I taxi: armi di distrazione di massa

In soli 7 mesi (da novembre 2022 ad oggi), sono stati registrati ben 5 incidenti mortali che hanno coinvolto i ciclisti milanesi. A questi si aggiungono anche numerosi incidenti più o meno gravi che hanno coinvolto i ciclisti e gli utenti di monopattini non motorizzati, nonché aggressioni, rapine, stupri e altre forme di violenza legate alla micro e macro criminalità nella città di Milano. Non si sta facendo un minestrone, ma si sta semplicemente evidenziando una parte dei problemi che vengono negati dalla Giunta Comunale Milanese, che sembra essere refrattaria al dialogo, soprattutto con le associazioni di categoria dei taxi. Queste associazioni hanno a lungo sottolineato i numerosi pericoli di una città il cui sistema di gestione sembra essere sempre più basato sulla teoria anziché sulla pratica.

Non si tratta solo del restringimento delle carreggiate, delle difficoltà di parcheggio, della gestione caotica del traffico di biciclette e monopattini che spesso circolano contromano e in modo anarchico, violando le più semplici regole del codice della strada. Si tratta anche del fenomeno delle biciclette abbandonate, o meglio “gettate” ovunque, persino nelle fontane e nei canali, e della gestione degli eventi di grande portata, come il Gay Pride dello scorso sabato, che rendono impossibile persino un tragitto banale dalla stazione al centro città. Questi problemi, che sono stati creati o ereditati, costringono i taxi a viaggiare a velocità commerciali inferiori ai 15 km/h.

Si è cercato più volte di denunciare, proporre (la categoria dei taxi ha suggerito turni liberi che spesso il Comune nemmeno ha preso in considerazione), richiedere (si chiede da anni l’adozione di un protocollo di sicurezza) e sostenere… ma nulla è stato fatto. Coloro che hanno il potere di agire senza ascoltare possono farlo tranquillamente e senza vergogna. Questo atteggiamento è diventato un “metodo” che serve soprattutto a screditare il servizio dei taxi agli occhi dell’opinione pubblica.

Non si parla del degrado dei quartieri periferici o della metropolitana di Milano che chiude alle 00:00, anche nei sabati in cui si disputano partite di Champions League o eventi importanti. Non si parla delle arterie stradali trasformate in corsie uniche o dei passeggeri “problematici” che occupano i mezzi di trasporto pubblico, come le linee 90 e 91, rendendo impossibile viaggiare in sicurezza per coloro che vorrebbero pagare il biglietto.

Si parla solo dei taxi… la nuova “ARMA DI DISTRAZIONE di massa”.