“Macron, lobbista di uber!” – Un gruppo di autisti ncc irrompe al parlamento europeo per protestare contro il presidente francese, colpevole di difendere la direttiva sui lavoratori delle piattaforme – la marcia è nata da un gruppetto di lavoratori della sharing economy, guidato da Brahim Ben Ali, che ha raggiunto Bruxelles a piedi…

dagospia.com “Preferirei camminare e soffrire piuttosto che lasciare che accada.” Brahim Ben Ali, autista NCC di Uber, ammette che quando ha intrapreso questo progetto non si aspettava che fosse così difficile. Sono passati due giorni da quando ha lanciato una potente azione con tre colleghi per sensibilizzare sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle piattaforme digitali. Uber, UberEats, Amazon, Deliveroo, Bolt… piattaforme di taxi NCC o di consegna a domicilio già più volte additate per diverse accuse, che vanno dalla concorrenza sleale nei confronti dei taxi, allo sfruttamento dei loro dipendenti, sotto la copertura di norme opache.

Per denunciare questo sistema e chiedere una regolamentazione del lavoro digitale in Europa, i quattro lavoratori hanno intrapreso una grande marcia che mira a collegare Villeneuve-d’Ascq e Bruxelles, dove si trova il Parlamento europeo. Un’avventura a piedi che intendono realizzare in quattro giorni, tra il 18 e il 21 febbraio 2024, e documentare quasi in diretta su Facebook. Rachid, Hakim (che li ha raggiunti il secondo giorno), Habib e Brahim si sono incontrati per strada: prima di iniziare questo progetto chiamato “Workers Lives Matter”, si conoscevano solo Brahim e Rachid. È dunque spinto dallo stesso desiderio di far valere i propri diritti che i quattro amici si recheranno a Bruxelles, dove saranno accolti da un centinaio tra ricercatori, avvocati e rappresentanti internazionali della professione.

Sul posto sperano di sfidare le autorità dell’Unione Europea sull’importanza di non votare a favore della direttiva relativa ai diritti dei lavoratori delle piattaforme, difesa in particolare da Emmanuel Macron. “Piove, fa freddo, c’è fango e abbiamo appena superato le salite più grandi… Lo sospettavamo, avevamo visto il tempo, potevamo rimandare. Solo che affrontare le condizioni atmosferiche dimostra anche il nostro coraggio e la nostra determinazione: saremo sempre in grado di denunciare ciò che sta accadendo, nonostante gli ostacoli”, afferma convinto Brahim.

Brahim conosce bene gli ostacoli: lavoratore disabile, anche lui ha intrapreso questo viaggio per rappresentare “tutti i lavoratori disabili che non vediamo, che rendiamo invisibili”. Nonostante il suo handicap, che gli impedisce di camminare allo stesso ritmo dei suoi colleghi, Brahim Ben Ali è determinato a portare a termine il progetto. La squadra dei rappresentanti deve percorrere circa 30 km ogni giorno. Prossima tappa: Dilbeek, ultima cittadina belga prima di arrivare al Parlamento.