«Mancano le auto bianche in città» Il Comune ne vuole mille in più I tassisti: «Numeri sproporzionati»

ilgiorno.it Il Comune vuole mille licenze in più per il servizio taxi in città. Ieri pomeriggio, al termine di un incontro coi delegati di categoria, l’assessora alla Mobilità Arianna Censi ha confermato la linea tracciata una settimana fa dal sindaco Giuseppe Sala, annunciando che la Giunta chiederà a Palazzo Lombardia una forte iniezione di nuove autorizzazioni.

Quante? «Ho detto mille per allinearmi su una linea, ma poi la trattativa definirà il numero esatto», ha aggiunto Censi. I motivi dell’accelerazione sono legati all’ormai cronica mancanza di taxi in alcune ore della giornata e in alcuni giorni della settimana. Secondo i dati analizzati, molto parziali perché «pochissime associazioni» li hanno forniti, nelle notti dei weekend la soglia delle chiamate a vuoto non scende mai sotto il 40% del totale. Nei giorni feriali, le criticità riguardano la fascia oraria 18-20.

Le alternative, condivise al tavolo della commissione di monitoraggio, non hanno dato i risultati sperati. La rivisitazione dei turni ha portato a un incremento di macchine dopo la mezzanotte, tra le 7 e le 8 e alle 20, ma al tempo stesso si è tradotta in un calo nella fascia pomeridiana.

«Tuttavia – si legge nel report presentato ai sindacati – tale aumento di tassisti in turno non sembra essere associato a un aumento dei tassisti in servizio, come si vede dai dati dei passaggi sotto le telecamere di Area C». Tradotto: non basta.

E le collaborazioni familiari? Il bando chiuso il 30 giugno ha richiamato solo 44 nuove attivazioni e 47 passaggi dal turno unico da 12 ore a quello integrativo da 16. Il totale è salito a quota 420, in grado di garantire «un incremento stimato delle ore di servizio pari all’attività media di 100 taxi, di cui il 30% grazie alle nuove attivazioni ». Troppo poco per risolvere un problema strutturale, che già prima del Covid Palazzo Marino aveva provato ad affrontare chiedendo 450 licenze in più. Quattro anni dopo, la base di partenza è più che raddoppiata. Dopo la presentazione della domanda, il Comune dovrà attendere la Regione. I tecnici raccoglieranno le istanze inoltrate da Milano e dagli altri Comuni del bacino aeroportuale ed effettueranno un monitoraggio per capire quali siano le reali esigenze di ogni territorio. A valle delle valutazioni del caso (anche politiche), arriverà l’eventuale ok all’aumento.

Inutile dire che la posizione dei sindacati è estremamente critica: «Mille è un numero sproporzionato e non condiviso», attacca Silla Mattiazzi di Uiltrasporti. Che aggiunge: «Considerate le evidenti carenze della viabilità, il Comune deve mettere in campo altre soluzioni, a cominciare dal taxi collettivo». Per Claudio Severgnini, presidente del Tam, ci sono tre interventi correttivi da adottare subito: dietrofront sui turni, apertura senza limiti temporali alle nuove collaborazioni familiari e turni liberi nei weekend.

E le licenze? Nessuno vuol sentirne parlare, anche se molti, fuori dalle virgolette, sono d’accordo su due punti. Il primo: devono essere a pagamento e non gratis. Il secondo: spesso l’offerta non riesce a pareggiare la domanda. E c’è chi ha già fissato un’asticella da non superare: il 6% del numero attuale. Vale a dire circa 300 auto in più. Si vedrà.
N.P.