Sciopero taxi e trasporti a Roma martedì 23 e mercoledì 24 gennaio: «Contro le precettazioni di Salvini»

corriere.it Doppio stop delle auto bianche e dei mezzi di Atac e Cotral. Protestano Usb e Cobas: «Diritto allo sciopero contro il ministro che usa la precettazione come una clava». Doppio sciopero, martedì 23 e mercoledì 24 gennaio, prima dei taxi (Usb) e poi del trasporto pubblico Atac e Cotral indetto da Usb-Lavoro Privato, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Sindacato generale di base e Adl-Cobas. Sigle numericamente non maggioritarie, a Roma, ma la conferma dell’ennesimo stop dei mezzi per 24 ore è sufficiente per sollevare un turbine di polemiche e richieste di chiarimenti: «Ma lo sciopero del prossimo 24 gennaio 2024, per la metro e i bus di Roma, è confermato? Sul sito dell’Atac ancora non c’è scritto nulla…», scrive Claudia incalzando infoAtac sui suoi canali ufficiali. Confermato, come risulta sul sito del Mit, il ministero dei Trasporti di Matteo Salvini che, al momento, non ha parlato dell’ipotesi di precettare.

Lo sciopero dei taxi
Si comincia martedì coi taxi. Sciopero indetto dall’Usb principalmente per il mancato adeguamento delle tariffe agli indici Istat, come vorrebbero i conducenti, e la mancata applicazione dell’articolo 29 del Regolamento comunale che imporrebbe agli Ncc di far ritorno nei depositi dopo ogni corsa e non, come invece accade, attendere in città le chiamate successive, andando così ad incidere sul volume della clientela dei tassisti romani. Ci sono anche altri temi caldi, sul tavolo di confronto aperto col Campidoglio, dall’aumento delle licenze annunciato dal sindaco Gualtieri alla revisione delle tariffe fisse da e per gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. Così, ecco lo sciopero per l’intera giornata di martedì 22, dalle 8 alle 22. «Adeguamento tariffa, articolo 29, traffico, velocità commerciale e tanto altro», scrive l’Usb sulla locandina di proclamazione», che convoca l’assemblea dei tassisti alle 10 a Bocca della Verità.

Lo sciopero dei mezzi Atac
E poi mercoledì 24 gennaio Usb, Cobas e gli altri sindacati di base si fermeranno sulla rete del trasporto pubblico locale, metro e bus. Dopo l’ultimo braccio di ferro con Salvini, che aveva ridotto lo sciopero del 15 dicembre da 24 a 4 ore, l’Usb rilancia con la mobilitazione per un’intera giornata. Le motivazioni sono le stesse, dagli aumenti salariali con riduzione dell’orario di lavoro allo stop alle privatizzazioni. Ma dopo le ultime decisioni di Salvini tra le rimostranze c’è anche il diritto stesso allo sciopero: «Per la difesa del diritto di sciopero – spiega tra le ragioni principali della protesta Usb – duramente aggredito dalla politica di questo governo, per mano del ministro dei Trasporti, Salvini, che utilizza la  precettazione come una clava contro le rivendicazioni degli autoferrotranvieri, offrendo la sponda alle pretese di Asstra, Anav e Agens». Alle 10 è indetto anche un sit-in davanti al Mit.

Il doppio stop
È proprio l’Usb a «legare» i due scioperi, anticipando anche quello che sarà pianificato a breve nel settore ferrovie, ponendo un tema generale di mobilità nella Capitale. «Il 23 i taxi e il 24 i trasporti – scrive Usb presentando l’incontro pubblico di lunedì 22 alle 15 alla Biblioteca nazionale di Castro Pretorio -. Si è diffuso su tutto il territorio nazionale l’indirizzo politico dell’aumento delle licenze nel settore taxi, una sorta di esternalizzazione che stravolge la funzione del servizio taxi trasformandolo come servizio sostitutivo a spese dell’utenza, così dallo sbandierare il “mancano i taxi” è estremamente semplice arrivare al “ci sono rimasti solo taxi”. Che fine farà la massa di “appiedati” che non ha risorse economiche per permetterseli?»