Casta un cavolo! -di Alessandro Genovese

Casta un cavolo! Eh si…non ce l’ho fatta!
Dopo più di 40 giorni di inattività e tribolazioni per un paio di ernie del disco (due non una!) che mi hanno praticamente bloccato tra letto dolori e accertamenti vari voglio togliermi il sassolino dalle scarpe e scrivere due righe anche per rispondere a tutto il fango che stampa tv – bassa politica – INFLUENCER PREZZOLATI e MERCENARI vari ci lanciano da mesi gratuitamente (gratuitamente si fa per dire!).

Lo voglio fare il giorno del mio sessantesimo compleanno trascorso – da vero “intoccabile” – in un letto di ospedale dove sono ricoverato causa intervento urgente per le complicazioni agli arti inferiori causate dalla compressione. È vero, che quando decidi di fare un lavoro te ne accolli il bene e il male, e dopo 36 anni in giro per Roma tra buche stress e traffico questa è tra le cose che ti possono capitare ma da qui ad essere definito appartenente ad una casta intoccabile non ci sto davvero!

Chissà se “calzino puzzolente” avrà raccontato ai suoi amichetti, sempre pronti – penna e telecamera in mano – a distorcere la realtà, che basta un incidente o un guaio fisico a mettere con il culo per terra un tassista o qualsiasi altro lavoratore autonomo. Gli avrà raccontato ai suoi sponsor politici e odiatori seriali quanti colleghi sono costretti ai box per le varie patologie che questo lavoro provoca? Gli avrà raccontato quanti fratelli tassisti giovani volano verso il posteggio paradiso per gravi malattie tipiche di chi sta seduto in macchina ore e ore in mezzo a traffico e smog?

Caro “smelly sox” se ero un evasore da 150 mila euro l’anno, come raccontano i tuoi fan di piazza pulita, me ne stavo con il culo al caldo in una clinica privata e invece CON ONORE mi godo il bello e il cattivo (più bello) della sanità pubblica italiana perché le tasse le pago in Italia e la mia sede legale sta qui non alle Caiman!