Emergenza Taxi, Salvini promette una riforma complessiva ma sul tavolo nessuna proposta

repubblica.it “Faremo una riforma complessiva per garantire un servizio migliore”. Parola del ministro ai Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, che oggi ha ascoltato i sindacati di categoria dei taxi e domani vedrà le sigle dei noleggi con conducenti. E poi sarà la volta delle Regioni e dei Comuni. Tavolo che non ha prodotto nulla di concreto, se non una verifica delle licenze dei taxi e dei noleggi con conducente a livello nazionale perché non tornano i numeri. E non si vedono all’orizzonte nemmeno soluzioni tampone rispetto alla scarsità di taxi, soprattutto nelle grandi città prese d’assalto dai turisti. E Salvini durante la riunione, dove erano presenti 30 sigle, ha ribadito: “Siamo al lavoro per una riforma complessiva, attesa da anni, per avere più auto in strada da subito”. Tempi, modi? Nessuna scadenza è stata data, anche perché il vicepremier leghista ha più che altro ascoltato le posizioni dei rappresentanti della categoria.

Il problema della scarsità di taxi è stata sollevata dal ministro del Turismo, Daniela Santanché, e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. In terza battuta, a inizio luglio, è arrivato poi Salvini, che ha avocato a sé la questione, quasi volendo mettere da parte i colleghi di Fdi. Al ministero dei Trasporti questa mattina sono intervenuti i viceministri Galeazzo Bignami ed Edoardo Rixi e il sottosegretario Tullio Ferrante, oltre ai tecnici del dicastero di Porta Pia e del ministero delle Imprese.

Nonostante i tavoli, i tempi di attesa per un taxi nelle ore di punta alla stazione Termini di Roma continuano ad allungarsi dismisura, così come la ricerca di un’auto bianca è un problema anche a Milano, a partire dalla stazione Centrale. Effetto anche del ritorno ai livelli pre-Covid del turismo e di un utilizzo minore dei mezzi pubblici e dal car sharing dopo la pandemia. E le foto delle code, spesso sotto il sole a 40 gradi, fanno il giro dei social. Non un bel biglietto da visita per il Paese che vuole aggiudicarsi l’Expo del 2030 e in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano.

Scadenze ricordate anche da Salvini: “Non ho pregiudizi, ma è necessario trovare soluzioni per migliorare il servizio nell’interesse di tutti”, ha detto. Il ministro promette una manovra complessiva, cosa che non spaventa le sigle. I sindacati ridimensionano però il problema delle attese e soprattutto legano qualsiasi discussione all’arrivo dei tre decreti attuativi della legge sul riordino del settore del 2019: si prevede l’istituzione di un registro elettronico nazionale su Taxi ed noleggio con conducente, del foglio di servizio per il noleggio con conducente e della regolamentazione delle piattaforme tecnologiche, leggi Uber e altre multinazionali. Una parte delle sigle, anche se reputa importante il faccia a faccia, si sarebbe però aspettata da parte di Salvini non solo una promessa di arrivare ad una riforma, ma delle proposte per affrontare le questioni. E soprattutto tempi certi.