumento naturale per non continuare a essere continuamente oggetto di mire speculative».

Salva La Fattorietta
Scrive anche Arci Roma: «E’ stato un periodo di mobilitazione che ha coinvolto centinaia di persone per contrastare l’intensa attività della lobby del vertiporto – si legge nella nota firmata Arci -, si tratta di una vittoria per cittadini, associazioni territoriali e cittadine, da Carte in Regola a Italia Nostra, fino al Forum Terzo Settore Lazio, che da mesi si sono mobilitati contro un progetto che avrebbe compromesso un’area protetta che da quasi cinquant’anni è sopravvissuta a ripetuti tentativi di cementificazione, una vittoria dentro cui c’è tutta l’Arci di Roma sia perché nel parco opera il circolo La Fattorietta con i suoi progetti di educazione outdoor, sia perché tutta la rete dei nostri circoli è attiva nelle vertenze della Capitale in difesa della qualità della vita e dell’ambiente».