Benzina, liberalizzazione fallita ai no-logo non si risparmia più

repubblica.it Persi nella tempesta dei prezzi record dei carburanti, gli automobilisti cercano dove mettersi in salvo e risparmiare. Fino a qualche anno fa avrebbero trovato le oasi rappresentate dalle “pompe bianche”, rivenditori indipendenti, non legati ai grandi gruppi del settore e dal prezzo più conveniente. Oggi di queste isole felici ne restano pochissime e il prezzo esposto al distributore è diventato tutt’altro che concorrenziale.

Le prime “pompe bianche” sono apparse a fine anni Novanta, il boom nel decennio successivo, quando i risparmi raggiungevano i dieci centesimi al litro, a volte anche di più. È il periodo di maggiore crescita, quando gli impianti no-logo sono aumentati fino a diventare circa 7mila, sugli oltre 21mila complessivi. Il numero più consistente di qualunque altro paese europeo. Questi distributori non sono legati a società petrolifere, si riforniscono sul mercato all’ingrosso o in raffineria. Il che, sulla carta, dovrebbe essere un vantaggio. Perché «i gestori dei brand più famosi hanno spesso contratti che pongono diversi limiti alla formazione del prezzo, per cui hanno meno libertà di scelta», spiega il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona. Ad abbassare i prezzi favorisce anche una struttura più snella: niente marketing, zero pubblicità, pochissimi dipendenti.

Poi ci sono i cosiddetti “convenzionati”: un privato stringe un accordo con una compagnia per vendere solo il suo carburante. Il marchio è noto, tuttavia i prezzi sono più bassi perché chi vende è indipendente. Ma la favola è durata pochi anni. Secondo l’ultima rilevazione di Staffetta Quotidiana sugli “indipendenti”, che risale al 10 agosto, al self service la benzina costa in media appena un centesimo in meno (1,93 contro 1,92), mentre il gasolio quasi due centesimi in meno (1,82 contro 1,807).

Ieri, una delle pompe bianche più diffuse del centro Italia applicava 1,92 euro per la benzina e 1,82 per il diesel; nelle stesse ore la media regionale nel Lazio era più cara di appena un centesimo. Leggermente meglio in Toscana dove una delle no-logo più diffuse applicava, nei punti vendita più convenienti, prezzi inferiori di 3 centesimi alla media regionale. Cos’è successo? Si può parlare di liberalizzazione fallita?

Da quando il mercato è stato invaso di aziende piccole e a volte minuscole, la concorrenza si è livellata a scapito del consumatore. Perché se è vero che i micro-imprenditori devono sostenere meno costi, nel settore dei carburanti i margini di guadagno sono risicati. Chi eroga poco fa fatica a restare in piedi. E l’unica alternativa è alzare i prezzi. «Non c’è più quell’ampio divario rispetto a una decina di anni fa – spiega Dona – tuttavia noi continuiamo a consigliarle. La pompa bianca non è di per sé una garanzia di risparmio, ma di certo se c’è una possibilità di spendere meno, è lì che bisogna andare».

Per gli automobilisti tra grande compagnia e una senza insegna, alla fine, quello che conta è il display con i prezzi. Lo conferma un sondaggio effettuato ieri pomeriggio. In un distributore no-logo di Roma ovest c’è la fila. Il motivo? 1,75 euro per il gasolio, 1,86 per la benzina. Otto centesimi in meno della media regionale. «Non so cosa sia una pompa bianca, non ricordo il marchio di questo gestore, quel che so è che qui posso rifornirmi al miglior prezzo in questa zona», spiega un signore di mezza età mentre fa il pieno alla sua station wagon. «Per lavoro consumo molto gasolio, e qualche centesimo in meno al litro per me fa la differenza – racconta una guardia giurata – ma non ho bisogno di app, basta tenere gli occhi aperti per sapere quali distributori costano meno degli altri ».

Cambiamo punto vendita: una delle prime pompe bianche comparse a Roma. Nei primi anni Duemila, fuori da questa stazione c’era la fila, oggi è spesso deserta. «Qualche anno fa qui si risparmiava molto di più – racconta uno dei pochi avventori mentre rabbocca il serbatoio con 20 euro di diesel a 1,81 – ma anche se di pochissimi centesimi, resta una delle meno care in zona».