«Niente taxi a Luino, turisti in difficoltà»

luinonotizie.it La proprietaria di una casa vacanze mette in risalto questa criticità e quella dei trasporti. L’assessora Botta: «Tema complesso. 9 licenze ai tassisti, ma per opportunità operano a Malpensa». Turisti che cercano un taxi per raggiungere, dal centro di Luino, una casa vacanze “vista lago” sulle alture della cittadina lacustre o per spostarsi sul territorio. Invano.

A riportare questo problema, con una lettera inviata alla nostra redazione è F.C., una “luinese per scelta” che gestisce una piccola casa vacanze e che ci racconta come i suoi ospiti – anche se la maggior parte arriva in auto – spesso chiedano proprio l’ausilio di un taxi, anche per via della scarsità di mezzi pubblici.

«Missione impossibile – afferma – perché al numero indicato per i taxi in stazione nessuno risponde. In sei anni, da quando vivo a Luino, non ho mai visto un taxi fermo in stazione, a qualunque orario passassi. L’unica possibilità è rivolgersi alle auto a noleggio con conducente, che ovviamente non si trovano a Luino e hanno costi proibitivi (15 euro per percorrere i 2,5 km da Poppino alla stazione)».

Esistono licenze per i taxi concesse dal Comune? Se sì, quante? Ma soprattutto esiste un obbligo di assicurare la risposta al telefono e una presenza regolare alla stazione? Domande che la nostra lettrice si pone estendendo il discorso alle criticità che riguardano i trasporti in generale, in una città come Luino che si identifica come meta turistica: «Mi chiedo – scrive F.C. – come si possa programmare il suo sviluppo senza un adeguato sistema di trasporto pubblico, a partire dai treni poco frequenti e con percorsi eterni per qualunque località di collegamento internazionale, un trasporto locale assolutamente carente nei giorni infrasettimanali, e inesistente la domenica e festivi, e una totale assenza di taxi cittadini».

«Possibile che l’assessorato al turismo non si accorga di questo pesante limite? O forse si è accettato che il turismo che si desidera (ma anche i residenti che si desiderano) siano solo quelli dei SUV e delle Mercedes? Mi chiedo se il giorno in cui non potrò più guidare dovrò cambiare residenza o rassegnarmi a dipendere dal buon cuore di qualche vicino, dato che non potrò nemmeno chiamare un taxi», conclude la signora.

La risposta da parte dell’assessora al Turismo Serena Botta non si è fatta attendere: «Concordo che il tema dei trasporti nella nostra zona sia complesso e sarebbe auspicabile un’implementazione soprattutto dei servizi turistici. Per queste ragioni il dialogo con Trenord e Navigazione è sempre aperto, ma per quanto riguarda gli operatori privati la questione è diversa».

«Lo Sportello Unico Attività Produttive e la Comandante della Polizia Locale, che per anni si è occupata della materia, confermano che attualmente le licenze concesse ai taxi sul territorio sono nove – spiega Botta – Un operatore presta servizio in maniera continuativa nell’area del Comune e zone limitrofe. Gli altri, per motivi di opportunità economica, operano su Malpensa o altre zone. Non si tratta di una convenzione stipulata con il Comune, ma di concessioni che si basano su normative regionali e nazionali. Purtroppo non c’è una norma che “imponga” ai tassisti di lavorare sul territorio del Comune che rilascia la licenza».