L’Antitrust: “Più taxi a Napoli”

rainews.it Più taxi a Milano, Napoli, Roma, anche oltre il 20% fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset, e turni più flessibili. L’Antitrust lo ha chiesto ai Comuni e questi dovranno fornire un monitoraggio stabile sull’offerta e un adeguato livello del servizio taxi per il trasporto di soggetti portatori di handicap. Esulta il Codacons: “L’Antitrust ha accolto le nostre denunce ma non basta: servono sanzioni verso i sindaci che non aumentano le licenze a fronte dell’inadeguatezza del servizio“. Di tutt’altro avviso i sindacati delle auto bianche, che insorgono e parlano di “interventi dell’Antitrust a orologeria: ogni qualvolta inizia una discussione su come migliorare il servizio o su come riuscire a regolamentare in chiave anti abusivismo il settore, l’Antitrust interviene a gamba tesa”.

Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, c’è una “strutturale insufficienza delle licenze per soddisfare la domanda (che genera un numero molto elevato di richieste inevase e tempi di attesa eccessivamente lunghi)” ma anche “una diffusa inerzia dei Comuni nel richiedere alle cooperative di taxi le informazioni necessarie a verificare l’adeguatezza del servizio, con esiti negativi in termini di rilevazione e correzione tempestiva di eventuali criticità” oltre a “un’eccessiva rigidità del regime dei turni”.

Per il sindaco di Napoli Manfredi: “In questo momento le analisi che stiamo facendo non ci dicono che sia necessario l’aumento delle licenze. Abbiamo fatto una sperimentazione cambiando le turnazioni e organizzando in maniera diversa la presenza dei taxi perché a Napoli il loro numero non è basso rispetto alla domanda. Poi se ci saranno ancora disagi si potrà eventualmente pensare di aumentare le licenze”.

Dal canto loro, i sindacati taxi sottolineano che “l’uso strumentale che si sta facendo di alcuni dati, estrapolati su un contesto temporale specifico in una condizione di particolare difficoltà dell’intero comparto dell’accoglienza, dovuta al rimbalzo fuori misura legato alla fine dell’emergenza Covid, viene presentata come una situazione che si ripete durante l’intero anno e in tutte le principali città italiane: questo è inaccettabile. Oggi che le piazze sono nuovamente inondate di taxi e le uniche situazioni di difficoltà che si possono determinare, sono legate al cronico collasso del trasporto pubblico collettivo“.