La politica pensi ai problemi veri -di Davide Pinoli

In un agosto in cui la crisi ha portato Milano a diventare il simbolo di una povertà sempre più evidente, con un aumento del 35% dei connazionali indigenti che si allineano ogni giorno sotto il sole per un pasto presso “il Pane Quotidiano”, i media affiliati alle multinazionali continuano a sostenere l’idea folle di una liberalizzazione totale, già fallita in modo eclatante nell’ambito dei carburanti (il cui prezzo attuale, insieme alle consuete accise, ne riflette le conseguenze) e ora vogliono estenderla persino ai taxi. Questi ultimi, anziché visualizzare i prezzi fluttuanti come fanno i benzinai, stabiliscono una tariffa garantita agli utenti tramite l’uso del tassametro.

Come è noto, il prezzo di un servizio è determinato sia dai costi di produzione che dalle leggi di domanda e offerta del mercato. In una città come Milano, dove la povertà, il disagio sociale e l’insicurezza sono palpabili e non possono essere mascherati neppure dalla più ipocrita retorica, ha senso insistere su una liberalizzazione dei taxi? Questa mossa sembra tralasciare le problematiche più urgenti, che richiedono interventi di gran lunga più sostanziosi rispetto a una “guerra” sui taxi.

Le liberalizzazioni, pur portando un aumento della concorrenza, non sempre equa, avrebbero davvero un impatto sui prezzi? È possibile che nuovi attori, sia piccole imprese che multinazionali, cerchino inizialmente di abbassare i prezzi e manipolare le tariffe. Tuttavia, questa strategia inevitabilmente si tradurrebbe in una diminuzione dei profitti per gli operatori, che sarebbero costretti a ridurre lo standard del servizio. Attualmente, Milano si classifica al quarto posto tra le città europee per la qualità dei taxi, con un parco auto composto per il 90% da vetture di ultima generazione a basso impatto ambientale.

In sintesi, anziché innescare una serie di conseguenze disastrose che dovremmo affrontare tra qualche anno, sarebbe più sensato che la classe politica si concentrasse sul sostegno agli italiani in difficoltà e, rimanendo nel settore dei trasporti, risolvesse le inefficienze ferroviarie e i ritardi nei voli. Queste azioni darebbero risposte concrete alla maggioranza dei cittadini, che stanno ben comprendendo come la questione dei taxi rappresenti soltanto un’ ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA.

Davide Pinoli