Milano, tassisti sul piede di guerra: “Sparisce un posteggio dopo l’altro, viabilità sempre più limitata”

ilgiorno.it Tassisti in rivolta contro il Comune. “Mentre divampa la campagna sul taxi introvabile, invece di dare sostegno al progetto di miglioramento del servizio con quelli che sono gli strumenti disponibili già contenuti nel decreto Bersani, l’Amministrazione Comunale limita la mobilità delle auto pubbliche con una viabilità sempre più limitata, una carenza di offerta del servizio di trasporto pubblico, con autobus e tram bloccati a più riprese nel traffico e una metropolitana così poco europea che viene da sempre chiusa poco dopo la mezzanotte, così da pregiudicarne la disponibilità proprio in questo momento di eccezionale domanda“.

Lo dicono in un comunicato le associazioni sindacali Tam, Unione Artigiani, Satam, Federtaxi Cisal Milano, Acai Taxi, Unica Cgil Milano, Radiotaxi 028585 e Radiotaxi 024040. “Nel giro di poco meno di due settimane, Palazzo Marino ha addirittura annullato, senza preavviso, tre posteggi taxi di massima importanza in pieno centro storico – aggiungono -. Dal giorno dell’inaugurazione della stazione San Babila della nuova M4 è stato cancellato definitivamente il posteggio taxi all’imbocco di corso Monforte, sostituito con una doppia pista ciclabile: ancora oggi numerosi utenti sostano in corso Monforte inconsapevoli della “sparizione“.

Pochi giorni dopo, sempre senza nessun preavviso, è stata la volta del posteggio davanti all’Ospedale Policlinico in via Francesco Sforza. Poi è toccato al posteggio di piazza XXIV Maggio, sacrificato per fare posto a un inspiegabile cantiere (per il quale non siamo stati nemmeno informati). Infine, ormai da qualche mese, è sparito anche il posteggio davanti all’ingresso dell’ospedale di Niguarda“.

Con una velocità commerciale che inchioda i taxi a meno di 15km/h di media, una migliore distribuzione dei posteggi in città potrebbe rappresentare una soluzione anche se è palese che ciò non sembra essere un punto d’interesse per l’Amministrazione Comunale – dicono ancora -. Il taxi, servizio pubblico da piazza, dovrebbe (e potrebbe) essere più facilmente reperibile nelle strade metropolitane e nei punti di maggior interesse commerciale e/o turistico della città. Al contrario, ci ritroviamo con posteggi cancellati, assenza di sanzioni per i molti privati che lasciano l’auto ad occuparli indebitamente, rendendoli inagibili e, appunto, provvedimenti viabilistici che ci ingabbiano nel traffico“.

Faremo tutto quanto serve per risolvere i problemi che ci competono, ma non arretreremo di un passo sulla tutela del lavoro, consapevoli del fatto che il vero obiettivo di tanta attenzione ai taxi – attraverso il violento linciaggio mediatico a cui veniamo quotidianamente sottoposti – è smantellare l’attuale sistema, strizzando l’occhio ad un tipo di business che nulla c’entra con il servizio pubblico ma sfrutta utenti e lavoratori, come già accaduto in altri comparti” concludono.